Emilio Barberi

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Emilio Barberi
NascitaForte dei Marmi, 27 novembre 1917
MorteForte dei Marmi, 1º dicembre 2002
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
Marina Militare
GradoCapitano di corvetta
GuerreGuerra d'Etiopia
Guerra civile spagnola
Seconda guerra mondiale
BattaglieAttacco alla Baia di Suda
Comandante diScuola Servizio difesa installazioni di Aulla
Decorazionivedi qui
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Emilio Barberi (Forte dei Marmi, 27 novembre 1917Forte dei Marmi, 1º dicembre 2002) è stato un militare italiano, sottufficiale della Regia Marina durante la seconda guerra mondiale; fu insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente per l'Attacco alla Baia di Suda del 26 marzo 1941.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi arruolato nei ranghi della Regia Marina nel 1935 si specializzò nel ruolo di addetto ai cannoni e puntatore scelto e, con tale ruolo, fu imbarcato dal 1935 al 1937 sulla torpediniera Astore prima e sull'esploratore Carlo Mirabello poi.[1]

In quegli anni partecipò a tutte le principali azioni belliche italiane: prese parte alla conquista dell'Etiopia nel 1936, alla Guerra civile spagnola e, a bordo del sommergibile Gemma, ebbe parte attiva durante l'operazione che portò alla occupazione italiana dell'Albania nel 1939.[1]

Il Barberi era in forza al MAS 439 della 1ª Flottiglia MAS di stanza a La Spezia quando scoppiò la seconda guerra mondiale. Dopo aver ottenuto la promozione a sergente nell'ottobre del 1940 fu inserito nel corso di addestramento per l'utilizzo dei mezzi speciali.[1]

A bordo dei barchini esplosivi partecipò il 26 marzo 1941 all'attacco della base inglese collocata nella Baia di Suda (Creta), nell'occasione diresse il suo barchino contro la petroliera norvegese Pericles provocando tali danni che ne causarono il successivo affondamento.[1][2]

Catturato dagli inglesi durante la fuga, fu rinchiuso come prigioniero di guerra sino all'aprile 1945 data nella quale venne rimpatriato.

Al termine della guerra continuò la sua carriera militare presso il Centro Subacqueo del Varignano, venendo poi assegnato a bordo degli incrociatori leggeri Giuseppe Garibaldi e Raimondo Montecuccoli. Terminato il servizio in mare venne nuovamente riassegnato al Centro Subacqueo.[1]

Negli anni settanta gli fu conferito l'incarico di comandante della prima scuola di Servizio difesa installazioni (SDI) ubicata nella caserma "Lamarmora" presso "84º Reggimento Fanteria Venezia" a Siena e in seguito a Marimuni di Aulla.[3]

Dopo essere stato promosso ufficiale del CEMM venne messo a riposo dal servizio attivo con il grado di capitano di corvetta.[1]

Dediche cittadine[modifica | modifica wikitesto]

A Forte dei Marmi, il paese della Versilia dove Emilio Barberi è nato e ha vissuto per molti anni, gli sono dedicati un monumento e una piccola piazza sulla via principale che porta al pontile (Via Spinetti, angolo Via Matteotti). La targa in marmo sul cippo adiacente al monumento "AL MARINAIO" riporta il grafico dell'Azione della Baia di Suda e la Motivazione della M.O.V.M.[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Coraggioso e tenace operatore di mezzi d’assalto di superficie, con altri valorosi, già compagni nei rischi e nelle fatiche di un durissimo addestramento, dopo difficile navigazione forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni. Nella rada violata, quando già era imminente l’alba, con freddezza pari al coraggio, attendeva riunito ai compagni che il comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all’audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via, si lanciava con saldo animo all’assalto contro grossa petrolifera affondandola e coronando così del successo, con l’alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell’impresa. Degno in tutto delle più alte tradizioni di eroismo della Marina italiana. Acque di Suda, 26 marzo 1941
— Decreto Luogotenenziale 3 marzo 1946.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Emilio Barbieri - Marina Militare, su marina.difesa.it. URL consultato il 14 ottobre 2017.
  2. ^ (EN) Per Non Dimenticare : 26 Marzo 1941 - Attacco Alla Baia Di Suda - Quadrato Ufficiali, in Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici. URL consultato il 14 ottobre 2017.
  3. ^ ANSDIM Associazione Nazionale SDI Marina - Storia degli SDI, su masdicomsubin.it. URL consultato il 14 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2017).
  4. ^ Onore alla marineria del Forte Piazza dedicata a Emilio Barberi - Il Tirreno, in Archivio - Il Tirreno. URL consultato il 14 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emilio Bianchi e Ferruccio Bravi, Pagine di diario 1940-1945 Memorie di guerra e di prigionia di un operatore dei mezzi d’assalto della Marina Militare Italiana, Viareggio, Pezzini Editore, 1996, ISBN 978-88-88522-50-0.
  • Junio Valerio Borghese, Decima Flottiglia MAS, Milano, Garzanti, 1950.
  • Luigi Emilio Longo, I reparti speciali italiani nella seconda guerra mondiale, Milano, Ugo Mursia Editore, 1991, ISBN 978-88-425-0734-5.
  • Arrigo Petacco, Battaglie navali del Mediterraneo nella seconda guerra mondiale, Milano, A.Mondadori, 1995, ISBN 978-88-04-42412-3.
  • Virgilio Spigai, Cento uomini contro due flotte, Marina di Carrara, Associazione Amici di Teseo Tesei, 2007.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]