You Have Killed Me

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You Have Killed Me
singolo discografico
ArtistaMorrissey
Pubblicazione27 marzo 2006
Durata3:08
Album di provenienzaRingleader of the Tormentors
GenereRock alternativo
Indie pop
EtichettaSanctuary/Attack
ProduttoreTony Visconti
RegistrazioneAutunno 2005
Formati7", CDs
Morrissey - cronologia

You Have Killed Me è un brano del cantante inglese Morrissey.

Primo singolo estratto dall'album Ringleader of the Tormentors, il disco venne pubblicato il 27 marzo del 2006 dalla Sanctuary/Attack Records e raggiunse la posizione numero 3 della Official Singles Chart, la più alta (assieme a Irish Blood, English Heart) mai raggiunta da un suo singolo solista.[1]

Il disco ottenne anche un ottimo riscontro commerciale al di fuori del Regno Unito, tanto da guadagnare la posizione numero 3 in Danimarca, la numero 5 in Finlandia, la numero 25 in Italia e, addirittura, la numero uno nella Hot 100 Singles Sales, la classifica stilata dalla rivista statunitense Billboard.

Realizzazione

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Scritto in collaborazione con il chitarrista Jesse Tobias e prodotto da Tony Visconti, il brano venne registrato presso lo studio Forum Music Village di Roma, nell'autunno del 2005.

La foto di copertina venne realizzata a Roma, nel quartiere Pigneto, da Fabio Lovino e ritrae Morrissey sdraiato sulle rotaie del treno.[2][3] Il videoclip promozionale, così come per il successivo gemello In the Future When All's Well, è stato diretto da Bucky Fukumoto. Entrambi i video, ambientati negli anni settanta, ritraggono Morrissey nei panni di un partecipante dell'Eurofestival, con tanto di abbigliamento vintage e di introduzione degli ospiti fatta da un presentatore italiano. I video sono stati girati con telecamere analogiche ed utilizzano filmati originali tratti da edizioni del festival dei primi anni settanta.[4][5]

"La cultura italiana è ricca e risuona in tutto il mondo. E in prima linea per questa cultura, anche se a molti italiani questo piace e a molti no, c' è Pasolini. Il mio nuovo disco cerca di vendicare Pasolini. I suoi saggi sulla vita italiana sono oggi più veri che mai."[6] (Morrissey intervistato da La Repubblica, 2006)

Il testo della canzone, come del resto tutto l'album da cui è tratta, riflette ampiamente l'influenza esercitata dalla città di Roma (dove il cantante si era da poco trasferito) su Morrissey. I riferimenti alla Capitale sono tanti e, perlopiù, legati a personaggi ed icone della Cinecittà anni Cinquanta e Sessanta. Già le prime due righe della lirica (Pasolini is me / Accattone you'll be) sono un vero e proprio omaggio a Pier Paolo Pasolini (del quale ha anche usato una foto come sfondo del palco, per una parte del tour di Ringleader of the Tormentors) e al suo Accattone, primo film del regista e poeta italiano, uscito nel 1961.

"Ho visto tutti i suoi (di Pasolini, ndr) film...Pieni di gente vera e senza distrazioni, solo la persona nuda, e la vita di strada. Un genio estremo. Lui non aveva bisogno di sembrare qualcun altro, solo di essere sé stesso nel suo mondo. E anche se era ossessionato con la vita della povera gente, questo era tutto quello che voleva. Nent'altro."[7] (Morrissey intervistato da Mojo, 2006)

Gli accenni ad Anna Magnani e Luchino Visconti (Visconti is me / Magnani you'll never be), invece, molto probabilmente fanno riferimento a Siamo donne, pellicola del 1953, in cui il regista romano riprende l'attrice (che interpreta sé stessa) nella sua vita quotidiana.

  • UK 7" / CD#1
  1. You Have Killed Me - 3:08
  2. Good Looking Man About Town - 2:53
  • UK CD#2
  1. You Have Killed Me - 3:08
  2. Human Being - 6:09
  3. I Knew I Was Next - 3:48
  4. You Have Killed Me (video)
  1. ^ Passions Just Like Mine - Release Info
  2. ^ Vulgarpicture - Artwork, su vulgarpicture.com. URL consultato il 30 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2012).
  3. ^ Passions Just Like Mine - Artwork information
  4. ^ Passions Just Like Mine - Promo Video, su passionsjustlikemine.com. URL consultato il 30 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2011).
  5. ^ Youtube - Official Video
  6. ^ La Repubblica, 1º aprile 2006
  7. ^ Mojo, April 2006

Collegamenti esterni

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