Carrozzeria Orlandi (Modena)

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Carrozzeria Orlandi
Il primo Poker Orlandi della serie Cotral
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1859 a Crespellano
Fondata daAngelo Orlandi
Chiusura1988 cessione ed accorpamento al marchio Iveco
SettoreAutomobilistico
Prodottiautobus

La Carrozzeria Orlandi è stata una carrozzeria automobilistica italiana, celebre per la produzione di autobus.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

L'azienda venne fondata a Crespellano, nel 1859, dal falegname e fabbro Angelo Orlandi, per costruire carri e carrozze.

Ben presto, fu necessario trovare migliore sistemazione, rispetto all'originario portico di Villa Aldrovandi, spostandosi nella contigua Bazzano, in locali più spaziosi e adatti.

Nel 1881 Angelo Orlandi si trasferì nella città di Modena, sulla via Emilia Ovest, dove venne subito apprezzato per la qualità ed il grado di finitura delle carrozze e landò prodotti. Nell'anno successivo furono abbattute le mura della città, il che determinò una fiorente stagione di sviluppo per i trasporti pubblici, con nuove linee tranviarie a vapore e a trazione animale.

Le commesse aumentarono e l'azienda fu in grado di realizzare un immobile appositamente progettato alle sue esigenze, anche attivando una succursale cittadina per l'arredo degli omnibus a cavalli.

L'interesse dei figli di Angelo Orlandi, Augusto, Enrico e Giovanni, verso le novità meccaniche e motoristiche, portarono alla costruzione, nel 1899, del primo autobus italiano, su autotelaio Bonacini, con motore Bolide da 20 CV.

Prodotto in diversi esemplari, l'autobus conquistò la medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale Automobilistica di Milano del 1901 e, nel settembre dello stesso anno, fu protagonista del primo impiego sperimentale di un mezzo di trasporto a motore in ambito militare, durante le grandi manovre effettuate dalla Brigata Piacenza, compiendo i 110 chilometri del tratto Collecchio-Passo della Cisa, con a bordo nove militari e relativo bagaglio tattico.

Dalla morte di Angelo Orlandi, avvenuta nel 1907, la carrozzeria fu gestita dai tre figli che, nello stesso anno, trasferirono l'azienda in una nuova sede di maggiore ampiezza, nelle vicinanze di Parco Ferrari.

La scomparsa di Enrico e poi di Augusto, nel 1921, fu causa di discordia tra gli eredi e la "Carrozzeria Angelo Orlandi" venne divisa in "Carrozzeria Giovanni Orlandi" e "Carrozzeria Emiliana Renzo Orlandi", quest'ultima intestata al figlio di Enrico. Per alcuni anni le due aziende operarono in regime di concorrenza.

Carrozzeria Giovanni Orlandi[modifica | modifica wikitesto]

La "Carrozzeria Giovanni Orlandi" venne presto ceduta dagli eredi alla Fonderia Vismara che la trasformò nelle "Officine Padane", con la medesima produzione.

Carrozzeria Emiliana Renzo Orlandi[modifica | modifica wikitesto]

La Carrozzeria Emiliana Renzo Orlandi proseguì con successo la costruzione di autobus, autocarri e furgoni, ma anche di pregevoli automobili fuoriserie che, tuttavia, rimasero sempre una produzione marginale.

Negli anni trenta, vennero realizzati automezzi di notevole eleganza formale, destinati a grande diffusione e popolarità, aumentata dalla fornitura dei furgoni per la Scuderia Ferrari.

Durante la seconda guerra mondiale, la fabbrica venne requisita dall'aeronautica tedesca e, in seguito, pesantemente danneggiata dai bombardamenti inglesi ed americani.

Il secondo dopoguerra vide una forte ripresa dell'attività aziendale, di pari passo con la necessità di fornire mezzi di trasporto collettivi, poi diminuita con la crescente motorizzazione di massa dai primi anni sessanta. La produzione venne indirizzata principalmente sugli autobus turistici sotto la guida di Renzo Orlandi e del figlio Angelo, pronipote del fondatore Angelo Orlandi, che continuò la attività. Angelo, laureato in ingegneria, è stato per anni titolare e amministratore delegato della Carrozzeria Orlandi.

Negli anni la Carrozzeria Orlandi vinse prestigiosi premi quali la Rosa d'oro di San Remo, il Gran Premio d'Eccellenza di Nizza e il più recente Compasso d'oro nel 1979 con il modello Iveco 371 Spazio, su disegno di Isao Hosoe. Successivamente, Orlandi realizzò il primo autobus in Italia dotato di impianto d'aria condizionata e, poco dopo, il primo veicolo con finestre grandi e panoramiche.

Nel 1964 l'azienda venne trasferita nella sede attuale che consentì lo sviluppo dell'attività. In quegli anni nacquero i primi veicoli a montanti inclinati, successivamente, nel 1970, fu presentata la carrozzeria "Meteor".

Nel 1972 si decise di cedere la maggioranza azionaria alla FIAT: venne incrementata la produzione, soprattutto dei veicoli turistici, e si rimodernò lo stabilimento. Nel 1988, cedette anche il residuo 30%, consentendo l'accorpamento del marchio all'IVECO. In questi anni sono stati prodotti in centinaia di esemplari diversi modelli di carrozzerie, tra cui si ricordano Spazio, Poker e Domino tra quelle più significative.

Modelli carrozzati dalla Carrozzeria Emiliana Renzo Orlandi[modifica | modifica wikitesto]

Iveco 315.08.18 Orlandi Poker in versione GT

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]