Space rock

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Space rock
Origini stilisticheProgressive rock
Acid rock
Psychedelic rock
In alcuni casi:
Post-rock
Ambient
Indie rock
Experimental rock
Origini culturalianni sessanta, Regno Unito
Strumenti tipicichitarra, basso, batteria, tastiera, sintetizzatore
PopolaritàAlta tra fine anni sessanta e prima metà degli anni settanta
Generi derivati
Musica d'ambiente
Categorie correlate
Gruppi musicali space rock · Musicisti space rock · Album space rock · EP space rock · Singoli space rock · Album video space rock

Il termine space rock viene utilizzato per indicare un particolare genere musicale in due periodi storici diversi. Nel primo, originatosi tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, è caratterizzato da sonorità e testi che suggeriscono atmosfere fantascientifiche.[1][2]

Il sound di questo genere era caratterizzato dall'uso sperimentale di suoni distorti della chitarra elettrica (spesso suonata dal cantante del gruppo) e lunghe parti di tastiera, accompagnati da testi a tema fantascientifico o relativi allo spazio esterno. Le band più note fra le prime di questo genere furono Pink Floyd, Hawkwind, Eloy, The Who, Wishbone Ash e Gong.[3]

Nel secondo periodo, verso la fine degli anni settanta, alcuni gruppi europei e americani riutilizzarono questa attitudine "fantascientifica" ottenendo risultati molto diversi tra loro, alcuni molto vicini alla disco music. Si può mantenere l'uso del termine space rock soprattutto per il carattere di "band" vera e propria che accomunava questi gruppi. Tra loro ricordiamo: i Rockets (Francia/Italia), gli Space (Francia), i Creatures (Italia), i Parliament/Funkadelic (USA), e Dee D. Jackson (cantante inglese residente in Germania).

In seguito, la stessa espressione è stata applicata a formazioni di alternative/indie rock che elaborano lo space rock classico, in genere enfatizzando maggiormente gli aspetti melodici e ambient.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo space rock delle origini (fra i tardi anni sessanta e i primi anni settanta) si sviluppò principalmente dal rock psichedelico e progressivo britannici. I primi album dei Pink Floyd contengono numerosi brani che in qualche misura si possono considerare pietre miliari dello space rock: fra gli esempi si possono citare Astronomy Domine e Interstellar Overdrive (dall'album The Piper at the Gates of Dawn). Fra gli album nel complesso più rappresentativi del genere si deve citare Space Ritual degli Hawkwind. Sia i Pink Floyd che gli Hawkwind, negli spettacoli dal vivo, enfatizzavano le atmosfere fantascientifiche dei loro brani utilizzando scenografie suggestive in cui comparivano luci laser e costumi di scena surreali.

Oltre ai gruppi che più sistematicamente esploravano soluzioni riconducibili alla definizione di space rock, esempi sporadici di contaminazione fra musica rock e fantascienza spaziale rimasero piuttosto frequenti per tutti gli anni settanta e oltre. Fra gli esempi più celebri in tal senso si possono citare Space Oddity di David Bowie, i Rush di 2112 e Cygnus X-1 (dall'album A Farewell to Kings) e soprattutto Green di Steve Hillage, una sorta di vero e proprio concept album dedicato allo space rock. Anche in Italia alcuni gruppi, soprattutto di area progressive, sperimentarono con temi e sonorità vicini allo space rock: un esempio è Sirio 2222, album d'esordio del gruppo Il Balletto di Bronzo.

Verso la fine del decennio ebbe grande successo il gruppo francese dei Rockets, che basava completamente la propria immagine, almeno nel periodo di maggior successo, sulla fantascienza, impersonando alieni.

Nei primi anni novanta, numerosi gruppi alternative rock iniziarono a proporre lavori che in qualche misura riprendevano l'atmosfera generale dello space rock classico. Fra questi si possono citare Amplifier, Failure, Hum, My Bloody Valentine, Ride, Slowdive, Suede e The Verve. Nel 1998 Marilyn Manson propone un eclettico concept-album ispirato dallo Ziggy Stardust di Bowie, in cui la voce narrante è un alieno. Un album di atmosfera, tematiche e artwork palesemente "spaziali", anche se in senso stretto si possono considerare Space rock prettamente le canzoni Disassociative, Fundamentally Loathsome, The Last Day on Earth. Nel 2001, lo Space rock è tornato sotto i riflettori con Origin of Symmetry, secondo album dei Muse, la cui eclettica musica presenterà da lì in poi un fondamentale elemento Space rock, che diventa essenziale nei testi e nell'artwork ed evidente in canzoni come New Born, Futurism, Dark Shines, Megalomania, Space Dementia, Take a Bow, Map of the Problematique. In Italia sono pochi i rappresentanti del genere; fra di essi vanno certamente annoverati i veterani Black Land e i Void Generator; nel 2017 i Monolithic Elephant con il loro album omonimo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Rock progressivo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rock progressivo