Ugo V del Maine

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Ugo V
Conte del Maine
In carica1070 –
1093 circa
PredecessoreAlberto Azzo
SuccessoreElia I
Nascita1055 circa
Morte1131
PadreAlberto Azzo II d'Este
MadreGersenda I
ConsorteHéria
FigliAzzo
Roberto
Tancredo

Ugo, in francese Hugues V du Maine (1055 circa – 1131), fu conte del Maine dal 1070 al 1093[1]. Era della casa d'Este, da parte di madre discendente dalla famiglia degli Ugonidi o seconda casa del Maine.

La Francia del Nord-ovest nel 1050

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Figlio secondogenito (come ci conferma il monaco e storico medievale, Orderico Vitale, nel libro VIII della sua Historia Ecclesiastica[2]) del conte di Milano e poi, per investitura imperiale, signore di Este e capostipite della casa d'Este, Alberto Azzo II d'Este e di Gersenda del Maine (come ci conferma Ludovico Antonio Muratori, nel capitolo XXVII del suo Della antichità estensi[3]), figlia femmina secondogenita del conte del Maine, Eriberto I (come risulta dall'Actus pontificum Cenomannis, cap. XXXII, Gesta Domini Arnaldi Episcopi in cui, viene detto che il marito di Gersenda, definita figlia di Eriberto (filia Herberti) non governò il Maine, ma lo passò al figlio Ugo sotto la tutela di Goffredo di Mayenne[4]) e della moglie, di cui non si conosce né il nome né la casata.
Alberto Azzo II era figlio di Alberto Azzo I margravio di Milano[5], conte di Luni, Tortona, Genova e Milano e discendente di Oberto, primo marchese della marca obertenga (nel documento n° L del Regesta comitum Sabaudiæ, marchionum in Italia Alberto Azzo II risulta essere discendente di Oberto; infatti viene citato come nipote (Alberti infantis nepoti sui) di Berta figlia di Oberto[6]).
Il fratello di Ugo, Folco I d'Este, primogenito di Alberto Azzo II e di Gersenda, fu marchese d'Este, mentre suo fratellastro Guelfo IV d'Este, figlio di Alberto Azzo II e della prima moglie, Cunegonda di Altdorf, fu duca di Baviera

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Quando suo cugino, il conte del Maine, Eriberto II morì nel 1062, senza eredi, prima che il duca di Normandia, Guglielmo il Bastardo, secondo gli accordi presi con Eriberto II (secondo lo storico, Orderico Vitale, Guglielmo il Bastardo stipulò un contratto di fidanzamento tra suo figlio (di pochi anni), Roberto (circa 1051-1134), e Margherita, la sorella di Eriberto II, con la clausola che, alla morte di Eriberto II, senza eredi, il futuro genero, Roberto avrebbe ereditato la contea[7]), prendesse possesso della contea, a nome di Margherita del Maine e il suo fidanzato, il figlio di Guglielmo, Roberto[8] (circa 1051-1134), i nobili della contea del Maine, elessero conti del Maine, sua sorella, Biota e suo marito, Gualtiero I[9] († circa 1064), conte del Vexin e di Amiens, che chiesero la protezione del nuovo conte d'Angiò, Goffredo III il Barbuto.
Ma Guglielmo procedette all'occupazione del Maine, che, nonostante Goffredo il Barbuto, portò a termine nel corso del 1063, riuscendo a catturare il conte, Gualtiero, e la contessa, Biota, che furono incarcerati a Falaise in Normandia[9]. Dato che, sempre, nel 1063 era morta anche Margherita, Roberto, il figlio di Guglielmo duca di Normandia, prese possesso della contea del Maine[9], che però era effettivamente governata Guglielmo il Bastardo[10].

Nel 1066, solo pochi cavalieri del Maine risposero alla chiamata di Guglielmo il Bastardo, che si apprestava ad attaccare il regno d'Inghilterra[11].

Ma nel 1069, i nobili del Maine, sostenuti dal conte d'Angiò, Folco IV il Rissoso, cacciarono i Normanni dalla contea del Maine e offrirono la contea ai genitori di Ugo, Alberto Azzo II e Gersenda, che, dopo la morte della sorella Biota, era la legittima erede della contea: però, nel 1070, secondo l'Actus pontificum Cenomannis, cap. XXXII, Gesta Domini Arnaldi Episcopi, decisero di rinunciare al titolo in favore del giovane figlio[4], Ugo (Ugo V), affidando il governo della contea a Goffredo di Mayenne[4], che secondo Orderico Vitale, aveva capeggiato la rivolta contro i Normanni[12].

Nel 1073, Guglielmo il Conquistatore (non più il Bastardo) invase il Maine anche con truppe inglesi e arrivò con facilità a Le Mans[13], da poco abbandonata sia da Folco IV che dal conte Ugo V[14]. L'occupazione normanna della contea non fu mai completa, perché il conte d'Angiò continuò a supportare ogni rivolta e ribellione, intervenendo anche in prima persona, sino a che, nel 1081, fu raggiunto un accordo: la contea del Maine veniva tolta a Ugo V e concessa al figlio del Conquistatore, Roberto, che a sua volta prestava omaggio feudale, come suo signore, a Folco IV[15].

L'accordo durò poco e molti visconti si ribellarono e praticamente, con la protezione degli angioini, la maggior parte della contea ritornò nelle mani dei baroni del Maine[15], poiché, secondo Ludovico Antonio Muratori, nel capitolo XXVII del suo Della antichità estensi, Ugo V era rientrato in Italia[16] e i marchesi d'Este avevano rinunciato al Maine[17].
Infatti secondo il documento nº 289 dell'Henrici IV diplomata, datato 1077, l'imperatore Enrico IV, conferma ad Ugo, al fratello Folco ed al loro padre Azzo (Alberto Azzo II) i vari possedimenti in Lunigiana, nel Parmense, nell'Estense e nelle zone limitrofe[18].

In un documento del 31 maggio 1079 del Codice Diplomatico Padovano Ugo, assieme al padre ed al fratello, è artefice di un accordo con la chiesa di Verona[19].

Nel 1087, alla morte di Guglielmo il Conquistatore, sempre Goffredo di Maienne, per conto di Ugo V si impossessò di tutta la contea, ma ora dovette combattere Roberto che finalmente aveva ereditato il ducato di Normandia e si era liberato della tutela del padre anche per il Maine[10]. E quando, nel 1091, Roberto ricevette l'aiuto del fratello, il re Guglielmo II d'Inghilterra[20], e la situazione per il Maine si fece più delicata, secondo Orderico Vitale, i nobili del Maine inviarono una delegazione, guidata da Goffredo di Mayenne e da Elia I signore di la Flèche, in Lunigiana a perorare la loro causa nella speranza di liberarsi dei Normanni, che da circa trent'anni angariavano la loro contea[21].
Ma quando Ugo (secondo il Muratori suo padre e suo fratello Folco erano ben contenti di allontanarlo dall'Italia, in quanto prima del 1090 era stato scomunicato da papa Urbano II[22]) si recò finalmente nel Maine per prendere possesso della contea che aveva ereditato dalla madre, per il suo comportamento, non suscitò molto entusiasmo, anzi i nobili si pentirono di averlo chiamato[12].
Davanti alla mancanza di fiducia dei signori del Maine che apertamente si lagnavano di averlo eletto conte, Ugo V, espresse il desiderio di tornare in Italia[23]; suo cugino (consobrinus[23]) Elia I di Beaugency († 1110), figlio di Giovanni di Baugency[23], signore di la Flèche, e di Paola del Maine[24], figlia di Eriberto I detto Evigilans canis, si offrì di succedergli nel titolo[23]; allora, nel 1093 circa (la data è confermata dal documento nº 117 del Cartulaire de l'abbaye de Saint-Vincent du Mans, Liber primus in cui si fa riferimento alla compravendita della contea[25]), Ugo V rinunciò al titolo e lo vendette, per 10.000 solidi (o soldi) del Maine a Elia I[26].

Rientrato in Italia, in quello stesso anno, il padre lo inviò ad aiutare la contessa Matilde di Canossa che combatteva l'imperatore Enrico IV, ma anche in questa missione, sempre secondo il Muratori, non dovette distinguersi per coraggio e nobiltà[27].

Ugo, dopo il rientro in Italia, ancora secondo il Muratori, ricevette dal fratello Folco alcune proprietà e nel 1095, col consenso del padre, Alberto Azzo, ricevette metà di tutte le proprietà e titoli, purché si riconoscesse vassallo di Folco[28].

In un documento del 13 aprile 1097 del Codice Diplomatico Padovano Ugo, assieme al padre ed al fratello, fanno una donazione al monastero di Santa Maria in Vangadizza[19].

Nel cap. XXVIII del suo Della antichità estensi, il Muratori ci informa della morte del marchese Alberto Azzo II, nel 1097 e che il figlio di primo letto del marchese, Guelfo IV pretendeva l'intera eredità del padre, anche quella che il padre aveva lasciato al conte Ugo e al marchese Folco; ma che poi si accontentò dei titoli e delle proprietà che la famiglia aveva in Germania[29].

Dopo l'anno 1100 di Ugo V, che pur non essendo più conte de Maine, continuò a fregiarsi di quel titolo, non si hanno più notizie. si sa solo che morì parecchi anni dopo, nel 1131.

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Heria de Hauteville

Verso il 1071, secondo Orderico Vitale, Ugo aveva sposato Heria de Hauteville, la figlia di Roberto il Guiscardo[23], duca di Puglia, Calabria e Sicilia e della sua seconda moglie, Sichelgaita di Salerno, figlia di Guaimario IV principe di Salerno[30]; la sposa per il matrimonio portò una ricca e bella dote[19]. Oderico Vitale ci informa che Ugo ripudiò Héria[23], verso il 1078[19] ed a causa di ciò Ugo fu scomunicato da papa Urbano II[22][23], portando discredito a tutti gli abitanti del nord Italia (definiti Allobrogi da Orderico Vitale)[23].
Dal loro matrimonio nacquero due (o tre)[31] figli[32]:

  • Azzo III († dopo il 15 luglio 1142), marchese;
  • Roberto (1121-1123), morto infante;
  • Tancredo († dopo il 27 febbraio 1145), marchese. Esso ebbe un figlio di nome Manfredo (o Manfredino) (1145-1164).

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Oberto II Oberto I  
 
Guilla di Spoleto  
Alberto Azzo I  
Railenda Conte Riprando  
 
 
Alberto Azzo II d'Este  
Bosone I conte di Sabbioneta  
 
 
Adelaide  
 
 
 
Ugo V del Maine  
Ugo III del Maine Ugo II del Maine  
 
 
Eriberto I del Maine  
 
 
 
Gersenda del Maine  
 
 
 
 
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In realtà, Ugo V resse la contea solo per due brevi periodi, tra il 1070 ed il 1073, sotto tutela, e poi dal 1091 al 1093 1093
  2. ^ (LA) Orderici Vitalis, Historia Ecclesiastica, tomus unicus, pars III, liber VIII, cap. XI, col. 589
  3. ^ Muratori L. A., Della antichità estensi, cap. XXVII, Pag 303
  4. ^ a b c (LA) Actus pontificum Cenomannis, cap. XXXII, Gesta Domini Arnaldi Episcopi, Pag 377
  5. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: nobiltà del Nord Italia - ALBERTO Azzo (I)
  6. ^ (LA) Regesta comitum Sabaudiæ, marchionum in Italia, doc. L, Pag 17
  7. ^ (LA) Historia Ecclesiastica, vol. II, liber III, Pag 102
  8. ^ (LA) Historia Ecclesiastica, vol. II, liber IV, Pagg 252 e 253
  9. ^ a b c (LA) Historia Ecclesiastica, vol. II, liber III, Pagg 102 e 103
  10. ^ a b William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'inghilterra", cap. I, vol. VI, pag. 54.
  11. ^ William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'inghilterra", cap. I, vol. VI, pag. 26.
  12. ^ a b (LA) Historia Ecclesiastica, vol. II, liber IV, Pagg 253 e 254
  13. ^ William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'inghilterra", cap. I, vol. VI, pag. 52.
  14. ^ Secondo Orderico Vitale il conte Ugo V non brillò né per la sua intelligenza, né per il suo coraggio.
  15. ^ a b William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'inghilterra", cap. I, vol. VI, pag. 53.
  16. ^ Muratori L. A., Della antichità estensi, cap. XXVII, Pag 306
  17. ^ Muratori L. A., Della antichità estensi, cap. XXVII, Pag 307
  18. ^ Monumenta Germanica Historica, Diplomata regum ei imperatorum Germaniae, tomus IV, Henrici IV diplomata, parte II, doc. 289, Pag 377, su dmgh.de. URL consultato il 7 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2015).
  19. ^ a b c d (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: ducato di Ferrara - UGO d'Este
  20. ^ William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 59.
  21. ^ (LA) Orderici Vitalis, Historia Ecclesiastica, tomus unicus, pars III, liber VIII, cap. XI, col. 588 e 589
  22. ^ a b Muratori L. A., Della antichità estensi, cap. XXVII, Pag 309
  23. ^ a b c d e f g h (LA) Orderici Vitalis, Historia Ecclesiastica, tomus unicus, pars III, liber VIII, cap. X, col. 590
  24. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Nobiltà del Maine - JEAN de la Flèche
  25. ^ (LA) Cartulaire de l'abbaye de Saint-Vincent du Mans, Liber primus, doc. 117, pag. 79
  26. ^ (LA) Orderici Vitalis, Historia Ecclesiastica, tomus unicus, pars III, liber VIII, cap. XI, col. 591
  27. ^ Muratori L. A., Della antichità estensi, cap. XXVII, Pag 312
  28. ^ Muratori L. A., Della antichità estensi, cap. XXVII, Pagg 313 e 314
  29. ^ Muratori L. A., Della antichità estensi, cap. XXVIII, Pagg 317 e 320
  30. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: regno di Sicilia - ROBERT "Guiscard/Weasel" de Hauteville
  31. ^ In alcune genealogie gli viene attribuita erroneamente una figlia, Paola del Maine, che in realtà era sua zia, figlia di Eriberto I detto Evigilans canis e madre di Elia I di Beaugency.
  32. ^ Andrea Castagnetti, Guelfi ed Estensi nei secoli XI e XII. Contributo allo studio dei rapporti fra nobiltà teutonica ed italica (PDF), in Formazione e strutture dei ceti dominanti nel Medioevo: marchesi conti e visconti nel Regno Italico, III, Roma, 2003, pp. 41-102 (pagina 36 dell'URL).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Muratori L. A. Delle Antichità Estensi ed Italiane, Parte I.
  • Louis Halphen, "La Francia dell'XI secolo", cap. XXIV, vol. II (L'espansione islamica e la nascita dell'Europa feudale) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 770–806.
  • William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'inghilterra", cap. I, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 5–55.
  • William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 56–98.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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