Utente:Vbrm/Sandbox/Diego de Sterlich Aliprandi

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Diego de Sterlich Aliprandi

Diego de Sterlich Aliprandi (Castellamare Adriatico, 13 agosto 1898Teramo, 30 agosto 1976) è stato un pilota automobilistico e imprenditore italiano.

La passione sportiva ed i successi[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alle dolorose vicende della vita iniziò a condurre una vita sregolata, dedicandosi in maniera sfrenata alla passione per le donne e per le corse dei cavalli, che abbandonò presto per l'automobilismo.

Cominciò anche a buttarsi in imprese finanziarie. Iniziò nel 1924 quando acquistò cento azioni della Società SIAS impegnata nella costruzione dell'Autodromo di Monza.


Esordì all'età di 25 anni (1923) nel Gran Premio Vetturette di Brescia, gareggiando con una Bugatti Type 35. Nello stesso anno ottenne il secondo posto nella gara in salita Aosta-Gran San Bernardo.

Nel 1925 de Sterlich iniziò a correre per la Diatto, guidando inizialmente i modelli 2L e 3L. Poi Alfieri Maserati, che per Diatto, oltre a gareggiare, sviluppava anche modelli, completò la nuova Diatto/Hispano 5900, installando su telaio Diatto un motore 4 cilindri derivato da un propulsore areonautico Hispano Suiza; de Sterlich iniziò a gareggiare con il nuovo mezzo, collaborando con Maserati anche come collaudatore[1]. Con la Diatto 5,9L il marchese disputò 11 gare, cogliendo alcuni dei successi più importanti della sua carriera[2]. Si creò così un legame di stima reciproca tra de Sterlich ed i fratelli Maserati; quando nel 1926 Diatto decise il ritiro dalle competizioni, de Sterlich acquistò generosamente 10 telai per Alfieri Maserati, che potè così formare una propria scuderia[3][4][5]. Sembra che per sostenere questo intervento fu necessario vendere 300 ettari di terreno; l'aiuto economico verrà poi ripetuto per altre due volte. Il marchese de Sterlich ispirò anche il logo della famosa casa automobilistica, suggerendo di utilizzare il Tridente della statua di Nettuno della fontana di piazza Maggiore di Bologna[6].

Quando la nuova scuderia Maserati iniziò a produrre con il proprio marchio, de Sterlich ne acquistò il primo modello, la famosa 8 cilindri Tipo 26, con la quale disputò molte gare e della quale arrivò a possedere, in diversi periodi ed in varie versioni, fino a quattro esemplari[7][8].

In Abruzzo fu tra i soci fondatori dell'Automobile Club d'Abruzzo, ed uno dei promotori della Coppa Acerbo. Nel 1925 fu tra gli organizzatori della prima Coppa di Natale a Penne[9], per la quale venne composto un comitato presieduto dal Principe Caracciolo di Forino. Alla competizione in salita, che si svolgeva sul tracciato Bivio Cartiera - Loreto Aprutino - Penne, partecipò egli stesso, vincendola.

La carriera sportiva[modifica | modifica wikitesto]

1923

1924

  • 13 aprile, I Circuito del Tigullio, Bugatti 22; terzo classificato[13]
  • 27 luglio, V Aosta-Gran San Bernardo su Bugatti; terzo classificato[14].
  • 9 novembre, IV Circuito del Garda, Bugatti 30; ritirato[15].

1925

  • (data sconosciuta), II Terni - Passo della Somma su Diatto 20 S; primo classificato[16][17].
  • 10 maggio, Sorrento - S. Agata su Diatto/Hispano 5900; terzo classificato[18][2];
  • 5 luglio, IX Susa-Moncenisio su Diatto/Hispano 5900; primo classificato[19][2];
  • 26 luglio, VI Aosta-Gran San Bernardo su Diatto/Hispano 5900; primo classificato[20] [2];
  • 16 agosto, Coppa del Montenero su Diatto/Hispano 5900, quarto classificato (terzo nella categoria)[21][2][22];
  • 23 agosto, Coppa delle Colline Pistoiesi su Diatto/Hispano 5900, secondo classificato[2]
  • 27 dicembre, I Coppa di Natale, su Diatto/Hispano 5900, primo classificato[2].

1926

1927

1928

1929

1930

  • 11 maggio, Castel di Lama, Ascoli Piceno, su Alfa Romeo; vincitore[45]

Il ritiro dalle corse[modifica | modifica wikitesto]

La vita da pilota ebbe una importante influenza sul resto della sua vita. Il matrimonio con la moglie era terminato con una separazione qualche anno dopo la perdita del figlio. Il costo delle gare, insieme alla grande generosità che lo contraddistingueva, lo portarono a perdere completamente il proprio ragguardevole patrimonio. Nel 1930, quando ha solo trentadue anni, de Sterlich chude la propria carriera sportiva[46], e cede la sua ultima Maserati da competizione

La ragione per la quale egli si distacca dal mondo delle competizioni automobilistiche sono da ricercarsi proprio nella disinvolta gestione del patrimonio, che evidentemente a quel punto si era drasticamente ridotto e non gli consentiva più di far fronte agli impegni. In dieci anni era riuscito a dilapidare il suo vastissimo patrimonio, che sembrava essere inesauribile. Da quel momento le necessità della vita lo costringono via via a disfarsi di tutto ciò che gli resta. Nel 1935 cede al Comune di Penne il Palazzo Aliprandi[47][48] a palazzi e costruzioni, tra le quali la Torre di Cerrano[49], spesso affidandosi a persone le quali conducono le transazioni in maniera disinvolta, approfittando del fatto che il marchese stesso ignorava la consistenza stessa dei suoi averi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Robert Dick: Auto Racing Comes of Age: A Transatlantic View of the Cars, Drivers and ..., pp 263 - 265
  2. ^ a b c d e f g Alessandro Silva, Auto italiane con motore aeronautico negli anni Venti, in: Aerospecials L’eredità dei cieli della Grande Guerra, AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile, pp 8-20
  3. ^ Maserati: Diego de Sterlich A noble friend
  4. ^ Diatto - Maserati
  5. ^ Daniele Neri, Un'automobile nella storia: un puzzle in composizione, in Incontri, n. 64/2000. pp. 74 - 77
  6. ^ Il marchio Maserati
  7. ^ .....
  8. ^ secondo il sito storico Barchetta si trattava di una Tipo 26 (telaio n. 14), due Tipo 26B (telai n. 15 e 33) ed una Tipo 26B MM (telaio n. 34)
  9. ^ vedi http://www.italianostrapenne.org/index.php?option=com_content&view=article&id=202:la-coppa-di-natale&catid=34:articoli&Itemid=60
  10. ^ Gran Premio Vetturette
  11. ^ A. Acerbi, M. Acerbi, 1920-1957: Aosta-Gran San Bernardo, Edizioni Tipografia La Vallée.
  12. ^ III Circuito del Garda.
  13. ^ I Circuito del Tigullio
  14. ^ Carli Emanuele Alberto, ' 'Settant'anni di gare automobilistiche in Italia' ', Automobile Club d'Italia e L'Editrice dell'Automobile, 1967.
  15. ^ IV Circuito del Garda
  16. ^ Diatto.it
  17. ^ L'Auto Italiana, 1924, pag 53 Questa fonte retrodata la vittoria all'anno precedente
  18. ^ L'Auto Italiana, 31 agosto 1925 (pagg 68, 72, 74 del documento)
  19. ^ L'Auto Italiana, 31 agosto 1925 (pagg 83-84, 83 del documento)
  20. ^ L'Auto Italiana, 31 agosto 1925 (pagg 83-84, 83 del documento)
  21. ^ [1]
  22. ^ V Circuito del Montenero
  23. ^ Alessandro Silva, Auto italiane con motore aeronautico negli anni Venti, in: Aerospecials L’eredità dei cieli della Grande Guerra, AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile, pp 8-20
  24. ^ L'Auto Italiana, pagg 84 del documento)
  25. ^ Alessandro Silva, Auto italiane con motore aeronautico negli anni Venti, in: Aerospecials L’eredità dei cieli della Grande Guerra, AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile, pp 8-20
  26. ^ Alessandro Silva, Auto italiane con motore aeronautico negli anni Venti, in: Aerospecials L’eredità dei cieli della Grande Guerra, AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile, pp 8-20
  27. ^ Alessandro Silva, Auto italiane con motore aeronautico negli anni Venti, in: Aerospecials L’eredità dei cieli della Grande Guerra, AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile, pp 8-20
  28. ^ Alessandro Silva, Auto italiane con motore aeronautico negli anni Venti, in: Aerospecials L’eredità dei cieli della Grande Guerra, AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile, pp 8-20
  29. ^ https://www.aisastoryauto.it/wp-content/uploads/2016/11/aisa106web.pdf
  30. ^ Alessandro Silva, Auto italiane con motore aeronautico negli anni Venti, in: Aerospecials L’eredità dei cieli della Grande Guerra, AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile, pp 8-20
  31. ^ Borzacchini, pp 30-31
  32. ^ Borzacchini, pp 34-35
  33. ^ The Golden Race
  34. ^ Vittorio Veneto - Cansiglio, Albo d'oro
  35. ^ The Golden Race
  36. ^ Albo d'oro
  37. ^ Coppa Leonardi 1927, classifica
  38. ^ Coppa Leonardi, foto di de Sterlich con altri partecipanti
  39. ^ Targa Florio 1928
  40. ^ The Golden Race
  41. ^ Istituto Luce - GP Roma 1928. De Sterlich con il numero 16 al minuto 1:29
  42. ^ [2]
  43. ^ Borzacchini, pp 42
  44. ^ [3]
  45. ^ ...
  46. ^ L'ultima competizione, che lo vede vincitore, la disputa l'11 maggio sul tracciato della Castel di Lama - Ascoli Piceno, alla guida di un'Alfa Romeo. La vittoria è prestigiosa, in quanto prevale su Enzo Ferrari e Mario Tadini.
  47. ^ inserire riferimento ad articolo lacerba
  48. ^ Le ceramiche di Castelli della collezione Aliprandi furono acquistate nel 1936 da Giacomo Acerbo per la sua collezione della ceramica abruzzese a Loreto Aprutino, ove sono a tutt'oggi visibili
  49. ^ La Torre di Cerrano, nel comune di Pineto, è oggi la sede di un importante Parco Marino, in un'area protetta

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuliano Silli, Diego De Sterlich: nobiluomo, mecenate e pilota, in "La Manovella", n. 12, dicembre 2014, pagg. 92-93
  • F. Santuccione e P. Smoglica, Il Circuito di Pescara, La Cassandra Edizioni, 2003.
  • Gente d'Abruzzo. Dizionario Biografico degli Abruzzesi, a cura di Enrico Di Carlo, Andromeda editrice, 2006
  • Alida Scocco Marini, Conosciamoci e facciamoci conoscere. Teramani noti e meno noti, Edigrafital, 2005
  • Federico de Carolis, Il marchese Diego de Sterlich, l'uomo che dilapidò una fortuna, in "La Città", 13 luglio 2013, p. 21

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]