Betty Boo

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Betty Boo
Betty Boo nel 2021 a Liverpool
NazionalitàBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereDance pop[1]
Dance[1]
Musica house[1]
Pop rap[1]
Periodo di attività musicale1989 – in attività
Strumentovoce
EtichettaRhythm King, WEA, Betty Boo Records
GruppiThe Beatmasters
Album pubblicati4
Studio3
Raccolte1

Betty Boo, nome d'arte di Alison Moira Clarkson (Londra, 6 marzo 1970), è una cantautrice britannica, vincitrice di un BRIT Award come "Rivelazione britannica" nel 1991.[2].

Di origini scozzesi e malaysiane, era considerata già ai tempi del liceo una sorta di Betty Boop in carne e ossa: da qui la scelta del nome d'arte, con eliminazione della lettera finale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È nata nel quartiere londinese Kensington. Lasciati definitivamente i propositi di affermarsi nell'ingegneria del suono, ha esordito nel mondo della musica sul finire degli anni ottanta come cantante per varie formazioni rap, tra cui i The Beatmasters. A seguito dei giudizi positivi espressi dai critici per la sua voce nel fortunato singolo di questo gruppo Hey DJ / I Can't Dance (To That Music You're Playing) ha avviato una carriera da solista. Boomania, il suo album d'esordio uscito nel 1990 per l'etichetta discografica Rhythm King, ha ottenuto un grande successo grazie ai tre singoli Doin ' the Do, Where Are You Baby e 24 Hours, con ottimi piazzamenti nella classifica musicale del Regno Unito[3] e in quelle di diversi altri Paesi.[4][5] In particolar modo, l'album ha raggiunto la quarta posizione della Official Albums Chart[6] entrando in classifica anche nei Paesi Bassi e in Nuova Zelanda.[7] Il successo ottenuto è stato tale da portarla alla vittoria di un BRIT Award nel 1991 nella categoria "Rivelazione britannica".[2]

Col suo secondo lavoro, GRRR! It's Betty Boo, pubblicato nel 1992 dalla WEA, l'artista non ha bissato il successo del precedente album né in patria né all'estero, raggiungendo appena la posizione numero 62 nel Regno Unito.[8] Nello stesso periodo, a causa di una malattia terminale della madre, Betty Boo ha interrotto la propria carriera, riaffacciandosi sulla scena musicale solo alla fine degli anni novanta come autrice di brani per numerosi colleghi,[9] tra cui Dannii Minogue e i gruppi musicali Hear'Say e Girls Aloud.[10]

Nel 1999 ha pubblicato una raccolta, Doin' the Do: The Best of Betty Boo. Nel 2006 la cantante ha formato il duo WigWam con Alex James, il bassista dei Blur, ed è stato così realizzato il singolo Wigwam.[10] L'insuccesso di questo lavoro l'ha spinta alla rottura col partner artistico, e nel 2007 ella ha realizzato un singolo, Take Off, in collaborazione con Jack Rokka, ma anche stavolta le vendite sono risultate deludenti. Altri singoli sono usciti nel 2022 insieme al terzo album di inediti, Boomerang, pubblicato a trent'anni di distanza dal precedente,[11] che ha raggiunto la posizione numero 45 nella classifica inglese.[12]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

  • 1999 - Doin' the Do: The Best of Betty Boo (BMG/Camden)

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • 1990 - Doin' the Do
  • 1990 - Where Are You Baby?
  • 1990 - 24 Hours
  • 1992 - Let Me Take You There
  • 1992 - I'm on My Way
  • 1992 - Thing Goin' On
  • 1993 - Hangover
  • 1993 - Catch Me
  • 2007 - Take Off (Jack Rokka vs Betty Boo)
  • 2022 - Get Me to the Weekend
  • 2022 - Shining Star
  • 2022 - Boomerang
  • 2022 - Right by Your Side (feat. David Gray)
  • 2022 - Miracle (feat. Chuck D)
Come artista ospite
  • 1989 - Hey DJ / I Can't Dance (To the Music You're Playing) (The Beatmasters feat. Betty Boo)

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1990 - Boomania - The Boomin Vids

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Candidature

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Betty Boo, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 19 luglio 2023.
  2. ^ a b c (EN) Archivio BRIT Awards 1991, su brits.co.uk. URL consultato il 19 luglio 2023.
  3. ^ (EN) Official Charts Archive - Betty Boo, su officialcharts.com. URL consultato il 19 luglio 2023.
  4. ^ Doin' the Do su italiancharts.com, su italiancharts.com. URL consultato il 19 luglio 2023.
  5. ^ 24 Hours su italiancharts.com, su italiancharts.com. URL consultato il 19 luglio 2023.
  6. ^ (EN) Boomania - Official Charts Archive, su officialcharts.com. URL consultato il 19 luglio 2023.
  7. ^ Boomania su italiancharts.com, su italiancharts.com. URL consultato il 19 luglio 2023.
  8. ^ Official Charts Archive - GRRR! It's Betty Boo, su officialcharts.com. URL consultato il 19 luglio 2023.
  9. ^ (EN) Where have all the newcomers gone?, in BBC, 15 febbraio 1999. URL consultato il 19 luglio 2023.
  10. ^ a b (EN) Neil Smith, Pop comeback for fun-loving Betty, in BBC, 3 aprile 2006. URL consultato il 19 luglio 2023.
  11. ^ (EN) Betty Boo bounces back with long-awaited third album ‘Boomerang’, in Retropop Magazine, 29 giugno 2022. URL consultato il 19 luglio 2023.
  12. ^ (EN) Boomerang - Official Charts Archive, su officialcharts.com. URL consultato il 19 luglio 2023.
  13. ^ (EN) NME Awards Archive - 1990, su nme.com. URL consultato il 19 luglio 2023.
  14. ^ (EN) Awards & Winner Archive - BRIT 1991, su awardsandwinners.com. URL consultato il 19 luglio 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN266279606 · ISNI (EN0000 0003 7204 4136 · Europeana agent/base/65329 · LCCN (ENno2012019153 · GND (DE134685695 · BNE (ESXX900881 (data) · BNF (FRcb139428626 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2012019153