Chiesa di Santo Stefano (Colorno)

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Chiesa di Santo Stefano
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàColorno
Indirizzopiazzale Chevé
Coordinate44°55′51.93″N 10°22′28.77″E / 44.931093°N 10.374659°E44.931093; 10.374659
Religionecattolica di rito romano
Titolaresanto Stefano
Diocesi Parma
ArchitettoRaffaele Cugini
Stile architettoniconeoclassico
Inizio costruzione1770

La chiesa di Santo Stefano è un luogo di culto cattolico dalle forme neoclassiche situato in piazzale Chevé, in prossimità dell'argine del torrente Parma, a Colorno, in provincia e diocesi di Parma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'originaria chiesa, edificata in epoca remota, costituì la prima sede parrocchiale di Colorno, fino al 1582, quando assunse tale destinazione il duomo di Santa Margherita.[1]

L'edificio nei secoli seguenti fu gestito, unitamente all'annesso convento, dai frati domenicani, che, affidatari anche del monastero adiacente alla Cappella Ducale di San Liborio, lo mantennero fino alla soppressione degli ordini decretata dal primo ministro ducale Guillaume du Tillot nel 1769.[2]

Nel 1781 l'edificio fu profondamente modificato per volere del duca Ferdinando di Borbone, che ne affidò la progettazione all'architetto Raffaele Cugini, allievo del Petitot.[3]

L'attiguo convento, che nel 1794 avrebbe dovuto ospitare l'ospedale di San Mauro Abate, fu invece concesso dal Duca nel 1798 ai gesuiti, che sotto la guida di Giuseppe Pignatelli intrapresero proprio da Colorno la nuova diffusione dell'ordine in Italia, prima della definitiva soppressione napoleonica. In seguito l'edificio fu chiuso e destinato a lungo a deposito, prima di diventare sede di un centro di accoglienza per ragazzi convenzionato con il Comune.[1]

La chiesa restaurata, appartenente alla fondazione Minima Domus, fu successivamente adibita a sala espositiva. Tuttavia, il terremoto del 27 gennaio del 2012 provocò seri danni all'edificio, che fu dichiarato inagibile e chiuso in attesa di restauri.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata e lato sud

La chiesa è caratterizzata dall'elegante facciata neoclassica, sviluppata simmetricamente attorno al corpo centrale più alto, con spigoli in finto bugnato e timpano curvilineo di coronamento; al centro di quest'ultimo campeggia un grande stemma borbonico in terracotta sostenuto da due figure della Fama, realizzato fra il 1781 e il 1782 dall'artista Giuseppe Sbravati, autore anche del medaglione con testa femminile e ghirlande che sormonta la finestra centrale sottostante.[5]

Ai lati si aprono due ingressi secondari, inquadrati da cornici timpanate come l'ampio accesso principale, realizzati agli inizi del XX secolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Chiesa di Santo Stefano (PDF), su noicittadini.net. URL consultato il 5 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2016).
  2. ^ Molossi.
  3. ^ Cugini Raffaele, su parmaelasuastoria.it. URL consultato il 5 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2016).
  4. ^ Cristian Calestani, Colorno - Chiese danneggiate dal terremoto: via alla ricostruzione, su gazzettadiparma.it. URL consultato il 5 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2016).
  5. ^ Sbravati Giuseppe, su parmaelasuastoria.it. URL consultato il 5 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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