Utente:Manuelarosi/Sandbox18

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Royal Victoria Hotel
Royal Victoria Hotel
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàPisa
IndirizzoLungarno Pacinotti 12
Informazioni generali
CondizioniIn uso
InaugurazioneOttobre 1839
StileLiberty
Pianicinque
Realizzazione
ProprietarioFamiglia Piegaia
Ingresso
La hall
La facciata sul lungarno prima del restauro (2006)

Il Royal Victoria Hotel è un albergo storico di Pisa realizzato negli anni 1837-1839 in un antico edificio, Palazzo Aulla, di origini tardo romane e alto medievali del X secolo. È situato in Lungarno Pacinotti 12 (allora chiamato Lungarno Regio, oppure di Tramontana). Fin dalle origini è stato gestito dalla stessa famiglia, i Piegaja (o Piegaia)[1], giunta alla sesta generazione. Fa parte dei Locali storici d'Italia[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Pasquale Piegaja[modifica | modifica wikitesto]

Le trasformazioni edilizie che portarono alla realizzazione di un edificio a uso alberghiero, avvennero a partire dal 1837 quando un imprenditore lucchese, Pasquale Piegaja (20 aprile 1794-20 novembre 1874), già proprietario dell'Hotel Croce di Malta a La Spezia, intuendo il potenziale turistico della città di Pisa, scelta spesso come meta dei Grand Tour da giovani aristocratici, e potendo contare su ragguardevoli disponibilità economiche, affittò (e più tardi acquistò) Palazzo Aulla[3] e lo trasformò in struttura recettiva col nome di Albergo Reale della Vittoria di Pasquale Piegaja.

Avendo studiato a Londra, dove si era laureato in legge, Piegaja realizzò un raffinato grand hotel moderno, composto da accoglienti appartamenti, abbelliti da affreschi e trompe-l'œil, provvisti anche di servizi igienici (un lusso per l'epoca), organizzati e arredati secondo uno spiccato gusto anglosassone[4]. Gli ambienti vennero arricchiti con mobilio realizzato da artigiani lucchesi (ospitati in alloggi acquistati da Piegaja) e con affreschi affidati a pittori locali.

I lavori durarono circa due anni e l'inaugurazione avvenne il 1º ottobre 1839, in occasione del 1º Congresso degli Scienziati Italiani, i cui rappresentanti furono i primi clienti dell'hotel[5]. Per garantire pasti di qualità alla propria cosmopolita clientela, Pasquale Piegaja acquistò poderi e fattorie nelle campagne limitrofe al fine di produrre direttamente carni e verdure proposte dal menù[6].

Tra il 1837 e il 1842 acquistò altri edifici limitrofi: alcune case torri adiacenti, Casa Corsi, Palazzo Gasperini, Casa Michelazzi[7]. Tali proprietà venivano affittate a turisti benestanti che, per motivi di salute o di svago, sceglievano di svernare sotto il sole pisano.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1837 nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda avvenne un fatto importante che caratterizzò un'epoca, la così detta Età vittoriana: il 20 giugno ci fu l'ascesa al trono della giovane principessa Alexandrina Vittoria, il cui regno fu uno dei più prosperosi dell'Inghilterra. L'evento ebbe una risonanza mondiale e Pasquale Piegaja, già anglofilo per formazione, decise di cambiare il nome dell'albergo in The Royal Victoria Hotel al fine di attirare maggiormente clientela anglosassone[8].

Domenico Piegaja[modifica | modifica wikitesto]

Alla morte di Pasquale, sposato ma senza figli, la gestione dell'albergo passò al nipote Domenico Piegaja, figlio del fratello. Avendo studiato architettura, Domenico introdusse innovative e lussuose modifiche strutturali tra il 1896 e il 1904, aumentando il comfort ma salvaguardando l'antico stile. Il Royal Victoria Hotel fu il primo palazzo di Pisa ad avere: un impianto idraulico che erogava acqua corrente in ogni suite; un impianto per il riscaldamento centralizzato con produzione di acqua calda; il telefono (l'apparecchio originale è ancora conservato al primo piano); un ampio ascensore paragonabile a un salotto per dimensioni e arredi, dotato di specchi, mensole, sedili imbottiti ribaltabili e una statua centrale, realizzato dalla ditta milanese Stigler-Otis[9]. Tali interventi resero necessaria la sostituzione della pavimentazione in cotto con una pavimentazione in cemento decorato. Su disegno di Domenico Piegaja, decorazioni liberty apparvero sulle pareti, sui soffitti e su alcune vetrate. Suo il progetto degli scaloni principali in pietra serena con bordi smaltati in bianco, in stile “inglese”, e suo il progetto di incorporare al prospetto di facciata una delle antiche torri già inglobate[10]. L'albergo veniva segnalato nelle guide rivolte alla clientela britannica come "A first-class Hotel"[11].

L'antica torre[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Torre del Lungarno Pacinotti.

L'antica torre posta sul fianco sinistro dell'edificio, già acquistata e inglobata nell'immobile da Pasquale Piegaja insieme ad altre case torri, nel 1912 venne uniformata al prospetto di facciata sul Lungarno. Ne conseguì l'apertura di una sesta fila di finestre sulla sinistra in sostituzione della torre. In essa le stanze sono ancora pavimentate in legno e caratterizzate in chiave neo-gotica da decorazioni parietali a vaio, con finti tendaggi e stemmi.

Nel XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Importanti ammodernamenti vennero compiuti alla fine degli anni trenta su progetto di Federigo Severini: vennero modificate in chiave moderna le aperture tra i locali al piano terreno, la sala da pranzo al primo piano e alcuni fondi commerciali furono acquisiti in favore della hall. Ulteriori interventi furono attuati negli anni cinquanta; la ristrutturazione post-bellica comportò la ricostruzione di un'intera ala dell'albergo, minata dalle truppe tedesche, ala non più parte dell'Hotel a partire dal 2009. Anche l'alluvione del 1966 comportò gravi danni nelle sale al piano terra[12].

Firme e dediche illustri.
Dedica di D'Annunzio.
Firma del Conte Beauchamp.
Dedica di Lindberg.


Durante la seconda guerra mondiale il Victoria Hotel fu requisito come alloggio della Luftwaffe e poi per i sottufficiali della 5ª Armata Alleata[13].

Nel XXI secolo[modifica | modifica wikitesto]

A inizio secolo XXI, la famiglia Piegaja (nelle persone dei fratelli Maurizio e Nicola), (CHIEDERE A NICOLA SE VOGLIONO COMPARIRE) risulta ancora proprietaria dell'immobile e gestore dell'attività alberghiera[14].

Ai primi anni del XXI secolo venne acquistata l'adiacente Casa Foscarini che fu messa in comunicazione con l'albergo[15]. (DA VERIFICARE CON NICOLA)

Ospiti illustri[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni, un gran numero di ospiti illustri sono scesi al Royal Victoria Hotel. Le numerose testimonianze sono conservate nei libri degli ospiti, raccolti in volumi rilegati. Tra le firme e le dediche si trovano personalità storiche, artisti, scienzati, membri dell'aristocrazia europea, famiglie reali, politici e personaggi dello spettacolo, di ogni epoca, fino ai giorni nostri. Tra loro: John Ruskin, Puccini, Zola, Pirandello, Dickens, Charles Lindbergh,[16] Gabriele D'Annunzio[17], Karen Blixen, Guglielmo Marconi, Virginia Woolf, Francis Scott Fitzgerald, Pietro Mascagni, Rockefeller[18], Paolina Leopardi, Giulio Einaudi, Eleonora Duse, Elena di Serbia, Dario Fo, Umberto Eco, ecc.

Il set della serie TV "L'Amica Geniale" nel 2019.

Set cinematografico[modifica | modifica wikitesto]

L'Hotel è stato scelto come set cinematografico per i film:

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'immobile[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante i periodici interventi, l'insieme dell'immobile conserva tuttora un carattere ottocentesco.

Elementi originali.
Vetri con decorazioni Liberty.
Registratore di cassa del XIX secolo.
Termosifone dei primi anni del '900.
Mappamondo.
Libri delle firme degli ospiti.

Occupa l'area compresa tra il lungarno Pacinotti, a sud, e la piazza del Mercato, a nord. Il vicolo Del Vigna sulla destra, lo separa dal palazzo del Monte dei Paschi di Siena. Il fabbricato si presenta come un blocco parallelepipedo elevato su cinque piani fuori terra; in facciata al pian terreno una serie di ingressi ad arco immettono alla hall e conservano gli infissi e le lunette con le scritte originali; il primo piano è caratterizzato da un lungo terrazzo a pilastrini e colonnine; ai quattro piani superiori le finestre sono incorniciate e sormontate da una cornice di coronamento.
Tra il 2007 ed il 2009 la facciata è rimasta priva del paramento ad intonaco, demolito in seguito al progressivo degrado degli anni. Il distacco dell'intonaco non ha mostrato presenze significative di murature preesistenti. L'intonacatura è stata ripristinata con tinteggiatura uguale a quella di metà Ottocento.

L'interno[modifica | modifica wikitesto]

All'interno sono ancora conservati elementi appartenuti ad un ampio ventaglio di epoche: gli arredi realizzati dall'ebanisteria dell'albergo tra il 1837 ed il 1962; la pavimentazione originale in graniglia e marmo dei primi anni del secolo scorso, parzialmente reintegrata negli ultimi anni con nuove piastrelle sul modello delle preesistenti; gli infissi in legno, in alcuni casi montati su vetrate decorate; i soffitti affrescati e le decorazioni pittoriche presenti in molte camere; oggetti, strumenti e macchinari che testimoniano la quotidianità del tempo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L. Planet, R.V. Berkmoes, O. Berry, M. Elliott, D. Garwood, A. Ham, V. Maxwell, A. Schulte-Peevers, N. Williams e N. Wilson, Lonely Planet Western Europe, Lonely Planet Publications, 2013, p. 1833, ISBN 978-1-74321-798-6.
  2. ^ Royal Victoria Hotel, su localistorici.it. URL consultato il 14 novembre 2022.
  3. ^ Palazzo già appartenuto alla famiglia dei mercanti Del Vigna. Cfr.: Alessando Panajia, p. 48
  4. ^ Alessando Panajia, p. 49
  5. ^ Locali storici d'Italia
  6. ^ Alessando Panajia, p. 49
  7. ^ Alessando Panajia, p. 47
  8. ^ Alessando Panajia, p. 48
  9. ^ Alessando Panajia, p. 49
  10. ^ Fabiana Susini, Il soggiorno in albergo a Pisa tra XVI e XIX secolo (PDF), in I luoghi dell'accoglienza in Toscana nei secoli del Grand Tour: ospitalità, termalismo, villeggiatur, p. 285. URL consultato il 16 novembre 2022.
  11. ^ (EN) A HAndbook for travellers in Egypt, John Murray, 1875, pp. 59-60. URL consultato il 18 novembre 2022.
  12. ^ Fabiana Susini, p. 286
  13. ^ Alessando Panajia, p. 49
  14. ^ Happyend Pisa, in Ulisse Alitalia. Running in the city, Alitalia, settembre 2016, p. 117. URL consultato il 18 novembre 2022.
  15. ^ Alessando Panajia, p. 46
  16. ^ (EN) Fodor's Florence & Tuscany: with Assisi and the Best of Umbria, Full-color Travel Guide, Fodor's Travel Publications, 2014, p. 254, ISBN 978-0-8041-4241-0. URL consultato il 15 novembre 2022.
  17. ^ Alessando Panajia, p. 50
  18. ^ (EN) Orlandi Giorgia, Pisa, Italy: the perfect break, su Telegraph.co.uk, 2 giugno 2010. URL consultato il 15 novembre 2022.
  19. ^ 'L'Amica geniale' fa tappa a Pisa e alla Normale: appuntamento in prima serata su Rai 1, 22 febbraio 2020. URL consultato il 18 novembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]