Catacombe di Sant'Alessandro

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Catacombe di Sant'Alessandro
Abside della ricostruita basilica di Sant'Alessandro, sulla via Nomentana
Utilizzocatacomba
Stilepaleocristiano
Epocatardo antica
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneRoma
Altitudinecirca 20 m s.l.m.
Scavi
Data scoperta1854
Amministrazione
EntePontificia Commissione di Archeologia Sacra
Sito webromanatura.roma.it/i-parchi/r-n-marcigliana/la-marcigliana-nella-storia/basilica-e-catacombe-di-s-alessandro/
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 41°57′43.88″N 12°35′37.69″E / 41.962189°N 12.593803°E41.962189; 12.593803
Lapide all'entrata della zona catacombale

La basilica e le catacombe di S. Alessandro sono site presso il VII miglio della via Nomentana, nella zona che da esse prende il nome di Sant'Alessandro nella periferia di Roma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso monumentale fu scoperto mediante scavi archeologici nel 1854, quando vennero alla luce i resti di una catacomba e della relativa basilica martiriale. La dedica ad Alessandro deriva dalla scoperta di un'iscrizione all'interno del complesso che ricordava il martire insieme ai compagni Evenzio e Teodulo, tutti e tre vittime, probabilmente, della grande persecuzione di Diocleziano (secondo una diversa interpretazione invece i tre sarebbero morti nel 116, al tempo dell'imperatore Traiano[1]). Questo complesso dà il nome anche al quartiere.

Il complesso di gallerie delle catacombe si sviluppa su un solo piano.
La basilica fu edificata all'inizio del V secolo (al posto di un piccolo santuario precedente) per volere di Urso, vescovo di Nomentum, all'epoca di papa Innocenzo I[2]; oltre alla basilica stessa consta di un atrio di ingresso, due locali in cui si trovano le tombe dei tre martiri e varie costruzioni funerarie. Le catacombe e la basilica subirono gravi devastazioni durante la guerra greco-gotica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carmelo Calci, Roma oltre le mura, Roma, 1998.
  • Vincenzo Fiocchi Nicolai, I cimiteri paleocristiani del Lazio, Vol. II - Sabina, Città del Vaticano, 2009.
  • Salvatore Vicario, La Via Nomentana, Roma, Casa Editrice Barone.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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