Berlitz School of Languages

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Berlitz School of Languages
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Fondazione1878
Fondata daMaximilian Berlitz
Sede principaleFrancoforte sul Meno
Settoreeducazione
Sito webwww.berlitz.com/
La prima Berlitz Language School, a Providence (1878)

La Berlitz School of Languages (poi Berlitz International, Inc. e, a partire dal 2010, Berlitz Corporation) è una società fondata da Maximilian Berlitz nel 1878, a Providence, Rhode Island, negli Stati Uniti. Il nipote di Maximilian Berlitz, Charles Berlitz collaborò nella società dello zio diventando autore di dizionari tascabili e frasari per turisti ed ebbe anche un importante ruolo nella diffusione dei corsi di lingua su supporto magnetico. Ad oggi esistono circa 550 sedi Berlitz in più di 70 paesi nel mondo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia d'insegnanti e matematici, Maximilian Berlitz trascorre la sua infanzia in Germania fino al 1872 quando emigra negli Stati Uniti. Qui inizia a impartire lezioni di greco, latino e altre sei lingue europee. Grazie ad una solida reputazione come insegnante privato, Maximilian Berlitz entra nel Warner Polytechnic College, come professore di francese e tedesco. In pochi anni diventa responsabile di tutta la formazione linguistica del College. Grazie al successo del metodo da lui inventato, Maximilian Berlitz apre presto scuole nel New England e nella East Cost, spostando nel 1886 il suo centro operativo a New York. Nel 1888 sbarca in Europa a Berlino e l'anno seguente a Parigi e Londra. Il nuovo secolo si apre con oltre 100 scuole Berlitz nel mondo, dall'America Latina alla Russia. Agli inizi degli anni sessanta si apriranno le prime scuole in Asia, la prima si aprirà nel 1966 in Giappone a Tokyo.

La storia della Berlitz in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Tra le prime scuole in Italia si possono menzionare quella di Roma in via dei Fornari aperta nell'ottobre del 1898 e quella di Brescia nel 1903 su iniziativa di Gustavo e Felice Gardelli[1]. Tra gli insegnanti Berlitz del periodo, si ricorda lo scrittore irlandese James Joyce presso la sede di Trieste; tra i suoi studenti, vi fu il giovane Italo Svevo. Durante la seconda guerra mondiale furono costrette tutte chiusura dal regime fascista. Nel 1969 nacque una nuova società, la Berlitz Schools of Language Italia Spa, tuttavia, cessò l'attività nel 1975; riaprì alla fine degli anni ottanta con le sedi di Roma e Milano.

Cronologia essenziale[modifica | modifica wikitesto]

Il metodo Berlitz[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1878 quando decide di fondare una propria scuola di lingue e cerca un assistente per l'insegnamento del francese, seleziona il giovane Nicholas Joly che però non parla inglese. Maximilian Berlitz deve quindi trovare velocemente una soluzione per permettere il regolare svolgimento delle lezioni. Maximilian Berlitz spiega a Nicholas Joly come strutturare le lezioni: indicare degli oggetti pronunciando il loro nome in francese, mimare i verbi nel modo più chiaro possibile e farlo ripetere agli studenti. Il Metodo Berlitz è basato sulla comunicazione: durante le lezioni viene usato un vocabolario pratico e la grammatica. Gli insegnanti di madre lingua adottano quindi un approccio diretto basato sull'ascolto e sulla conversazione, che integrano con esercizi mirati di lettura e scrittura. In questo modo si riproduce il naturale processo di apprendimento della propria lingua madre.

Proprietà[modifica | modifica wikitesto]

La Berlitz è diventata una società controllata della Macmillan Publishers nel 1966. Nel 1993, Berlitz è stata acquisita dalla Fukutake Publishing Co Ltd ora nota come Benesse Corporation.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonio Fappani (a cura di), The Berlitz school of languages, in Enciclopedia bresciana, vol. 18, Brescia, La Voce del Popolo, 2002, OCLC 955149370, SBN IT\ICCU\BVE\0294400.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN167625588 · ISNI (EN0000 0001 2248 4673 · LCCN (ENn93016496 · BNF (FRcb12515006s (data) · J9U (ENHE987007425776605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n93016496
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