Armatura gotica

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Voce principale: Armatura a piastre.
Armatura gotica
Armatura gotica di Massimiliano I d'Asburgo, realizzata dall'armoraro Lorenz Helmschmied di Norimberga
Zona protettaCompleta copertura del corpo
Materialeacciaio
Originebandiera Sacro Romano Impero
Ducato di Borgogna
Impiego
UtilizzatoriCavalleria pesante
Produzione
Date di produzioneTardo Medioevo
VariantiArmatura massimilianea
Armatura da giostra
Wendelin Boeheim (1890), Handbuch der Waffenkunde. Das Waffenwesen in seiner historischen Entwicklung vom Beginn des Mittelalters bis zum Ende des 18 Jahrhunders, Leipzig.
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Armatura gotica, per esteso armatura a piastre gotica (Gotischer Plattenpanzer in lingua tedesca), è il termine utilizzato per indicare l'armatura a piastre d'acciaio della cavalleria pesante tardomedievale. Si tratta di un'arma bianca da difesa coprente l'intero corpo dell'utente, la cui linea estetica risentì enormemente dei paralleli sviluppi artistici del tardo gotico imperante nel Sacro Romano Impero Germanico, nel Ducato di Borgogna e nel Regno di Francia, mentre in Italia andava germinando il Rinascimento. Veicolata dalla Borgogna, l'armatura gotica si diffuse anche a sud dell'arco alpino (Ducato di Savoia, Ducato di Milano, ecc.) e nel Regno d'Inghilterra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

[...] Con l'aprirsi del XVI secolo, la linea dell'armatura gotica iniziò ad essere oggetto di una sistematica revisione.
Durante il primo ventennio del Cinquecento, gli armaioli tedeschi, principalmente quelli operativi presso la corte di Massimiliano I d'Asburgo, quanto quelli italiani, iniziarono a produrre le cosiddette Armature gotiche tp. "Schott-Sonnenberg"[1], facilmente identificabili per il loro aspetto più sobrio, tramite un'evidente riduzione delle più esagerate protuberanze gotiche (fond. le cuspidi su cubitiere e scarpe d'armi), pur conservando il guanto d'arme gotico e la bigoncia, con o senza barbozza, per la protezione della testa. Altra caratteristica di queste armature fu la presenza di scanalature del tipo wolfzähne ("zanne di lupo") sulle piastre.
Dalle armature "Schott-Sonnenberg" sarebbe poi stata sviluppata, sempre dagli armaioli di Innsbruck operanti per l'imperatore Massimiliano I, l'armatura massimilianea.

Costruzione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Oakeshott, Ewart (2000), European Weapons and Armour: From the Renaissance to the Industrial Revolution, Boydell Press, ISBN 0-85115-789-0
  2. ^ Viollet-le-Duc, Eugène (1874), Dictionnaire raisonné du mobilier français de l'époque carlovingienne à la Renaissance, t. V, Parigi.
  3. ^ Wendelin Boeheim (1890), Handbuch der Waffenkunde. Das Waffenwesen in seiner historischen Entwicklung vom Beginn des Mittelalters bis zum Ende des 18 Jahrhunders, Leipzig.
  4. ^ L'armatura viene erroneamente attribuita all'imperatore Massimiliano I d'Asburgo - v. Gravett, Christopher; [ill. di] McBride, Angus (1985), German Medieval Armies 1300-1500, Oxford, Osprey Publishing, ISBN 978-0-85045-614-1, p. 36.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Wendelin Boeheim (1890), Handbuch der Waffenkunde. Das Waffenwesen in seiner historischen Entwicklung vom Beginn des Mittelalters bis zum Ende des 18 Jahrhunders, Leipzig.
  • Gravett, Christopher; [ill. di] McBride, Angus (1985), German Medieval Armies 1300-1500, Oxford, Osprey Publishing, ISBN 978-0-85045-614-1.
  • Huizinga, Johan (1983), Autunno del Medioevo, Milano, Sansoni.
  • Michael, Nicholas; [ill.] Embleton, Gerry (1983), Armies of Medieval Burgundy 1364-1477, Oxford, Osprey Publishing, ISBN 0-85045-518-9
    (EN) Nicholas Michael, Armies of Medieval Burgundy 1364–1477, illustrazioni di Gerry Embleton, USA, Bloomsbury, 1983, ISBN 0-85045-518-9. URL consultato l'8 dicembre 2020.
  • Oakeshott, Ewart (2000), European Weapons and Armour: From the Renaissance to the Industrial Revolution, Boydell Press, ISBN 0-85115-789-0.
  • Pfaffenbichler, Matthias [e] Angermann, Christa (2000), Maximilian I. : der Aufstieg eines Kaisers : von seiner Geburt bis zur Alleinherrschaft 1459-1493, Verlag MWN, Stadtmuseum Statutarstadt Wiener Neustadt, ISBN 978-3-85098-248-1.
  • Thomas, Bruno (1944), Deutsche Plattnerkunst, Monaco di Baviera, F. Bruckmann.

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