Utente:FGSEL/Elezioni presidenziali di Argentina di 2023

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Elezioni presidenziali in Argentina del 2023
Stato Bandiera dell'Argentina Argentina
Data
27 ottobre
Affluenza 0%
Sergio Massa 2019.png
Horacio Rodríguez Larreta.jpg
Seguridad patricia bullrich.jpg
Candidati
Partiti
Voti
0
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0%
Distribuzione del voto per provincia
Presidente uscente
Alberto Fernández (TODOS)
2019 2027

Le elezioni presidenziali di Argentina di 2023 accadrano la domenica 22 di ottobre. Il presidente uscente, Alberto Fernández, non si presenterà per la rielezione, anche se potrebbe farlo. Anche verrano scelti centotrenta deputati e ventiquattro senatori nazionali. Anche si sceglieranno 43 parlamentari del Mercosur.

Verrano applicati i principi elettorali definiti dalla riforma costituzionale di 1994. Questo significa che si deverà realizzare un secondo ritorno a novembre se nessun candidato raggiunge il 45 % dei voti o più del 40% e anche un vantaggio di più di 10 punti di differenza dal secondo candidato. Il mandato presidenziale è di quattro anni, con la possibilità di una sola rielezione immediata. I candidati di ogni forza saranno scelte nelle elezioni primarie "PASO", stabilite da legge in 2009. Tutti gli adulti argentini potranno votare, e anche i ragazzi di 16 e 17 anni.

Contesto economico e politico[modifica | modifica wikitesto]

La situazione economica in Argentina continua a peggiorare ogni anno. Sebbene qualcuni indicatori di attività economica hanno migliorato dalla pandemia, il constante aumento nel prezzo del dollaro e la emisione monetaria dal Banco Central, diventano una inflazione che supera il 100% negli ultimi 12 mesi. Il debito internazionale, sopratutto con il Fondo Monetario Internazionale, significa una periodica crisi occasionata dai dubbi generati sulla posibilità di pagare le nuove scadenze. La siccitá accaduta nel 2022 ha significato anche un calo dell'ingresso de dollari al paese, complicando i pagamenti.

Nel livello politico, il governo di Fernández viene consumato dall'oposizione che richieste un taglio delle tasse, così come di programmi asistenziali. Anche i propi peronisti criticano a Fernández per essere troppo "moderato" in alcuni aspetti, come il caso di una azienda cerealicola, Vicentin, che aveva un enorme debito col stato nazionale. I peronisti radicali credevano che la soluzione ottima era l'espropiazione dell'azienda, ma Fernández ha deciso di non farlo. Anche la sua vicepresidente, Cristina Fernández, lo ha criticato per sostenere dei ministri "che non funzionano".

La giustizia ha anche condizionato certamente a Fernández. In 2020, il presidente aveva annunciato una reduzione de la "coparticipazione" (distribuzione alle provincie di soldi ottenuti dalle tasse) a Buenos Aires. La giustizia ha dichiarato illegale questa decisione, obbligando a Fernández a modificarla. La vice, Cristina Fernández, ha ricevuto una condanna per corruzione, che non è ancora riaffermata, ma può vietarle di partecipare nella politica di nuovo.

Le elezioni in Argentina[modifica | modifica wikitesto]

In Argentina, il voto è segreto, universale ed obbligatorio. Tra gli adulti solamente quelli che hanno più di 70 anni possono non andare a votare. Gli altri devono comunicare alla giustizia il motivo de la mancanza del suo voto, oppure pagare una multa. Ce ne sono dei divieti alla propaganda del governo, e anche per la diffusione di sondaggi e campagne dei candidati su social e tv.

Esempi delle carte a colori disponibili per votare nei "cuarto oscuro"
Esempi delle carte a colori disponibili per votare nei "cuarto oscuro" (non sono di quest'anno).

La votazione si realiza nelle scuole delle diverse città del paese. Il elettore deve presentare la sua identificazione ed ingressare a un aula, denominata "cuarto oscuro" dove ce ne sono diverse carte a colori con i nomi dei candidati. La carta scelta per il elettore si mette dietro di una busta di carta, e questa si mette nella urna.

In 2023 anche 22 delle 24 provincie sceglieranno il suo governatore. Buenos Aires e Capital Federal, due delle più importanti, terrano le elezioni insieme a quella nazionale. La carta dei principali partiti in Buenos Aires avrà otto parti: presidente e vice, parlamentari Mercosur nazionali, deputati nazionali, senatori nazionali, parlamentario Mercosur regionale, governatore, deputati o senatori provinciali, e sindico. Così, ogni carta ("boleta", in spagnolo) terrà quasi un metro di largo. Il elettore può tagliare la carta e votare differenti partiti per diverse posizioni politiche.


Alleanze e candidati[modifica | modifica wikitesto]

Le alleanze electorali si potevano inscrivere alla Giustizia Elletorale fino al 14 giugno. Se ne sono inscritte sei:

  • Unione per la Patria (UxP): rappresenta al governo uscente di Fernández. La ideologia centrale è il peronismo. 17 partiti nazionali conformano questa alleanza. Il 23 giugno UxP ha confermato che Sergio Massa sarebbe l'unico candidato a presidente, e che Agustín Rossi lo accompagnerebbe come candidato a vicepresidente. Tuttavia, il Fronte Patria Grande, uno dei partiti di UxP ha annunciato che Juan Grabois sarà anche candidato a presidente, come una opzione di sinistra.
  • Insieme per il Cambiamento (JxC): rappresenta l'oposizione parlamentaria e il governo de Mauricio Macri, conformata da 7 partiti nazionali. Questa alleanza porterà due candidati all'interna che accadrà il 13 agosto: il sindaco di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta, e la ministra della sicurezza del governo Macri, Patricia Bullrich.
  • La Libertà Avanza (LLA): rappresenta il libertarismo e la anti-politica. Javier Milei, del Partito Libertario, sarà il candidato a presidente. Quattro partiti nazionali e numerosi partiti regionali conformano l'alleanza.
  • Facciamo per il Nostro Paese (HxNP): alleanza peronista e socialista di tre partiti che riafferma il federalismo. Il candidato a presidente sarà il governatore di Córdoba, Juan Schiaretti.
  • Fronte di Sinistra e dei Lavoratori - Unità (FIT-U): alleanza di 7 partiti di sinistra del paese che porterà due candidati all'interna: Myriam Bregman e Gabriel Solano.
  • Fronte Liberare ("Liber.AR"): una alleanza di tre piccoli partiti liberali di Buenos Aires. I candidati di Liber.AR saranno Nazareno Etchepare e Ramiro Vasena. C'era stato inscritto un terzo candidato, Julio Bárbaro, ma ha deciso di non partecipare alle elezioni.

Il 24 giugno era l'ultimo giorno per iscrivere delle candidature per le alleanze e anche per i partiti che non hanno conformato nessuna coalizione. Se ne sono iscritte altre candidature:

  • Principi e Valori (PyV): partito peronista. Ha iscritto cinque candidati: Guillermo Moreno, Paula Arias, Carina Bartolini, Jorge Oliver e Eliodoro Martínez.
  • Progetto Giovane: partito di sinistra. Ha iscritto tre candidati: Mempo Giardinelli, Martín Ayerbe e Reina Ibañez. Ibañez sarà la primera candidata transgender alla presidenza di un paese di America Latina.
  • Movimento Sinistra Gioventù Dignità (MIJD): coalizione che presenta un candidato di estrema sinistra, Raul Castells; e uno di estrema destra, Santiago Cuneo.
  • Liberi del Sud: partito di sinistra, presenta a Jesús Escobar.
  • Politica Lavoratrice: partito di sinistra, presenta a Marcelo Ramal.
  • Movimento al Socialismo (MAS): partito di sinistra, presenta a Manuela Castañeira.
  • Fronte Patriota Federale: partito di estrema destra, presenta a César Biondini.
  • Azione Locale: partito di centro, presenta a Raúl Albarracín.
  • Unione del Centro Democratico (UCeDé): partito liberale, presenta a Andrés Passamonti.

Per accedere all'elezione generale, tutti i partiti e coalizioni deverano ottenere più del 1,5% dei voti nelle elezioni PASO.

Galleria dei candidati[modifica | modifica wikitesto]

La campagna elettorale[modifica | modifica wikitesto]

Argentina cede ad ogni partito e alleanza dei soldi per financiare una piccola campagna, ma il principale ingresso di solito proviene dal settore privato. In ogni provincia si realizza una lotteria degli spazzi pubblicitari di ogni canale tv e segnale radio per assegnarli agli candidati. Anche i partiti affiggono dei manifesti in strada, oppure come pubblicità accanto ale partite di calcio.

Il partito di governo ha deciso di modifficare il nome dell'alleanza, da Fronte di Tutti a Unione per la Patria, ed utilizza il slogan "La Patria sei tu, andiamo a difenderla". I "kirchneristi" (inseguitori di Cristina Fernández de Kirchner) volevano a Kirchner come candidata, ma lei ha rifiutato questa richiesta. UxP (abbreviazione del nome della coalizione) ha cercato una posizione più centrista nella campagna con il candidato a presidente Sergio Massa. Massa si è reunito con economisti americani, empresari argentini ed altri settori produttivi. Quelli che inseguono a Kirchner si interrogano sul profilo della formula Massa-Rossi, che non ha rappresentanti kirchneristi. Come compenso UxP ha approvato la formula di Juan Grabois, leader della estrema sinistra peronista, ed anche ha posizionato dei candidati kirchneristi nei primi posti delle liste legislative. Tra loro appare il flgio di Kirchner, Máximo Kirchner.

L'oposizione ha avuto dei problemi interni per tutta la campagna. All'inizio ce ne sono postulati circa 7 candidati differenti dietro Insieme per il Cambiamento (abbreviazione JxC), quasi uno per spazio politico dell'alleanza. Il primo in confermare che non si presenterebbe fu l'ex presidente Mauricio Macri. Diversi politici dell'Unione Civica Radicale si avevano postulato alla presidenza, come il governatore di Jujuy Gerardo Morales e il neurologo Facundo Manes. Anche il settore peronista della coalizione aveva postulato a Miguel Pichetto. Alla fine, il sindaco di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta, ha convinto a tutti questi candidati di abbandonare le loro candidature per supportare la sua propria. Solo una candidatura non ha ascoltato Larreta, quella di Patricia Bullrich, chi rappresenta il settore più "destra" dell'alleanza. Questa divisione si può notare in tutto il paese, dove Insieme per il Cambiamento presenterà due liste, una larretista ed una bullrichista, per i banchi del congresso. Il larretismo sostiene che è il settore più capacitato per governare il paese, principalmente perché ha della esperienza in gestione. Mentre il bullrichismo afferma che il larretismo è troppo "moderato" e che quella posizione non servirà per eliminare i problemi del paese.

Javier Milei è stato convocato per Bullrich per unirsi a JxC, ma il settore centrista della coalizione ha minacciato di abbandonare JxC se ciò accadesse. Per altro, questo settore aveva chiesto a Juan Schiaretti se voleva unirsi a JxC, ricevendo la disapprovazione del settore Bullrich. Alla fine, nessuno di questi è entrato in JxC e si presenteranno con delle alleanze proprie.

Lo spazio di Milei si ha moderato leggermente nelle sue proposte, dalla iniciativa anarcocapitalista iniziale. La Libertà Avanza (abbrev. LLA) propone dollarizzare totalmente l'economia argentina, ridurre le tasse e anche i programmi asistenziali, consentire l'uso di armi e privatizzare delle imprese publiche, come Aerolineas Argentinas e YPF. Il suo slogan è "Nuovo Comma", proponendo di iniziare un nuovo capitolo nella storia argentina. Milei ha avuto anche dei problemi interni, occasionati dai politici che hanno denunziato che La Libertà Avanza gli ha chiesto dei soldi per diventare candidati. Anche ce ne sono diversi giornalisti e politici che affermano che i candidati di Milei non sono ne libertari ne persone senza carriera politica.

D'altra parte, Schiaretti riafferma in ogni discorso che è necessario sviluppare le provincie argentine ("el interior"), finendo col unitarismo proposto dai politici di Buenos Aires. Durante la campagna nazionale, si sono sviluppate delle elezioni in Córdoba, dove il "schiarettismo" ha sconfitto JxC, un risultato che ha preso per sorpresa ai candidati JxC, che avevano arrivato a Cordoba per celebrare un suo trionfo. In discorso trionfale, il governatore eletto Martín Llaryora ha proposto eliminare le tasse alla exportazione agricola, e ha reclamato che i cordobesi sono stufi dei "«pituquitos de Recoleta» che vengono a dirci cosa fare", con tono beffardo sopra l'arrivo di Bullrich e Larreta alla provincia, marcando a fuoco la impossibilità di raggiungere un accordo con Larreta.

La sinistra argentina si presenta dispersa tra diverse proposte, ma il FIT-U è quella che raccoglie la maggior parte dei votanti e microfoni. La loro principale proposta è ridurre la giornata di lavoro da 8 a 6 ore. Un'altra candidatura, quella di Manuela Castañeira (MAS) propone un aumento del salario minimo fino a AR$500.000 (ca. 850 UsD); questo salario in agosto 2023 è di $112.000 (200 UsD). Una terza candidatura, Marcelo Ramal, propone creare una Convenzione Costituzionale che prenderà tutte le decisioni del governo.

Tra i altri candidati, spiccano le proposte di Santiago Cuneo, chi propone deridere il governo Bukele (El Salvador), sopratutto la gestione in sicurezza.

Risultati elezione PASO[modifica | modifica wikitesto]

Tutti i candidati devono presentarsi all'elezione PASO ed ottenere più del 1,5% dei voti per accedere all'elezione generale. Se un'alleanza ha più di un candidato, tutti i candidati dell'alleanza devono riuscire a conseguire il 1,5% del totale (senza includere delle schede bianche o nulle). 26 candidati tenteranno di farcela la domenica 13 agosto, in cui le scuole di tutto il paese apriranno le sue porte da 8:00 fino a 18:00 ore.

È un obbligo per ogni candidato presentare alla giustizia le carte oficiali per le elezioni PASO, ma ce ne sono dei candidati che non hanno fatto questo. Per ciò, nella Capital Federal, e nelle provincie di Córdoba e Neuquén ce ne saranno meno candidati disponibili per votargli.

Partito/Alleanza Precandidati Posizione politica Voti (interna) % (interna) Voti (partito) % (totale)
Presidente Vicepresidente
Unione per la Patria Sergio Massa Agustín Rossi Centro a Centro-sinistra N.D. N.D.
Juan Grabois Paula Abal Medina Sinistra N.D.
Insieme per il Cambiamento Horacio Rodríguez Larreta Gerardo Morales Centro-destra a Destra N.D. N.D.
Patricia Bullrich Luis Petri Destra a estrema destra N.D.
La Libertà Avanza Javier Milei Victoria Villarruel Destra a estrema destra N.D. N.D.
Fronte di Sinistra e dei Lavoratori - Unità Myriam Bregman Nicolás del Caño Estrema sinistra N.D. N.D.
Gabriel Solano Vilma Ripoll Estrema sinistra N.D.
Facciamo per il Nostro Paese Juan Schiaretti Florencio Randazzo Centro N.D. N.D.
Principi e Valori Guillermo Moreno Leonardo Fabre Centro-sinistra N.D. N.D.
Eliodoro Martínez Vicente Souto Sconosciuta N.D.
Jorge Oliver Ezequiel San Martín Sconosciuta N.D.
Carina Bartolini Mabel Gómez Sconosciuta N.D.
Paula Arias Walter Vera Sconosciuta N.D.
Fronte Liber.AR Nazareno Etchepare Fernando Lorenzo Centro liberale N.D. N.D.
Ramiro Vasena Aníbal Lagonegro Sconosciuta N.D.
Movimento Liberi del Sud Jesús Escobar Marianella Lezama Hid Sinistra N.D. N.D.
Nuovo Movimento al Socialismo Manuela Castañeira Lucas Ruiz Estrema sinistra N.D. N.D.
Politica Lavoratrice Marcelo Ramal Patricia Urones Estrema sinistra N.D. N.D.
Movimento Sinistra Gioventù Dignità Raúl Castells Adriana Reinoso Estrema sinistra N.D. N.D.
Santiago Cúneo Gustavo Barranco Estrema destra N.D.
Progetto Giovane Mempo Giardinelli Bárbara Solernou Sinistra N.D. N.D.
Martín Ayerbe Hugo Rodríguez Sinistra N.D.
Reina Xiomara Ibáñez Gonzalo Ibarra Sinistra N.D.
Fronte Patriota Federale César Biondini Mariel Avedaño Estrema destra N.D. N.D.
Unione del Centro Democratico Andrés Passamonti Pamela Fernández Centro liberale N.D. N.D.
Azione Locale Raúl Albarracín Sergio Pastore Centro N.D. N.D.
Totale N.D.
Schede bianche N.D.
Schede nulle N.D.
Votanti N.D.
Mancanti N.D.
Elettori 35.394.425 100%