Conopophaga melanogaster

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Mangiamoscerini ventrenero
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Tyranni
Infraordine Furnariides
Famiglia Conopophagidae
Genere Conopophaga
Specie C. melanogaster
Nomenclatura binomiale
Conopophaga melanogaster
Ménétries, 1835

Il mangiamoscerini ventrenero o moschiniere pancianera (Conopophaga melanogaster Ménétries, 1835) è un uccello passeriforme della famiglia Conopophagidae[2].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie, melanogaster, deriva dall'unione delle parole greche μελανος (melanos, "nero") e γαστηρ (gastēr, "ventre"), col significato di "dal ventre nero", in riferimento alla loro livrea: il nome comune altro non è che la traduzione di quello scientifico.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Coi suoi 14,4-15,8 cm di lunghezza per 37-43,5 g di peso, questi uccelli rappresentano la specie di mangiamoscerini di maggiori dimensioni[3].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelletti dall'aspetto massiccio e paffuto, muniti di grossa testa appiattita che sembra incassata direttamente nel torso, becco conico piuttosto corto e appuntito, ali corte e arrotondate, coda corta e squadrata e forti zampe allungate.

Il piumaggio è nero su testa, petto, fianchi e parte superiore del ventre (come del resto intuibile sia dal nome comune che dal nome scientifico), mentre sul resto di quest'ultimo esso sfuma nel grigio e il sottocoda è bianco: dorso, ali e coda sono di colore castano-bruno con lievi sfumature rossicce, le ultime due con estremità più scure e tendenti al nerastro. Dietro l'occhio parte una banda di penne bianche più lunghe delle circostanti che raggiunge la nuca inspessendosi, a formare la "tonsura" caratteristica di quasi tutti i conopofagidi.
Il dimorfismo sessuale è abbastanza netto, con le femmine quasi interamente brune (la porzione ventrale più tendente al grigio-nerastro) e dalla banda bianca più sottile e dalla colorazione meno nitida.

In ambedue i sessi il becco e le zampe sono di colore grigio-nerastro, mentre gli occhi sono di colore bruno scuro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli molto schivi e difficili da osservare, che si nascondono nel folto della vegetazione cespugliosa al minimo accenno di pericolo, rimanendo immobili fino all'allontanarsi della fonte di disturbo: diurni e tendenzialmente solitari, essi possono tuttavia essere osservati in coppie durante la stagione degli amori, e passano la maggior parte della giornata appollaiati sul ramo basso di un cespuglio a poca distanza dal suolo, attendendo il passaggio di eventuali prede sulle quali avventarsi.

Il richiamo di questi uccelli è basso e gracchiante, composto da 2-5 note ripetute a distanza di pochi secondi.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli insettivori, la cui dieta è composta di insetti ed altri piccoli invertebrati rinvenuti in massima parte al suolo.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Mancano dati riguardante la riproduzione di questi uccelli, tuttavia si suppone che essa non differisca in maniera significativa, per modalità e tempistica, da quanto osservabile nelle specie congeneri.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il mangiamoscerini ventrenero popola la porzione meridionale del bacino amazzonico, occupando l'area che va dalle rive orientali del Rio Madeira all'alto corso del Tapajós, a sud fino alla Rondônia settentrionale e al Mato Grosso nord-occidentale, e quella che va dalle rive orientali del Rio Xingu a quelle occidentali del basso corso del Tocantins: la sua presenza nell'area fra le due summenzionate è probabile ma non ancora dimostrata[3]. Anche la singola osservazione avvenuta in Bolivia (lungo l'alto corso del Beni) deve ancora essere confermata[3].

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalla foresta pluviale primaria umida, con densissimo sottobosco e abbondante crescita di epifite, con la maggioranza delle osservazioni che avviene nei pressi di zone esposte alla luce (ad esempio grossi alberi caduti che interrompono la canopia).

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La presunta sottospecie rusbyi, descritta in base a una singola osservazione in Bolivia, non pare avere validità e viene sinonimizzata con la nominale, rendendo la specie monotipica[2][3].

Sebbene alcuni autori ne abbiano suggerita l'ascrizione a un proprio genere monotipico, Pseudoconopophaga, a livello di vocalizzazioni e di biogeografia il mangiamoscerini ventrenero non presenta particolare distanza dalle altre specie di Conopophaga[4], anzi mostra affinità col cluster di specie facente capo a C. lineata[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Conopophaga melanogaster, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Conopophagidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 13 aprile 2018.
  3. ^ a b c d e (EN) Black-bellied Gnateater (Conopophaga melanogaster), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 13 aprile 2018.
  4. ^ Boesman, P., Notes on the vocalizations of Rufous Gnateater (Conopophaga lineata), in HBW Alive Ornithological Note, n. 66, 2016.

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