Bagh (giardino)

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Bāgh (in persiano باغ‎), abitualmente tradotto in "giardino", si riferisce a un'area chiusa con colture permanenti (vari tipi di piante e di alberi, ma anche di fiori). È un elemento non secondario dell'architettura perso-islamica.
Viene anche chiamato bageecha o bagicha.

Panoramica a 360° del Charbagh al Taj Mahal (India).

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Lal Bagh (India).

Bāgh è un sostantivo comune delle lingue iraniche[1], del pashto, del curdo, del turco e della luri, e può significare, oltre che "giardino", anche "frutteto", purché contenenti alberi o piante da frutto o da fiore[2]. In persiano, il plurale di bāgh è bāgh-hā (باغ‌ها o باغها), che in lingua curda diventa baxan (بيغان).

La parola bāgh s'incontra sia in lingua medio-persiana sia in sogdiano[2]. In farizandi, gilaki[2], shahmirzadi e in sorkhei si trova bāk, e in natanzi bāg, entrambi per bāgh[2].

Uso in nomi composti[modifica | modifica wikitesto]

Il sostantivo bāgh forma spesso nomi composti, come in Bāgh-e Ferdows (nome del cimitero di Najaf), Bāgh-e Jannat (nome del cimitero di Mecca) e Bāgh-e Rezvān (nome del cimitero di Isfahan).

Bāgh fa anche parte del nome del toponimo Karabagh, spesso tradotto alla lettera "giardino nero" ma che, forse, significa invece "grande giardino"[3].

Prestiti linguistici[modifica | modifica wikitesto]

La parole persiana è stata acquisita dall'urdu e da altre lingue indiane (che usano spesso il persiano come lingua culturale veicolare), dal turco (Baug), dall'azero, dal georgiano (ბაღი), e dall'armeno. La lingua russa utilizza la parola bakhcha (бахча), dal persiano bāghche (باغچه, che significa "piccolo giardino") per indicare meloni e zucche.

Importanti bāgh[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ W. Eilers, M. Bazin, W. L. Hanaway e N. H. Dupree, Bāḡ, su iranicaonline.org, Encyclopædia Iranica. URL consultato il 15-4-2008.
  2. ^ a b c d Dehkhoda, Dizionario (Loghat nāmeh-ye Dehkhoda), terza edizione, Tehran University Press, 2006.
  3. ^ E. M. Pospelov, Geograficheskie nazvaniya mira, Mosca, 1998, p. 281.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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