Biagio Puccini

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San Giuliano l'Ospitaliere

Biagio Puccini (Roma, 24 giugno 1675Roma, 27 dicembre 1721) è stato un pittore e incisore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Biagio Puccini nacque a Roma da Marco, originario di Casoli (Bagni di Lucca) (già Casoli in Val di Lima) in Toscana.

Si formò presso Antonio Gherardi, ma la sua arte fu influenzata da vari pittori della generazione precedente, quali Carlo Maratta, Giuseppe Ghezzi, Giovanni Lanfranco e Giacinto Brandi, nonché dalla sua visita alle Stanze di Raffaello.

Fu attivo a Roma e in vari centri del Lazio (in particolare, nella Tuscia), in Abruzzo, nelle Marche (specialmente a San Severino Marche), in Umbria e in Toscana (specialmente nella sua Casoli). A Roma lavorò in dieci chiese tra il 1697 e il 1720. Nel 1713 entrò a far parte della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon. Caduto in disgrazia nel 1720, in mano ai creditori perse la sua bottega e morì in povertà.

Puccini esercitò in parallelo anche l'attività di mercante di quadri. Nel 1712 egli comprò da due mercanti una partita di 242 dipinti, che rivendette poi sul mercato artistico romano[1].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

San Domenico resuscita un fanciullo, chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli, Roma

A Roma:

Altre opere:

  • Liberazione di San Pietro nella cappella di San Pietro della chiesa dell’Assunta a Varallo
  • Madonna col Bambino e i Santi Andrea e Donato nella chiesa dei Santi Andrea e Donato a Casoli 1709
  • Madonna del Rosario e pala con la Madonna dell'Umiltà nella chiesa di San Donato a Casoli
  • Madonna del Rosario nella chiesa di San Nicola a Vallunga, frazione di Leonessa
  • Madonna col Bambino in trono, San Pio V e San Francesco di Paola e Madonna col Bambino e Santi nella chiesa del Suffragio a Matelica
  • Martirio di Sant'Adriano nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Matelica (1715)
  • Crocifissione (attribuito, collezione privata)
  • Adorazione dei pastori (attribuito, collezione privata)
  • La forgia di Vulcano (attribuito, collezione privata)
  • Dio Padre (attribuito, collezione privata)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paolo Coen, Il mercato dei dipinti a Roma nel XVIII secolo. La domanda, l'offerta e la circolazione delle opere in un grande centro artistico europeo, con un'introduzione di Enrico Castelnuovo, Leo S. Olschki, Firenze,, 2010, pp. 213-215, 814 s..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giancarlo Sestieri, Repertorio della pittura romana della fine del Seicento e del Settecento, Torino, Allemandi, 1994, ISBN 884220465X.
  • Vittorio Casale, Il segno forte di Biagio Puccini, in Scritti in onore di Alessandro Marabottini, a cura di Gioacchino Barbera, Teresa Pugliatti, Caterina Zappia, Roma, De Luca, 1997, pp. 281-288.

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Controllo di autoritàVIAF (EN62404730 · ISNI (EN0000 0000 6631 5233 · BAV 495/183544 · CERL cnp00564808 · ULAN (EN500032130 · GND (DE121445135 · WorldCat Identities (ENviaf-62404730