Brachininae

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Coleotteri bombardieri
Brachinus sp.
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Coleopteroidea
Ordine Coleoptera
Sottordine Adephaga
Famiglia Carabidae
Sottofamiglia Brachininae
Bonelli, 1810
Tribù

Brachininae Bonelli, 1810 è una sottofamiglia di insetti della famiglia dei Carabidae (ordine Coleoptera Adephaga)[1], comunemente noti come coleotteri bombardieri. Il nome comune si deve al loro particolare meccanismo di difesa: infatti se disturbati espellono in modo esplosivo un miscuglio di sostanze irritanti, prodotte da speciali ghiandole addominali.

Meccanismo di difesa[modifica | modifica wikitesto]

Alcune cellule secernono idrochinone e perossido di idrogeno (e forse altre sostanze, a seconda delle specie), che vengono immagazzinate in un bacino. Questo comunica attraverso una valva controllata da un muscolo con la camera di reazione, le cui pareti sono particolarmente spesse. Tali pareti sono foderate di cellule che producono catalasi e perossidasi.

Quando il contenuto del bacino è riversato nella camera di reazione, le catalasi e le perossidasi degradano rapidamente il perossido di idrogeno e catalizzano l'ossidazione degli idrochinoni in p-chinoni. Tali reazioni producono ossigeno libero e genera abbastanza calore per portare la soluzione al punto di ebollizione ed a vaporizzare circa un quinto di essa. Sotto la pressione dei gas rilasciati, la valva si apre e le sostanze vengono espulse in modo esplosivo attraverso delle fessure nell'addome. Ciascuno spruzzo consiste in 70 pulsazioni molto rapide, causando un suono simile ad un palloncino bucato.

Lo spruzzo può essere puntato con precisione in ogni direzione, anche in avanti sopra la schiena: questo è possibile facendo rimbalzare lo spray su un paio di deflettori scheletrici uscenti dall'estremità dell'addome al momento dell'eiezione. Questo sistema allontana efficacemente i predatori, causando spesso cecità o morte, e può essere doloroso per la pelle umana.[2][3]

Questo sistema di eiezione è stato paragonato a quello della propulsione a getto delle V-1 tedesche della II guerra mondiale.[4] Inoltre, il fenomeno è indicativo dell'effetto Coandă, ampiamente verificato in ingegneria e responsabile della tendenza dei liquidi nel percorrere un percorso curvilineo, seguendo la parte anteriore del contenitore, quando viene versato.[5] Alcuni ragni riescono a superare questo meccanismo di difesa dell'insetto.[6]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Coleottero bombardiere australiano (Pheropsophus verticalis)

La sottofamiglia comprende i seguenti generi:[1]

L'esperienza di Darwin[modifica | modifica wikitesto]

Durante la sua formazione alla Università di Cambridge, Charles Darwin partecipò ad una competizione nazionale di raccolta di coleotteri. Una volta, nel 1828 strappò la corteccia da un albero morto e prese un raro coleottero in ciascuna mano, quindi ne vide un altro appartenente ad una nuova specie. Secondo il costume di un raccoglitore di uova, passò il coleottero dalla sua mano destra alla bocca e afferrò l'altro con la mano libera. Il coleottero che aveva portato alla bocca, probabilmente un coleottero bombardiere, "emise un fluido intensamente acre, che bruciò la [sua] lingua", obbligandolo a sputarlo; perse il coleottero come pure il terzo.[7]

Controversia: "Disegno intelligente"[modifica | modifica wikitesto]

I coleotteri bombardieri si sono recentemente imposti all'attenzione pubblica a causa di varie argomentazioni esplicitate da sostenitori del creazionismo, in particolare nel libro per bambini Bomby the Bombardier Beetle[8]. In esso si sostiene che il progetto interno dei coleotteri è un esempio di complessità irriducibile, affermando che i vari componenti necessari a formare il sistema non sembrano produrre benefici in se stessi e che l'intero complesso deve essere stato creato in una volta. Il testo adduce quindi il coleottero come prodotto di un disegno intelligente.

In risposta, il TalkOrigins Archive e il National Center for Science Education hanno affermato che le varie rivendicazioni dei creazionisti erano basate su cattiva comprensione e interpretazione della ricerca e che l'arma chimica avrebbe potuto rapidamente evolversi da numerosi possibili sequenze di alterazioni minori da organismi precedenti, e meno nocivi[9][10]. Essi considerano pertanto che questo coleottero si sia sviluppato da altre specie come prodotto dell'evoluzione attraverso la selezione naturale. La medesima posizione è espressa da Richard Dawkins, il quale descrive dettagliatamente i meccanismi dell'Evoluzione secondo il modello neodarwinista: tra i numerosi esempi a sostegno delle sue tesi cita proprio il Brachino bombardiere, descrivendone una possibile evoluzione graduale[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Brachininae, su Carabidae of the world. URL consultato il 14 marzo 2015.
  2. ^ Eisner T, Aneshansley DJ, Eisner M, Attygalle AB, Alsop DW, Meinwald J, Spray mechanism of the most primitive bombardier beetle (Metrius contractus), in The Journal of Experimental Biology, vol. 203, Pt 8, aprile 2000, pp. 1265–75, PMID 10729276.
  3. ^ Eisner T, Aneshansley DJ, Spray aiming in the bombardier beetle: photographic evidence, in Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, vol. 96, n. 17, agosto 1999, pp. 9705–9, PMC 22274, PMID 10449758.
  4. ^ Dean J, Aneshansley DJ, Edgerton HE, Eisner T, Defensive spray of the bombardier beetle: a biological pulse jet, in Science, vol. 248, n. 4960, giugno 1990, pp. 1219–21, PMID 2349480.
  5. ^ Eisner T, Aneshansley DJ, Spray aiming in bombardier beetles: jet deflection by the coanda effect, in Science, vol. 215, n. 4528, gennaio 1982, pp. 83–5, DOI:10.1126/science.215.4528.83, PMID 17790472.
  6. ^ Eisner T, Dean J, Ploy and counterploy in predator-prey interactions: Orb-weaving spiders versus bombardier beetles, in Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, vol. 73, n. 4, aprile 1976, pp. 1365–7, PMC 430279, PMID 16592308.
  7. ^ Darwin: Young Naturalist - A Lifelong Passion, su American Museum of Natural History. URL consultato il 16 maggio 2014.
  8. ^ Bomby the Bombardier Beetle, di Hazel Rue, ISBN 0-932766-13-7
  9. ^ Bombardier Beetles and the Argument of Design di Mark Isaak, 1997, aggiornato al 30 maggio, 2003, TalkOrigins Archive, recuperato il 9 gennaio 2007
  10. ^ The Bombardier Beetle Myth Exploded Archiviato il 19 settembre 2008 in Internet Archive.--National Center for Science Education (Creation/Evolution Issue 03, Volume 2, Number 1 - Winter 1981)
  11. ^ Dawkins R (1986). The blind Watchmaker. Norton & Company, Inc.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Riviste[modifica | modifica wikitesto]

Documenti[modifica | modifica wikitesto]

Testi[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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