Conopophaga

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Conopophaga
C. melanops
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Tyranni
Infraordine Furnariides
Famiglia Conopophagidae
Genere Conopophaga
Vieillot, 1816
Specie

Conopophaga Vieillot, 1816 è un genere di uccelli passeriformi della famiglia Conopophagidae[1].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico del genere, Conopophaga, deriva dall'unione della parola greca κωνωπος (kōnōpos, "moscerino") col suffissoide anch'esso di origine greca -φαγος (-phagos, "mangiatore"), col significato di "mangiatore di moscerini"; in riferimento alla dieta di questi uccelli.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

C. aurita.

Si tratta di uccelli di piccole dimensioni (10,5-15,8 cm), dall'aspetto massiccio e paffuto, muniti di grossa testa appiattita che sembra incassata direttamente nel torso, becco conico piuttosto corto e appuntito, ali corte e arrotondate, coda squadrata e forti zampe allungate: nel complesso, questi animali ricordano vagamente le pitte.
Il piumaggio è bruno nell'area dorsale e nero, grigio o rossiccio a seconda della specie su testa e petto, mentre il ventre è in genere più chiaro: nelle femmine l'area cefalo-ventrale manca di nero o altri colori brillanti e tende al bruno-rossiccio. Caratteristica di questo genere è la presenza di una banda chiara che va da un occhio all'altro passando per la nuca, presente quasi sempre in ambedue i sessi.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli diurni e solitari, che passano la maggior parte della giornata appollaiati su un posatoio a poca altezza dal suolo, dal quale tengono d'occhio i dintorni, pronti a scendere al suolo o a salire fra i rami nel caso di avvistamento di potenziali fonti di cibo (insetti, invertebrati, occasionalmente anche bacche o piccoli vertebrati), per poi tornare in appostamento.
A causa dell'areale remoto e alle abitudini di vita riservate, si conosce poco circa questi uccelli: sicuramente essi sono monogami (almeno le specie osservate finora) ed entrambi i sessi collaborano nelle varie fasi della riproduzione.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie ascritte al genere sono diffuse in Sudamerica settentrionale, dove molte di esse popolano l'Amazzonia, con un paio diffuse sulle coste orientali del Brasile ed altrettante che popolano le pendici delle Ande a sud fino alla Bolivia: l'habitat di questi uccelli sono le aree ben mature di foresta pluviale e foresta atlantica, con presenza di folto sottobosco.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Femmina di C. melanops.

Al genere vengono ascritte nove specie[1]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Conopophagidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 9 aprile 2018.

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