Discussione:Dialettica

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Filosofia
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I link in altre lingue sono tutti a "dialetto"!!!! e chi lo sa come si dice dialettica in japponinja?

BW 13:48, Apr 1, 2004 (UTC)

(copio lo scambio di battute avuto con Ermetis sulla mia e sulla sua pagina di discussione)

Ciao, posso chiederti perché hai spostato la Dialettica a "dialettica (filosofia)"? Così su due piedi non mi viene in mente nessun altro articolo che potrebbe stare a quella voce, ma probabilmente mi sbaglio.. ciao, Frieda 23:38, Ago 17, 2004 (UTC)

Ciao. Ho creato la voce «Dialettica (filosofia)» quando ho cominciato a mettere mano all'elenco delle opere filosofiche; lì trovi alcune opere che si intitolano "Dialettica" (per esempio quella di Pietro Abelardo), le quali dunque richiederanno un loro indirizzo proprio. Alla prossima... Ermetis 06:54, Ago 18, 2004 (UTC)

A me sembra che nell'ottica di creazione di una disambigua, su dialettica vada mantenuto il testo principale, quello che ora è in "Dialettica (filosofia)". Senza dover creare una pagina "Dialettica (disambigua)", i link alle opere "dialettica di xxx" potrebbero trovarsi in un apposito paragrafo.. Cosa ne pensate? Frieda 15:44, Ago 18, 2004 (UTC)

+1 - il saggio dice perchè parlare quando si può leggere  ? - Gac

A me sembra che l'idea di Frida possa andare. Per il momento tanto c'è poco da leggere sulle opere di... Bisognerà vedere poi cosa succederà con altri titoli, come per es. "Metafisica" di Aristotele. Il problema è che la Metafisica di Arix è l'unica con quel titolo, ed è contemporaneamente all'origine del termine. La titolazione è davvero un bel problema... Ermetis 19:39, Ago 18, 2004 (UTC)

Ho provato a creare un primo breve percorso: Dialettica (filosofia) - Trattati sulla dialettica - Dialettica (Pietro Abelardo). Spostando Abelardo in Pietro Abelardo (è una questione di stile!). Ditemi se funziona. (Ma dopo il 24 agosto. Da domani sono a Londra). Ermetis 20:37, Ago 18, 2004 (UTC)

Cronologia cancellata dopo eliminazione violazione del copyright[modifica wikitesto]

  • (corr) (prec) 10:56, 13 nov 2006 85.20.10.34 (Discussione | blocca) (→Il materialismo e la Scuola di Francoforte)
  • (corr) (prec) 10:54, 13 nov 2006 85.20.10.34 (Discussione | blocca) (→Il materialismo e la Scuola di Francoforte)
  • (corr) (prec) 13:15, 3 nov 2006 155.185.37.130 (Discussione | blocca) (→La dialettica e le idee)
  • (corr) (prec) 13:54, 15 ott 2006 .anacondabot (Discussione | contributi | blocca) m (robot Aggiungo: lt:Dialektika, no:Dialektikk, ro:Dialectică)
  • (corr) (prec) 15:34, 2 ott 2006 Scar Tissue (Discussione | contributi | blocca)
  • (corr) (prec) 15:32, 2 ott 2006 Scar Tissue (Discussione | contributi | blocca)

Eraclito non disse che tutto è in movimento ma che il tutto è governato da una legge chiamata dialettica, ovvero che dagli opposti scaturisce l'uno ma se l'uno si divide, gli opposti emergono alla luce (definizione detta dalla mia prof.)? --AirontheKinslayer19:24, 16 ago 2008 (CEST)[rispondi]

la maieutica socratica[modifica wikitesto]

L'ultimissima parte del paragrafo "Socrate" riporta una definizione di Maieutica, in sé non organica e necessaria rispetto al contesto, molto imprecisa e fuoriviante. Sarebbe pertanto da aggiustare o eliminare.

dialettica gnoseologica VS dialettica eristica[modifica wikitesto]

La dialettica non è necessariamente strumento di "indagine della verità" come esordisce l'articolo. La dialettica dei sofisti e di Schopenhauer, citati peraltro in articolo, è eristica. --134.147.175.250 (msg) 12:37, 14 mag 2017 (CEST)[rispondi]

A fronte di un commento qui https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Eristica sto avendo dei dubbi sull'«invalidità metodologica della ricerca della verità del movimento eristico». (cit.) Se quanto assunto è vero, la stessa eristica possiede qualche "dignità conoscitiva"?

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Dialettica. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 01:31, 28 mag 2019 (CEST)[rispondi]

La dialettica e le scienze naturali contemporanee[modifica wikitesto]

Sposto qui la recente aggiunta di paragrafo spropositato da parte di ip anonimo, da valutare se e quali parti sono idonee alla voce. Il primo pezzo ho ritenuto di poterlo aggiungere alla sezione su Sartre: --Ronev (msg) 21:17, 26 mar 2020 (CET)[rispondi]

L’utilizzo della dialettica, al di là delle applicazioni che di essa hanno fornito i classici (Hegel, Marx, Engels), è stata discussa, più di recente, da filosofi come Lucièn Sève, Jean-Marie Brohm o dallo stesso Jean-Paul Sartre (Critica della ragione dialettica, nella quale si mostra l’interesse della dialettica nello studio dei gruppi umani, e ne viene però scartata la validità quando il campo di applicazione è la conoscenza della natura). I pensatori post-sartriani hanno rimesso in auge la dialettica ma in maniera filosofica nello stretto quadro dell'azione umana, la prassi, rigettando la dialettica della natura positivista e l'esistenza di leggi scientifiche determinate naturalmente ed esistenti al di fuori dell'azione umana. Senza dubbio lo sviluppo della conoscenza scientifica appunto come azione umana (e l’applicazione dell’apparato matematico corrispondente) permette dei risultati veramente stimolanti in quest’ambito. Così l’opera di scienziati universalmente riconosciuti fa della dialettica uno strumento rivelatore. In maniera generale, la dialettica si presenta come una metodologia atta alla comprensione dei fenomeni naturali nella loro evoluzione; e i principi della dialettica appaiono come un’emanazione delle proprietà generali della scienza stessa in evoluzione. È opportuno citare John S. Haldane, Richard Lewontin e Stephen Jay Gould, nell’ambito della biologia e dell’evoluzione, così come Bertell Ollman e Pascal Charbonnat in un quadro epistemologico molto più ampio: nel secondo dopoguerra del secolo XX questi scienziati (a cui vanno aggiunti Alexandre Zinoviev in Russia e Patrick Tort in Francia) riconoscono apertamente la dialettica nei loro studi e come un oggetto degno di ricerca. L’obiezione sartriana contro la dialettica nelle scienze procede senza dubbio dalla tradizione cartesiana (dell’opposizione tra res cogitans e res extensa) che viene a riflettersi nella distinzione dei due ambiti sartriani dell’essere (per-sé e in-sé). La difficoltà allora s’incontra nella relazione tra di essi, che Descartes risolve in forma assai poco verosimile con la ghiandola pineale, luogo di comunicazione e di unione del corpo e dell’anima; mentre Sartre fa in modo che la coscienza assuma il mondo secondo la sua propria finalità. Il problema è nel fatto che entrambi – coscienza e mondo – si basano in Descartes e Sartre su un materialismo meccanicistico secondo il quale il movimento deve essere introdotto nei fenomeni (naturali o di coscienza) dall’esterno. Questa è l’origine di un finalismo o di una teleologia che subordina e vincola le cause naturali a una finalità trascendente. Tuttavia, al contrario, la pratica scientifica attuale integra in termini di causalità naturale ogni spiegazione finalistica.

In questo senso è opportuno distinguere la recente opera di Évariste Sanchez-Palencia, (Passeggiata dialettica tra le scienze, 2012; vedi Bibliografia. Studi), in cui viene sviluppata una visione dialettica nelle scienze in relazione con la teoria matematica dei sistemi dinamici. Questa dialettica nuova e innovativa si afferma in un nesso assai stretto (e problematico) con il materialismo dialettico iniziato da Marx, Engels e Dietzen, ma approfondito e reso compatibile con la scienza più avanzata - superando le disavventure caricaturali del Diamat e le conseguenze dell'affare Lyssenko. Così la dialettica nelle scienze permette di rendere intellegibili e avvicinabili delle contraddizioni (tendenze antagonistiche), ossia delle situazioni insolite e paradossali che spesso s'incontrano nelle osservazioni e nelle esperienze scientifiche. È infatti questo il cuore della ricerca di Sanchez-Palencia, esposto nella Passeggiata dialettica, attraverso una rielaborazione dei principi filosofici della dialettica stessa:

« A rigore, questo contenuto dialettico cambia con il progredire delle scienze, perché in un certo senso, questo contenuto è la scienza stessa, i cui principi sono delle astrazioni. Ecco l’elenco di questi principi dialettici, dovuti essenzialmente a F. Engels [Anti-Dühring, 1878], riportati nella forma data da J.-M. Brohm [Les principes de la dialectique, 2003]:

1 – Movimento e trasformazione.

2 – L’azione reciproca (o interdipendenza, detta anche unità dialettica).

3 – La contraddizione, forza creatrice.

4 – Il passaggio dal quantitativo al qualitativo (salti e rotture).

5 – La negazione della negazione: tesi, antitesi e sintesi (o principio

dello sviluppo a spirale)

Si noti che Georges Politzer [Principes élémentaires de philosophie,1936] unifica i principi 3 e 5. Non c’è nessun inconveniente, perché il contenuto dei principi non è stato ancora definito. Inoltre, l’evoluzione delle nostre conoscenze scientifiche conduce a una revisione permanente del contenuto di questi principi. Così saremo portati ad enunciare in seguito (sezione VII.9), per i fenomeni in cui interviene l’evoluzione di almeno tre agenti, un nuovo principio, quello dei "comportamenti erratici degli attrattori" che utilizza scoperte (il caos deterministico) che risalgono solo ad una trentina di anni fa, e quindi del tutto sconosciute a Engels o a Politzer» (Passeggiata dialettica nelle scienze, ed. it., pp. 263-264)

Nella Prefazione della nuova edizione italiana di questo testo (2018), il filosofo Paolo Quintili sottolinea l’importanza della dialettica nella formulazione dei principi dei sistemi complessi, delle equazioni di campo, dei fenomeni elettromagnetici, della relatività ecc. nei quali vige una logica distinta da quella basata sul principio della logica formale, che è precisamente una logica dell’istantaneo, dell’immutabile, mentre qui va posta in gioco una logica appunto dialettica, nella quale non opera il principio aristotelico del “terzo escluso”, finché si tratta dei fenomeni evolutivi, nei quali il tempo gioca un ruolo essenziale e la causalità in essa non è istantanea ma piuttosto differita o evolutiva appunto (Passeggiata dialettica cit., Prefazione, pp. 9-10). Quindi i fenomeni più rilevanti sono fenomeni di interazione e di evoluzione nel tempo. Secondo Sanchez-Palencia i principi della dialettica, come vennero enunciati a partire da Engels, si confermano e si completano in accordo con l’evoluzione del pensiero scientifico più avanzato.

La dialettica materialista ha infatti trovato, come si diceva sopra, nella biologia un certo numero di argomenti forti (vedi, di nuovo, John S. Haldane, Richard Lewontin, Stephen Jay Gould): per il fatto che gli esseri viventi, determinati dalle loro basi fisico-chimiche fluttuanti (vedi Ilya Prigogine) e da un certo contenuto in informazione, sono sottomessi a cambiamenti incessanti, tanto sul piano della loro struttura (metabolismo) quanto su quello della loro evoluzione, il concetto di dialettica, nel senso che gli era stato dato da Engels nella Dialettica della natura, ha potuto essere ripreso e applicato. Secondo Sanchez-Palencia è così dunque che la dialettica permette di risolvere dei problemi scientifici contraddittori, insoliti e paradossali (agli occhi del senso comune e dell'"uomo della strada"), in tutti gli ambiti di conoscenza, tra cui la matematica applicata. «Ma sono soprattutto la sociologia e la psicologia della ricerca, i modi di produzione delle conoscenze, così lontani da una logica comunemente accettata ma troppo poco convincente, che possono trovare nella dialettica un quadro che consenta una qualche coerenza» (Passeggiata dialettica cit., Introduzione, p. 17). E in effetti «la dialettica non è una logica dalle leggi rigide, ma un quadro generale nel quale si inscrivono i fenomeni evolutivi» (Ivi, p. 16).

È una sorta di ultima rivincita (postuma) della dialettica nelle scienze, dopo che essa, ai nostri tempi, nei primi decenni del secolo XXI, è stata da molti campi espulsa, o esclusa dal novero degli strumenti di comprensione del mondo storico umano.