Baryonychinae

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Baryonychinae

Scheletro di Baryonyx, al Museo nazionale della natura e delle scienze, Tokyo

Cranio di Suchomimus, al Museum of Ancient Life, Utah
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Superordine Dinosauria
Ordine Saurischia
Sottordine Theropoda
Famiglia † Spinosauridae
Sottofamiglia Baryonychinae
Sereno, 1998
Nomenclatura binomiale
Baryonyx walkeri
Charig & Milner, 1986
Generi

Baryonychinae (il cui nome significa "artigli pesanti") è una sottofamiglia estinta di dinosauri teropodi spinosauridi vissuti nel Cretaceo inferiore-superiore, circa 139-112 milioni di anni fa (Barremiano-Aptiano), i cui resti sono stati ritrovati principalmente in Europa, Africa[1] e, forse, in Australia.[2] Questa sottofamiglia comprende i generi Baryonyx, Cristatusaurus, Suchosaurus, e la tribù Ceratosuchopsini che comprende Ceratosuchops, Riparovenator e Suchomimus.[3] La differenza principale tra gli Spinosaurinae e i Baryonychinae è l'assenza di processi spinali allungati comuni negli Spinosaurinae e un cranio più compatto dalla differente forma della premascella con una piccola cresta ossea dinanzi agli occhi, presente in entrambe le sottofamiglie.

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La sottofamiglia Baryonychinae venne nominata da Charig & Milner, nel 1986. Originariamente, era stata istituita la famiglia Baryonychidae, per contenere l'appena scoperto Baryonyx, prima che questi fosse riferito a Spinosauridae. La sottofamiglia venne definita da Holtz et al. nel 2004, come clade complementare di tutti i taxa più vicini a Baryonyx walkeri che a Spinosaurus aegyptiacus. Alcuni studi di Marcos Sales e Cesar Schultz et al. indicavano che gli spinosauridi sudamericani Angaturama, Irritator e Oxalaia erano intermedi tra Baronychinae e Spinosaurinae in base alle loro caratteristiche cranio-dentali e all'analisi cladistica. Ciò indicava che Baryonychinae poteva in effetti essere non-monofiletico.[4] Tuttavia, l'analisi filogenetica di Arden et al. (2018) ha risolto Baryonychinae come monofiletico.[5]

Di seguito è riportato un cladogramma degli studi di Allain et al. (2012), sulla famiglia degli spinosauridi,[6] aggiornato con i dati di Arden et al. (2018) e Chris Barker, Hone, Darren Naish, Andrea Cau, Lockwood, Foster, Clarkin, Schneider & Gostling (2021):[3][5]

Megalosauridae

Spinosauridae

Vallibonavenatrix

Baryonychinae

ML-1990 cf. Baryonyx

Baryonyx

Ceratosuchopsini

Suchomimus

Riparovenator

Ceratosuchops

Spinosaurinae

Camarillasaurus

Ichthyovenator

Irritator

Spinosaurini

Sigilmassasaurus

"Spinosaurus B" cf. Sigilmassasaurus/Spinosaurus

MSNM-V4047 cf. Sigilmassasaurus/Spinosaurus

FSAC-KK11888

Spinosaurus holotype

Ceratosuchopsini[modifica | modifica wikitesto]

I Ceratosuchopsini sono una tribù estinta della sottofamiglia Baryonychinae, risalente al Cretaceo inferiore della Gran Bretagna e del Niger. Il clade è definito da Barker et al. (2021) come "la classe basata sul ramo più inclusivo contenente Ceratosuchops inferodios ma non Baryonyx walkeri o Spinosaurus aegyptiacus. A partire dall'analisi filogenetica eseguita nel documento di descrizione, il clade conterrebbe successivamente Suchomimus, Riparovenator e Ceratosuchops.[3][7] Nel loro studio Barker et al. hanno eseguito un'analisi filogenetica parsimoniosa di media scala che coinvolgeva 1810 caratteri e 40 OTU, concentrandosi sugli Spinosauridae. Con questo risultato in grandi politomie, è stata eseguita un'analisi bayesiana di massima credibilità del clade, migliorando la risoluzione; indicando anche una divergenza del clade da Baryonyx a circa 134 milioni di anni fa, definendo l'età massima del clade.[3]

I membri di questo clade sono noti dagli stadi Barremiano, Aptiano e Albiano (~129,4-112 milioni di anni fa) del Cretaceo inferiore della Formazione Wessex della Gran Bretagna e della Formazione Elrhaz del Niger, suggerendo una distribuzione pan-mediterranea. L'analisi dei sedimenti suggerisce che le tre specie di questa tribù vivevano in pianure alluvionali d'acqua dolce e habitat ripariali, potenzialmente anche di natura tropicale con un clima che presentava stagioni secche annuali.[8][9][10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Milner, A., Buffetaut, E., Suteethorn, V. (2007): A tall–spined spinosaurid theropod from Thailand and the biogeography of spinosaurs. Journal of Vertebrate Paleontology 27: 118A.
  2. ^ Barrett, P.M., Benson, R.B.J., Rich, T.H., and Vickers-Rich, P. (2011). "First spinosaurid dinosaur from Australia and the cosmopolitanism of Cretaceous dinosaur faunas." Biology Letters online preprint DOI10.1098/rsbl.2011.0466
  3. ^ a b c d C. T. Barker, D. Hone, D. Naish, A. Cau, J. Lockwood, B. Foster, C. Clarkin, P. Schneider e N. Gostling, New spinosaurids from the Wessex Formation (Early Cretaceous, UK) and the European origins of Spinosauridae, 2021, DOI:10.1038/s41598-021-97870-8.
  4. ^ M.A.F. Sales e C.L. Schultz, Spinosaur taxonomy and evolution of craniodental features: Evidence from Brazil, in PLoS ONE, vol. 12, n. 11, 2017, pp. e0187070, DOI:10.1371/journal.pone.0187070.
  5. ^ a b T.M.S. Arden, C.G. Klein, S. Zouhri e N.R. Longrich, Aquatic adaptation in the skull of carnivorous dinosaurs (Theropoda: Spinosauridae) and the evolution of aquatic habits in Spinosaurus, in Cretaceous Research, In Press, 2018, DOI:10.1016/j.cretres.2018.06.013.
  6. ^ R. Allain, T. Xaisanavong, P. Richir e B. Khentavong, The first definitive Asian spinosaurid (Dinosauria: Theropoda) from the early cretaceous of Laos, in Naturwissenschaften, vol. 99, n. 5, 2012, pp. 369–377, Bibcode:2012NW.....99..369A, DOI:10.1007/s00114-012-0911-7, PMID 22528021.
  7. ^ Darren Naish, Two New Spinosaurid Dinosaurs from the English Cretaceous, su Tetrapod Zoology, 29 settembre 2021.
  8. ^ (EN) Simon J. Penn, Steven C. Sweetman, David M. Martill e Robert A. Coram, The Wessex Formation (Wealden Group, Lower Cretaceous) of Swanage Bay, southern England, in Proceedings of the Geologists' Association, novembre 2020, pp. S0016787820300687, DOI:10.1016/j.pgeola.2020.07.005.
  9. ^ Jonathan D. Radley e Percival Allen, The southern English Wealden (non-marine Lower Cretaceous): overview of palaeoenvironments and palaeoecology, in Proceedings of the Geologists' Association, vol. 123, n. 2, aprile 2012, pp. 382–385, DOI:10.1016/j.pgeola.2011.12.005, ISSN 0016-7878 (WC · ACNP).
  10. ^ P. C. Sereno, J. A. Wilson, L. M. Witmer, J. A. Whitlock, A. Maga, O. Ide e T. A. Rowe, Structural extremes in a Cretaceous dinosaur, in PLOS ONE, vol. 2, n. 11, 2007, pp. e1230, Bibcode:2007PLoSO...2.1230S, DOI:10.1371/journal.pone.0001230, PMC 2077925, PMID 18030355..

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