Duftite

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Duftite
Classificazione StrunzVII/B.26-80
Formula chimicaPbCu(AsO4)(OH)
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinoortorombico
Classe di simmetriadisfenoidale
Parametri di cellaa = 7,768 b = 9,211 c = 5,999;
Gruppo puntuale2 2 2
Gruppo spazialeP 212121
Proprietà fisiche
Densità3,4 g/cm³
Durezza (Mohs)4,5
Sfaldaturaindistinta
Fratturaconcoide
Coloreverde, grigio-verde
Lucentezzavitrea, opaca
Opacitàtranslucida
Striscioverde chiaro, bianco
Diffusioneraro
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La duftite è un minerale appartenente al gruppo dell'adelite-descloizite.

Scoperto nel 1920 presso Tsumeb, Namibia, deriva il suo nome dal direttore delle locali miniere G. Duft.

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

Si forma nelle zone di ossidazione dei depositi sulfurei di origine idrotermale.

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

La struttura spaziale consiste in catene di ottaedri CuO6 adiacenti per un lato, paralleli alla faccia c, che sono uniti attraverso i tetraedri AsO4 e gli atomi di Pb in un ordine, a quadrato distorto, antiprismatico.

La Duftite-beta, che era stata proposta come nuova varietà di minerale, in realtà differisce solo nella disposizione spaziale dovuta all'orientamento alternato della distorsione di Jahn-Teller degli ottaedri CuO6 da cui deriva un aumento del valore di b.

La Duftite, in Italia è stata trovata nella cava Tognetti di marmo presso Seravezza, sotto forma di millimetrici cristalli aciculari di colore verde-mela, in associazione con la oxyplumboroméite.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kharisun, M. Taylor, J. Bevan, A. Pring, The crystal chemistry of duftite, PbCuAsO4(OH) and the duftite problem, Mineralogical Society, Mineralogical Magazine, Volume 62, Numero 1, Febbraio 1998.
  • P. Orlandi, L. Del Chiaro, R. Pagano, Minerals of the Seravezza Marble, Tuscany, Italy, Mineralogical Record Inc., The Mineralogical Record vol. 27, pp. 47–58 Jan-Feb. 1996

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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