The Clash (Stati Uniti d'America)

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The Clash
album in studio
ArtistaThe Clash
Pubblicazione26 luglio 1979
Durata43:20
Dischi1
Tracce15
GenerePunk rock
EtichettaEpic Records
ProduttoreMickey Foote, The Clash, Lee Perry, Bill Price & The Clash
RegistrazioneCBS Studio 3, Londra, febbraio-marzo 1977
Note4 tracce eliminate dalla versione inglese, sostituite da altre 5
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[1]
(vendite: 500 000+)
The Clash - cronologia
Album precedente
(1978)
Album successivo
(1979)
Singoli
  1. Complete Control
    Pubblicato: 23 settembre 1977
  2. Clash City Rockers
    Pubblicato: 17 febbraio 1978
  3. (White Man) in Hammersmith Palais
    Pubblicato: 16 giugno 1978

The Clash (USA) è la versione statunitense del primo album del gruppo punk rock inglese The Clash, pubblicato nel 1979.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'album non venne pubblicato immediatamente negli Stati Uniti, perché si pensava non avrebbe riscosso successo sul mercato americano. Invece, due fatti convinsero la Epic a pubblicare la versione americana di The Clash, e cioè che il secondo album della band, Give 'Em Enough Rope, balzò alla posizione 128 della classifica americana di Billboard, e la versione inglese di The Clash era, nel frattempo, diventato il più venduto album di importazione di tutti i tempi negli Stati Uniti. La casa discografica pubblicò quindi nel 1979, una versione modificata dell'album di debutto dei Clash.

Il disco fu pubblicato il 26 luglio del 1979, sei mesi prima dell'uscita di London Calling, e presentava delle differenze salienti nella lista delle tracce. Nello specifico furono rimosse quattro tracce dall'edizione inglese (Deny, Cheat, Protex Blue e 48 Hours), che vennero sostituite da altri cinque pezzi, tra b-side e tracce non facenti parte di altri album (Clash City Rockers, Complete Control, (White Man) in Hammersmith Palais, I Fought the Law e Jail Guitar Doors). Inoltre venne sostituita anche White Riot con la versione presente nel singolo pubblicato in Inghilterra.

Questa versione si posizionò nella classifica di Billboard al posto n. 126, e preparò la strada per il successo commerciale e di critica per London Calling, che sarebbe uscito di lì a poco durante lo stesso anno.

Copertina[modifica | modifica wikitesto]

La fotografia del gruppo in copertina non include il batterista Terry Chimes in quanto era di fatto già uscito dal gruppo. La copertina vede Strummer, Jones e Simonon appoggiati a un muro con aria di sfida, mentre sul retrocopertina, emblematica, l'immagine degli scontri a Notting Hill tra polizia e comunità giamaicane a cui Joe e Paul parteciparono e che ispirarono White Riot; infine nei credits Terry Chimes viene chiamato Tory Crimes, traducibile come "i crimini dei Tory", ovvero della destra inglese.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Tutti i brani sono accreditati a Strummer e Jones, dove non altrimenti specificato.

  1. Clash City Rockers1 – 3:49
  2. I'm So Bored with the U.S.A. – 2:24
  3. Remote Control – 3:01
  4. Complete Control1 – 3:14
  5. White Riot – 1:59
  6. (White Man) in Hammersmith Palais1 – 4:00
  7. London's Burning – 2:10
  8. I Fought the Law1 – 2:41 – (Curtis)
  9. Janie Jones – 2:06
  10. Career Opportunities – 1:52
  11. What's My Name – 1:41 – (Jones, Levene, Strummer)
  12. Hate & War – 2:05
  13. Police & Thieves – 6:01 – (Murvin, Perry)
  14. Jail Guitar Doors1 – 3:05
  15. Garageland – 3:12

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

The Clash

Crediti

  • Mickey Foote - produttore
  • Lee Perry - produttore di Complete Control
  • The Clash - produttore di (White Man) in Hammersmith Palais
  • Bill Price & The Clash - produttore di I Fought the Law
  • Kate Simon, Rocco Macauley - fotografie

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1979) Posizione
massima
Stati Uniti[2] 126

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The Clash – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 10 febbraio 2015.
  2. ^ (EN) The Clash – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 9 maggio 2020. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.

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