Crassula dependens

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Crassula dependens
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
Ordine Saxifragales
Famiglia Crassulaceae
Sottofamiglia Crassuloideae
Genere Crassula
Specie C. dependens
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Rosales
Famiglia Crassulaceae
Genere Crassula
Specie C. dependens
Nomenclatura binomiale
Crassula dentata
Bolus, 1881[1]
Sinonimi

Crassula basutica
Schönland
Crassula griquaensis
Schönland
Crassula harveyi var. dependens
Britten & Baker f.
Crassula harveyi
Schönland
Crassula harveyi var. intermedia
Schönland
Crassula harveyi var. typica
Schönland
Crassula laxa
Schönland
Crassula montis-moltkei
Dinter
Crassula revolvens
Haw.
Creusa revolvens
(Haw.) P.V.Heath
Creusa revolvens var. harveyi
(Britten & Baker f.) P.V.Heath
Creusa revolvens var. intermedia
(Schönland) P.V.Heath

Crassula dependens (Bolus, 1881) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, originaria di Namibia, Sudafrica e Lesotho[1][2].

L'epiteto specifico dependens deriva dal latino dependeo, sospeso, con riferimento al portamento della pianta[3][4][5].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Steli di C. dependens in fiore.

C. dependens è una pianta perenne formata da steli eretti o striscianti, alti fino a 5 centimetri e che formano dei tappeti erbosi. Sono scarsamente ramificati e, da giovani, spessi circa 1 millimetro, di colore verde e con alcune papille simili a peli. Gli steli più vecchi presentano invece un colore marrone ed aspetto legnoso, arrivando a misurare 3 mm in diametro.

Le foglie, ascendenti e glabre, misurano tra 8 e 12 mm in lunghezza per 2-2,5 mm in larghezza, sono di colore verde-rossastro e non cadono con l'età. Hanno forma lineare-lanceolata, profilo appiattito, pagine biconvesse ed estremità acute.

Le infiorescenze a tirso, che si sviluppano a dicembre, presentano numerose dicasia laterali ed un peduncolo quasi indistinto, lungo circa 1 cm.

I fiori hanno un calice composto da sepali triangolari, lunghi 2–4 mm e dalle estremità ottuse. La corolla, di forma tubolare o orciolata e colore da bianco a crema, è costituita invece da petali brevemente fusi tra loro alla base, di forma da ellittica ad oblanceolata ed estremità arrotondate. Gli stami portano delle antere di colore nero o marrone[1][6][7][8].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

C. dependens è una specie diffusa in Namibia, Lesotho e nelle province sudafricane di Capo Settentrionale, Capo Orientale e Stato Libero[9].

È originaria delle due ecoregioni di Karoo Nama ed Alto Veld, nell'area occupata dal Gruppo Beaufort, parte del Supergruppo del Karoo. Si trova invece in Namibia un'isolata popolazione, il cui areale è limitato al massiccio dei Monti Auas, nella regione di Khomas[6][7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (ENLA) Peter MacOwan e Harry Bolus, Messrs. P. Macowan and H. Bolus on new plants from the Cape of Good Hope, in The Journal of the Linnean Society. Botany., vol. 18, n. 111, Londra, Longman, 18 novembre 1881, p. 391.
  2. ^ (EN) Crassula dependens Bolus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 13 gennaio 2021.
  3. ^ (EN) D. Gledhill, The Names of Plants, 4ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 6 marzo 2008, p. 138, ISBN 0-521-86645-6.
  4. ^ (EN) Urs Eggli e Leonard E. Newton, Etymological Dictionary of Succulent Plant Names, Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 64, ISBN 978-3-662-07125-0. URL consultato il 13 dicembre 2020.
  5. ^ (EN) Harold T. Clifford e Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, 4ª ed., Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 90, ISBN 3-540-38432-4.
  6. ^ a b (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, p. 49, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
  7. ^ a b (EN) Doreen Court, Flora succulenta dell'Africa meridionale, CRC Press, 1º giugno 2000, p. 78, ISBN 9058093239.
  8. ^ (ENFR) International Crassulaceae Network - Crassula dependens, su crassulaceae.ch. URL consultato il 13 gennaio 2021.
  9. ^ (EN) Threatened Species Programme | SANBI Red List of South African Plants - Crassula dependens, su redlist.sanbi.org. URL consultato il 13 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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