Ananthura pteropoda

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Ananthura)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Ananthura pteropoda
Immagine di Ananthura pteropoda mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Gymnantheminae
Genere Ananthura
H.Rob. & Skvarla, 2011
Specie A. pteropoda
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Nomenclatura binomiale
Ananthura pteropoda
(Oliv. & Hiern) H.Rob. & Skvarla, 2011

Ananthura pteropoda (Oliv. & Hiern) H.Rob. & Skvarla, 2011 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Ananthura pteropoda è anche l'unica specie del genere Ananthura H.Rob. & Skvarla, 2011.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della specie (Ananthura pteropoda) deriva dai particolari piccioli delle foglie, lunghi e alati.[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dai botanici Daniel Oliver (1830-1916), William Philip Hiern (1839-1925), Harold Ernest Robinson (1932-2020) e John Jerome Skvarla (1935-2014) nella pubblicazione " Novon; a Journal for Botanical Nomenclature. St. Louis, MO" ( Novon 21(2): 254 ) del 2011 .[5] Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Harold Ernest Robinson (1932-2020) e John Jerome Skvarla (1935-2014) nella pubblicazione " Novon; a Journal for Botanical Nomenclature. St. Louis, MO" ( Novon 21(2): 253 ) del 2011.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le piante di questa voce hanno un habitus erbaceo o debolmente arbustivo. Altezza massima 0,9 - 2,5 metri. Gli steli sono affusolati e striati. Sulla superficie di queste piante sono presenti peli multicellulari uniseriati e peli asimmetrici a forma di "T".[7][8][9][10][11][2][4]

Le foglie sono disposte in modo alterno e sono subpicciolate (i piccioli sono alati fino al fusto e quindi le foglie sono considerate anche sessili). La lamina in genere è intera con forme variabili da ovate (oblanceolata) a ellittiche con base attenuata nel picciolo e apici lungamente acuti. La consistenza è membranosa. Le venature normalmente sono pennate e ricoperte da punti ghiandolosi. I margini sono irregolari o dentati. La superficie di entrambe le facce è pubescente. Dimensione delle foglie: larghezza 1,8 - 8,5 cm; lunghezza delle foglie 7,5 – 25 cm.

L'infiorescenza, terminali o alle ascelle delle foglie superiori, è formata da capolini peduncolati (i peduncoli sono filiformi) in formazioni corimbose sottese da brattee filiformi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro con forme cilindriche composto da diverse brattee disposte su 4 - 5 serie embricate e scalate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti fino alla fruttificazione o decidue (quelle più interne), hanno delle forme più o meno da ovate a oblunghe con apici scariosi arrotondati o smussati. Il ricettacolo alveolato è privo di pagliette (ricettacolo nudo). Lunghezza dei peduncoli: 1 – 15 mm. Dimensione dell'involucro: ampiezza 5 – 6 mm; altezza 6 – 11 mm. Altezza delle brattee: 8 mm.

I fiori, 15 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla, formata da uno stretto tubo imbutiforme terminanti in 5 stretti lobi riflessi, è glabra. Il colore è biancastro con tinte color malva. Lunghezza della corolla: 9 mm (tubo di 4 mm; gola di 2 mm; lobi di 3 mm).
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[13] Le antere, prive di ghiandole, sono calcarate (speronate) ma prive di coda. Le appendici delle antere, oblunghe-ovate, hanno una consistenza soda e sono glabre. Il polline è di tipo tricolporato, ossia con tre aperture sia a fessura che a poro; può essere inoltre echinato (con punte)[14]; è anche "lophato". Lunghezza delle teche: 2 mm.
  • Gineceo: lo stilo è filiforme con alla base un anello. Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, snelli, pelosi e con apice acuto. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[15]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, con forma prismatica, hanno 8 coste con superficie ispida o sericea. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a moderatamente allungati; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo interno è formato da setole capillari, snelle, fragili e minutamente barbate (lunghe 5 mm); quello esterno è formato da una riga di denti ravvicinati, minuti e persistenti (lunghi 0,2 mm). Dimensione degli acheni: 2,2 - 2,5 mm.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle piante di questa voce è relativa al Vecchio mondo: foreste sempreverdi con quote da 850 a 1.600 metri in Tanzania e quote da 1.950 a 2.600 metri in Kenya.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][10][11]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Gymnantheminae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[19] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi della sottotribù Gymnantheminae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale comprese le Hawaii (l'altro subclade africano comprende soprattutto specie meridionali).[11]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[10]

  • l'habitus è soprattutto arbustivo o arboreo;
  • le brattee interne dell'involucro talvolta sono decidue;
  • il polline non è di tipo triporato;
  • le antere sono prive di ghiandole;
  • le piante sono in prevalenza paleotropicali (avventizie in America).

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Gymnantheminae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[11]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Cacalia pteropoda Kuntze
  • Vernonia pteropoda Oliv. & Hiern
  • Vernonia urophylla Muschl.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'8 ottobre 2021.
  3. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'8 ottobre 2021.
  4. ^ a b Robinson et al. 2011.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'8 ottobre 2021.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'8 ottobre 2021.
  7. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  8. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  9. ^ Judd 2007, pag.517.
  10. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 173.
  11. ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 450.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  14. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  15. ^ Judd 2007, pag. 523.
  16. ^ Judd 2007, pag. 520.
  17. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  18. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  19. ^ Susanna et al. 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica