Crandallite

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Crandallite
Classificazione Strunz8.BL.10[1]
Formula chimicaCaAl3(PO3,5(OH)0,5)2(OH)6[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinodimetrico
Sistema cristallinotrigonale[3]
Parametri di cellaa=7,005±0,015, c=16,192±0,032, Z=3[3]
Gruppo puntuale3 2/m
Gruppo spazialeR 3m[3]
Proprietà fisiche
Densità2,78-3,04 (misurata)[1], 3,00 (calcolata)[1] g/cm³
Durezza (Mohs)4[4], 5[1]
Sfaldaturaperfetta secondo {0001}[1]
Fratturairregolare, scabra[1]
Coloreda bianco a grigio chiaro con tonalità gialle e brune[4]
Lucentezzaopaca, a volte grassa, perlacea nella forma lamellare[4]
Opacitàopaca[4]
Strisciobianco[4]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La crandallite è un minerale appartenente al gruppo della plumbogummite[2] descritta per la prima volta nel 1917 in base ad un ritrovamento avvenuto fra gli scarti della miniera di Brooklin nei pressi di Silver City nel distretto minerario di Tintic nello Utah, Stati Uniti d'America. Il nome del minerale è stato attribuito in onore dell'ingegnere M. L. Crandall[4].

La crandallite è l'analogo della plumbogummite contenente calcio al posto del piombo e l'analogo dell'arsenocrandallite contenente fosforo al posto dell'arsenico[1].

La deltaite, descritta nel 1930 in noduli di variscite provenienti da Fairfield, Utah, come cristalli concresciuti con incrostazioni di crandallite, è stato appurato che si tratta di crandallite miscelata con apatite[3].

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

La crandallite è stata scoperta sotto forma di masse compatte di aspetto botrioidale formate da fibre finissime[4]. Comunemente si trova sotto forma di aggregati nodulari formati di strati concentrici costituiti da fibre subparallele o incrociate. Si può rinvenire anche con aspetto simile al calcedonio o all'agata composta da fini granuli che diventano più compatti o con struttura radiale fibrosa o sferule a bande[1].

La crandallite è pseudomorfa della wavellite, della minyulite e di altri minerali del fosfato assumendone quindi la forma dei cristalli mentre i cristalli originali sono rari e di piccole dimensioni con aspetto romboedrico pseudocubico o di prismi trigonali terminati in {0001} o ancora rosette o fibre allungate perpendicolari a [0001][1].

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La crandallite proviene da vene costituite soprattutto da pirite ed enargite con minori quantità di galena e blenda ricoperta da tenorite e si presume si sia originato per alterazione di minerali preesistenti con composizione simile[4]. In Italia è stata trovata anche in una grotta del Carso (Abisso Bonetti 393/765VG), assieme ad altri fosfati. La sua genesi è legata al guano dei pipistrelli[5].

Varietà[modifica | modifica wikitesto]

La viséite è una varietà di crandallite ricca di silicio[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i (EN) Crandallite mineral information and data - mindat.org, su mindat.org. URL consultato il 20 agosto 2013.
  2. ^ a b c (EN) P. Bayliss, Kolitsch U., Nickel E. H., Pring A., Alunite supergroup: recommended nomenclature (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 74, n. 5, ottobre 2010, pp. 919–927. URL consultato il 20 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2012).
  3. ^ a b c d (EN) A. M. Blount, The crystal structure of crandallite (PDF), in American Mineralogist, vol. 59, 1974, pp. 41-47. URL consultato il 20 agosto 2013.
  4. ^ a b c d e f g h (EN) G. F. Loughlin, Schaller W. T., Crandallite, a new mineral (PDF), in American Journal of Science, vol. 43, 1917, pp. 69-74. URL consultato il 20 agosto 2013.
  5. ^ G. Cancian, D. Miniussi, F. Princivalle. Crandallite, OCP ed altri fosfati nell'Abisso Bonetti (Carso Goriziano). In: Studi e Ricerche della Società di Studi Carsici "A. F. Lindner", numero unico, 1992, pp. 31-43, Fogliano (GO)
Graziano Cancian (2016) - I minerali di grotta nel Friuli Venezia Giulia. Gortania, geologia, paleontologia, paletnologia. Vol. 37 (2015), pp. 33-63, Museo Friul. di St. Naturale, Udine. ISSN 2038-0410

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