Diana Est

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Diana Est
Diana Est a Superclassifica Show nel 1983
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereItalo disco[1]
Periodo di attività musicale1982 – 1984
EtichettaDischi Ricordi

Diana Est, pseudonimo di Cristina Barbieri (Milano, 12 giugno 1963), è una cantante italiana.

Ha avuto un breve periodo di popolarità negli anni ottanta come interprete di musica italo disco[1], soprattutto con i brani Tenax e Le Louvre. Scomparsa rapidamente dalle scene, è diventata negli anni successivi una delle icone pop italiane di quel decennio[1].

Nome[modifica | modifica wikitesto]

Lo pseudonimo Diana Est è composto del nome Diana, dea della caccia romana, e Est, che corrisponde alla terza persona singolare del verbo "essere" in latino.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli anni ottanta ed il successo[modifica | modifica wikitesto]

Entrata nel mondo della musica grazie a suo zio Mario Lavezzi, la sua breve carriera artistica inizia nel 1981 come corista per Ivan Cattaneo nel programma musicale Mister Fantasy, in onda sull'allora Rete 1 della Rai.[1]

La carriera musicale vera e propria decolla l'anno successivo; firmato un contratto dalla Dischi Ricordi, viene seguita da Nicola Ticozzi, che produrrà i tre singoli di Diana Est e che ne vuole fare un'icona yéyé postmoderna sullo stile delle coeve Lio o Nena.[1] Un sostanziale contributo allo stile musicale della cantante arriva da Enrico Ruggeri, autore (insieme a Stefano Previsti, musicista che collaborava anche con artisti quali Ivan Cattaneo, Gianna Nannini, Giuni Russo, Cristiano Malgioglio e Orietta Berti) e arrangiatore del singolo d'esordio Tenax.

Viene studiato per lei un look ispirato alla mitologia greca in linea con le citazioni latine inserite da Ruggeri nel testo della canzone.

Il risultato è un singolo che ottiene subito un buon successo che – complice la validità dell'intero progetto e la promozione – viene suonato spesso nelle discoteche, vendendo oltre centomila copie, in modo da raggiungere il ventitreesimo posto della classifica.[1] Nel 1983 ne viene incisa una versione in inglese dagli Electra con il titolo Are You Automatic?[1] Nel 1982 Diana Est porta il singolo a Premiatissima e appare inoltre a Discoring e Popcorn.[1] Il lato B è occupato dalla canzone Notte senza pietà.

Nel 1983 esce il secondo singolo, Le Louvre, ancora una volta opera di Enrico Ruggeri reduce della sua Polvere, sempre assieme a Stefano Previsti.[1] Sul lato B, completata - per ragioni di spazio - da un estratto strumentale di Le Louvre di neppure due minuti, viene incisa la canzone Marmo di città.

Con Le Louvre Diana Est è nuovamente in gara al Festivalbar, classificandosi al secondo posto della Squadra Verde, quella dei giovani, dietro a Scialpi. Sempre nel 1983 partecipa ad Azzurro 1983 con lo stesso brano.[2][3]

Nel 1984 il sodalizio con Enrico Ruggeri si interrompe bruscamente, in parte a causa dei numerosi impegni solisti del cantante.[1] Diana Est si affida così, per il successivo singolo Diamanti, a un nuovo gruppo di autori: per i testi, Oscar Avogadro (autore per artisti quali Sandro Giacobbe, Alberto Radius, Loredana Bertè, Faust’O, Anna Oxa, Alice, Marcella Bella e altri). Per le musiche, la scelta cade su Gian Piero Ameli (che sarà compositore per artisti quali Miguel Bosé, oltre ad autore di sigle di programmi quali Emilio e di Allora ditelo per Marco Columbro) e Matteo Fasolino (collaboratore di Alice, Giorgio Faletti ed altri).

Il risultato è un evidente scostamento, nello stile musicale e nell'immagine della stessa copertina, rispetto al passato, con un avvicinamento alle sonorità elettroniche dei Matia Bazar di quel periodo e di Grace Jones.[1] Il lato B è occupato dalla canzone Pekino.

Con questo ultimo singolo la cantante si ripresenta al Festivalbar nel 1984 e partecipa anche ad Azzurro nella Squadra Ananas, capitanata dal Gruppo Italiano.[senza fonte] Il singolo non riesce a ripetere il successo dei precedenti, anche se – come oggetto – il vinile negli anni acquisterà valore collezionistico grazie anche alla peculiarità di presentare, su alcune copie, la "i" in copertina realizzata con un diamante in plastica.[1][4]

Scaduto il contratto quinquennale con la Dischi Ricordi, l'esperienza musicale di Diana Est si interrompe, senza la pubblicazione di un album che era stato annunciato. Non vi è alcun annuncio di un ritiro ufficiale; semplicemente, da quel momento l'artista non produrrà né pubblicherà ulteriore materiale inedito, cessando anche qualunque apparizione.

Gli anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

Venti anni dopo il suo ritiro dalle scene, il 24 gennaio del 2004, Radio Popolare riesce a ottenere un'intervista con la cantante, in cui la stessa esprime giudizi molto negativi sull'ambiente musicale italiano dell'epoca, lasciando inoltre trapelare di non essere rimasta in buoni rapporti con Ruggeri.[1][4] Al contempo circolano voci che abbia rifiutato di prender parte come ospite a trasmissioni revivaliste sugli anni ottanta quali La notte vola, Meteore e Cocktail d'amore.[1]

Diana Est è saltuariamente tornata sul palco con il repertorio dell'epoca; si è esibita, ad esempio, all'80 Festival di Mareno di Piave (Treviso) il 30 agosto 2013; al Chiringuito di Parco Forlanini di Milano; ancora all'80 Festival, stavolta a Palmanova (Udine), il 24 giugno 2016, oltre ad alcune date all'estero, tra cui il Doka di Amsterdam, accolta sempre con entusiasmo da parte dei suoi fan.[1]

Nel 2022 si esibisce al Mirano Summer Festival organizzato da due emittenti private, insieme ad altri artisti di successo negli anni '80 (Alberto Camerini, Via Verdi, Tracy Spencer, Fiordaliso e Papa Winnie) con i suoi due successi Tenax e Le Louvre[5].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Diana Est è sposata e ha due figli.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Singoli (7", 45 giri)[modifica | modifica wikitesto]

Remix (12", 45 giri)[modifica | modifica wikitesto]

  • 1982 - Tenax (remix di Tony Carrasco) / Tenax (Instrumental Dub) (Ricordi, SRLM 2018)
  • 1983 - Le Louvre (Vocal) (remix di Tony Carrasco) / Le Louvre (Instrumental) (Scratching Version) (Ricordi, SRLM 2027)

Dischi promozionali e principali apparizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • 1982 - Tenax (lato B di Mirror Man dei The Human League) (Ricordi/Virgin, JB 238) (disco per jukebox)
  • 1982 - Tenax in compilation promozionale su 33 giri di artisti vari (Ricordi, SRLM 2020)
  • 1983 - Le Louvre in compilation promozionale su 33 giri di artisti vari (Ricordi, SRLM 2025)
  • 1984 - Diamanti in compilation promozionale su 33 giri di artisti vari (Ricordi, SRLM 2035/2)
  • 1984 - Diamanti all'interno della compilation Festivalbar 1984 in doppio LP (Ricordi, TAFB 84)

Stampe straniere[modifica | modifica wikitesto]

Spagna[modifica | modifica wikitesto]

  • 1983 - Le Louvre / Marmo di città + Le Louvre (strumentale) (Epic, EPC A-4004) - singolo (7", 45 giri). Esiste anche una versione promozionale stampata solo sul lato A, con la sola Le Louvre.
  • 1983 - Le Louvre (Vocal) (remix di Tony Carrasco) / Le Louvre (Instrumental) (Scratching Version) (Epic, EPC A 12.4004) - remix (12", 45 giri)

Germania[modifica | modifica wikitesto]

  • 1983 - Le Louvre / Marmo di città (RCA, PB 69125) - singolo (7", 45 giri)
  • 1983 - Le Louvre (Vocal) (remix di Tony Carrasco) / Le Louvre (Instrumental) (Scratching Version) (RCA, PC 69126) - remix (12", 45 giri)

Tributi e versioni straniere[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni, le sue canzoni sono state reinterpretate da altri artisti. Nel 1983 Le Louvre è stata pubblicata in inglese da parte del gruppo Electra con il titolo di Are You Automatic? e la stessa canzone verrà remixata nel 2004 dai gruppo dj Prezioso feat. Marvin, e successivamente incisa, nel 2012, da Ivan Cattaneo nell'album di cover denominato 80 e basta! . Numerose sono altre cover, più o meno fedeli all'originale.

Lo stesso Enrico Ruggeri reinterpreterà il singolo Tenax insieme ai Serpenti.

Citazioni e omaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2002 la rivista Max pubblicò un racconto di fantasia di Matteo B. Bianchi sull'attuale vita di Diana Est, dal titolo Magnifica ossessione.
  • Lo scrittore Enrico Panzi, prende spunto da Diana Est per il suo romanzo Diana Est was here - forse è già mattino e non lo so del 2015 pubblicato da Lettere Animate Editore.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Claudio Fabretti, Diana Est. La dea delle notti estetiche, su OndaRock. URL consultato il 12 marzo 2019.
  2. ^ Copia archiviata, su webcache.googleusercontent.com. URL consultato il 26 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2023).
  3. ^ https://www.setlist.fm/festival/1983/azzurro-1983-63d65adf.html
  4. ^ a b Diana Est - Età, città natale e biografia, su Last.fm. URL consultato il 25 agosto 2021.
  5. ^ https://www.youtube.com/watch?v=nmZyq52ofk4
  6. ^ Enrico Panzi, Diana Est was here - forse è già mattino e non lo so, Lettere Animate Editore, 2015, ISBN 886882342X.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cristian Cizmar, Diana Est, una meteora dalla scia luminosa, in Raro!, n° 245, luglio 2012, 59-63.
  • Dario Salvatori, Est, Diana, in Gino Castaldo (a cura di), Dizionario della canzone italiana, Armando Curcio, 1990.
  • Christian Zingales, Italiani brava gente. Agiografie, psicologie, geografie della canzone italiana, collana Libri di Harry, vol. 9, Tuttle, 2008, ISBN 8896149037.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]