Amadigi in Gaula (Lully)

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Amadigi in Gaula
La prigione di Amadis nella produzione originale del 1684
Titolo originaleAmadis de Gaule
Lingua originalefrancese
GenereTragédie lyrique
MusicaJean-Baptiste Lully
LibrettoPhilippe Quinault
Fonti letterarieAmadigi di Gaula di Garci Rodríguez de Montalvo
Atti1 prologo, 5 atti
Epoca di composizione1684
Prima rappr.Dal 15 al 18 gennaio 1684
TeatroThéâtre du Palais-Royal

Amadis o Amadis de Gaule (Amadigi in Gaula) è una tragédie en musique in un prologo e cinque atti di Jean-Baptiste Lully su libretto di Philippe Quinault basato sull'adattamento di Nicolas Herberay des Essarts di Amadis de Gaula di Garci Rodríguez de Montalvo. Fu presentato per la prima volta dall'Opéra di Parigi al Théâtre du Palais-Royal dal 15 al 18 gennaio 1684.[1] Ci fu una produzione successiva a Versailles, senza scene o macchine, nel 1685.[2]

Storia delle esecuzioni[modifica | modifica wikitesto]

Amadis è stata la prima tragédie en musique ad essere basata su temi di cavalleria piuttosto che di mitologia; le ultime tre opere complete di Lully seguirono questo percorso. Luigi XIV di Francia scelse il tema. Nella compagnia di ballo i principali ballerini maschi erano Pierre Beauchamp, Louis Pécour e Lestang e le principali ballerine erano La Fontaine, Carré e Pesan. Ci furono otto riprese dell'opera a Parigi tra il 1687 e il 1771. Tra il 1687 e il 1729 fu prodotta ad Amsterdam, L'Aia, Marsiglia, Rouen, Bruxelles, Lunéville, Lione e Digione. Oggi l'aria più famosa di Amadis è il monologo molto antologizzato di Amadis dal secondo atto, "Bois épais". All'inizio dello stesso atto Arcabonne canta "Amour, que veux-tu de moy?", come nessuno "fece mai in Francia", secondo Le Cerf de la Viéville (Confronto, 1704–6).[2]

Sviluppi successivi[modifica | modifica wikitesto]

Amadis, pagina iniziale

L'opera prese il titolo di Amadis fino al 1699 quando apparve un'altra opera, Amadis de Grèce, di André Cardinal Destouches. Successivamente il lavoro di Lully-Quinault fu pubblicizzato come Amadis de Gaule. Questo era anche il titolo di un adattamento del libretto di Quinault con musiche di Johann Christian Bach, che debuttò a Parigi nel 1779.[3]

Ruoli[modifica | modifica wikitesto]

Cast Registro vocale Prima, c. 15-18 gennaio 1684
(Direttore: - )
Alquif, stregone, marito di Urgande (prologo) baritono
Urgande, maga, moglie di Alquif (prologo) soprano
Amadis, figlio del re Perion di Gallia haute-contre Louis Gaulard Dumesny
Oriane, figlia del re Lisuart d'Inghilterra soprano Fanchon Moreau
Florestan, figlio illegittimo del re Perion baritono Jean Dun
Corisande, l'innamorata di Florestan, sovrano di Gravesande soprano
Arcabonne, maga, sorella di Arcalaus e Ardan Canile soprano Marie Le Rochois
Arcalaüs, stregone, cavaliere e fratello di Ardan Canile e Arcabonne baritono
Spirito dif Ardan Canile baritono
Seguaci, cavalieri, soldati, demoni, ninfe, pastori e pastorelle, prigionieri e carcerieri, eroi ed eroine incantati ecc.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Una complessa storia di amore e cavalleria che raffigura l'amore fedele di Amadis e Oriane, contrastato dalla famiglia di stregoni di Arcabonne e Arcalaus, con un'altra coppia di amanti, Florestan e Corisande, come sottotrama.

Incisioni[modifica | modifica wikitesto]

(nell'ordine: direttore/arcabonne/corisande/oriane/urgande/amadis/arcalaüs/florestan)

  • Amaducci/Guiot/Eda-Pierre/Manchet/Pietti/Sénéchal/Bastin/Massard, con l'Orchestre de Chambre de l’ORTF, dal vivo a Parigi, novembre 1974, ORT 3746
  • Reyne/Ricci/Masset/Laurens/Poul/Geslot/Westphal/Chuberre, con la La Simphonie du Marais, dal vivo a Les Lucs-sur-Boulogne, luglio 2006, Accord, 3 CD
  • Rousset/Perruche/Bennani/van Wanroij/Tauran/Auvity/Crossley-Mercer/Arnould, con Les Talens Lyriques, dal vivo a Versailles, luglio 2013, Aparté AP 094, 3 CD

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sawkins 2001, p. 515, and césar give the date as January 15; La Gorce 2001 gives the date as January 16; and Rosow 1992, vol. 1, p. 103, gives the more traditional date of January 18.
  2. ^ a b Rosow 1992, pp. 103–104.
  3. ^ Sérié, p.74

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


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