Hum (gruppo musicale)

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Hum
Paese d'origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereRock alternativo
Alternative metal
Post-hardcore
Space rock
Shoegaze
Periodo di attività musicale1989 – 2000
2003
2005
2008 – 2013
2015 – in attività
EtichettaMud Records, 12 Inch Records, Cargo, RCA, Sony BMG, Martians Go Home, Polyvinyl
Album pubblicati5
Studio5
Sito ufficiale

Gli Hum sono un gruppo musicale rock alternativo statunitense, fondato a Champaign, Illinois, nel 1989, da Matt Talbott e Andy Switzky.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la pubblicazione della demo Kissing Me Is Like Kissing an Angel, registata nello studio di Steve Albini a Chicago e ottenendo una certa fama locale, la band registra e pubblica il loro primo album, Fillet Show e gli EP Hello Kitty e Sundress.

A questo punto la band aveva già avuto due cambi di bassista e uno di batterista. Anche Switzky, principale voce, scrittore e chitarrista solista, decide di abbandonare il gruppo.

La band consolida quindi la sua formazione definitiva con, oltre a Talbott a voce e chitarra, Tim Lash alla chitarra solista, Jeff Dimpsey al basso e Bryan St. Pere alla batteria (già presente durante la registrazione di Fillet Show), e pubblicano nel 1993 il loro secondo album, Electra 2000.

Questo disco fu un salto di qualità per la band, introducendo testi più concettuali e meno lineari, che saranno un segno distintivo della band nei lavori futuri, nonché sonorità meno legate al punk come nel precedente lavoro, ma più vicine al post hardcore e allo shoegaze. Pur non pubblicando nessun singolo, grazie alla distribuzione della Parasol Records gli Hum attirano l'attenzione di nuovi fan e della casa discografica RCA.[2]

La fama[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo entra nel circuito mainstream nel 1995, grazie alla hit radiofonica Stars, estratta dal loro terzo album You'd Prefer An Astronaut, pubblicato grazie al contratto firmato proprio con la RCA, che varrà loro la rapida vendita di circa 250.000 copie, una serie di apparizioni televisive (120 Minutes[3], Beavis & Butt-head[4], Late Night With Conan O'Brien, The Jon Stewart Show[2]), radiofoniche (The Howard Stern Show[5]), e vari tour al fianco di artisti di grosso calibro, come i The Smashing Pumpkins[6] e i The Jesus Lizard.

Lo stile di questo nuovo disco si discosta da quello del precedente, incorporando sensibilità e sonorità del mondo più prettamente shoegaze e space rock, cambio di rotta che si sarebbe accentuato ancora maggiormente nella loro successiva pubblicazione. Anche per quanto riguarda i testi si può apprezzare l'introduzione di riferimenti allo spazio, alla natura e alla scienza, preponderanti nel prossimo lavoro del gruppo.

Il secondo album con la RCA, Downward Is Heavenward[7], verrà pubblicato solo nel 1998, dopo un lungo lavoro da parte degli Hum. Nonostante la buona recezione della critica, dal punto di vista commerciale risultò in un flop rispetto al disco precedente, con circa 38.000 vendite in due anni, causando la recisione del contratto da parte dell'etichetta discografica stessa.

Dopo che il furgoncino utilizzato dal gruppo per trasportare la loro apparecchiature venne distrutto in un incidente stradale nel mezzo di un tour in Canada[6], nel dicembre 2000 i membri decisero ufficialmente di sciogliere il gruppo.

Dopo lo scioglimento[modifica | modifica wikitesto]

Salvo che per qualche sporadica esibizione live, gli Hum rimarranno inattivi fino al 2015, annunciando la loro riunione ufficiale e l'inizio dei lavori a un nuovo album, Inlet, che vedrà la luce il 23 giugno 2020, dopo ben 22 anni dal loro ultimo lavoro[8][9], ricevendo un'ottima risposta dalla critica[10][11].

Nel 2023 la band ha annunciato e realizzato la riedizione degli ultimi quattro dischi[12].

Influenza[modifica | modifica wikitesto]

Gli Hum sono stati citati da diversi gruppi e artisti come loro influenza musicale, tra cui Chino Moreno dei Deftones[13] e Stemage[14].

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Formazione attuale[modifica | modifica wikitesto]

  • Matt Talbott – voce, chitarra ritmica
  • Tim Lash – chitarra solista
  • Jeff Dimpsey – basso

Ex componenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Andy Switzky – chitarra solista, voce (1989–1993)
  • Akis Boyatzis – basso (1989–1990)
  • Jeff Kropp – batteria (1989–1990)
  • Joe Futrelle – basso (1990)
  • Rod Van Huis – basso (1990–1991)
  • Bryan St. Pere – batteria (1990–2000; 2003; 2011–2015; 2015–2021) (morto nel 2021)[15][16]
  • Balthazar "Baltie" de Lay – basso (1991–1993)
  • Jason Gerken – batteria (2015)

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Titolo Dettagli Posizione in classifica
US

[17]

US Heat.

[18]

Fillet Show
  • Data di pubblicazione: 1991
  • Etichetta: 12 Inch Records
  • Formati: CD, audiocassetta
Electra 2000
  • Data di pubblicazione: 19 ottobre 1993
  • Etichetta: 12 Inch Records, Martians Go Home
  • Formati: CD, audiocassetta, vinile
You'd Prefer an Astronaut
  • Data di pubblicazione: 11 aprile 1995
  • Etichetta: RCA
  • Formati: CD, audiocassetta, vinile
105 1
Downward Is Heavenward
  • Data di pubblicazione: 27 gennaio 1998
  • Etichetta: RCA
  • Formati: CD, audiocassetta, vinile
150 6
Inlet
  • Data di pubblicazione: 23 giugno 2020
  • Etichetta: Earth Analog Records, Polyvinyl Record Co.
  • Formati: CD, download digitale, vinile
111 15[19]

Demo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1990 – Kissing Me Is Like Kissing an Angel
  • 1997 – It's Gonna Be a Midget X-mas

EP[modifica | modifica wikitesto]

Titolo Tracce Anno
Hello Kitty Hello Kitty/Roar I'm A Tiger 1992
Sundress Sundress/Time Is Melting
I'd Like Your Hair Long I'd Like Your Hair Long 1995
Stars (CD) Stars/Boy With Stick/Baby, Baby/Stars (Edit)
Stars (45 giri) Stars/Boy With Stick
The Pod (CD UK) The Pod/Ms. Lazarus (Original)/Firehead
The Pod (CD Promo USA) The Pod/Boy With Stick/Baby, Baby 1996
Puppets Puppets/Aphids 1998
Green To Me Green To Me (Edit)/Green To Me/Suggested Callout Hook #1/Suggested Callout Hook #2
Comin' Home (CD) Comin' Home (Edit)/Comin' Home/Aphids
Comin' Home (45 giri) Comin' Home/Puppets

Video musicali[modifica | modifica wikitesto]

Titolo Album Anno
Iron Clad Lou Electra 2000 1993
Stars You'd Prefer An Astronaut 1995
The Pod
Comin' Home Downward Is Heavenward 1998
Green To Me

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Hum Biography, Songs, & Albums, su AllMusic. URL consultato il 24 ottobre 2021.
  2. ^ a b Dragonfly Descending | HUM / Biography, su members.tripod.com. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  3. ^ (EN) Search: “hum”, su The 120 Minutes Archive. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  4. ^ HUM on Beavis and Butthead. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  5. ^ (EN) When Howard Stern Fell In Love With a Band and Forced Them on His Show, su The Pit, 3 luglio 2023. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  6. ^ a b (EN) Better Late Than Never: On Seeing Hum After a 10 Year Wait, PopMatters, su PopMatters, 14 gennaio 2009. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  7. ^ (EN) Hum Shoot For Stars With New Record, su MTV. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  8. ^ (EN) Condé Nast, Hum Return With Inlet, First New Album in 22 Years, su Pitchfork, 23 giugno 2020. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  9. ^ (EN) Hear Hum's First New Album in Over 20 Years: 'Inlet', su Revolver, 23 giugno 2020. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  10. ^ (EN) Review: After 22 Years, Hum Still Sound Exactly, Gloriously Like Themselves On 'Inlet', su Stereogum, 24 giugno 2020. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  11. ^ (EN) Hum - Inlet Album Reviews, Songs & More | AllMusic. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  12. ^ (EN) Condé Nast, Hum Reissuing Four Albums on Vinyl, su Pitchfork, 17 agosto 2023. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  13. ^ (EN) The Quietus | Features | Baker's Dozen | Bakers Dozen: Deftones' Chino Moreno Chooses His Top 13 Albums, su The Quietus. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  14. ^ (EN) Steamy Stemage: Grant "Metroid Metal" Henry Interview, su Original Sound Version. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  15. ^ (EN) BrooklynVegan Staff, RIP Hum drummer Bryan St. Pere, su BrooklynVegan, 1º luglio 2021. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  16. ^ (EN) Boone Funeral Home, Obituary for Bryan St. Pere | Boone Funeral Home, su Obituary for Bryan St. Pere | Boone Funeral Home. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  17. ^ Hum Chart History | Billboard, su web.archive.org, 14 settembre 2018. URL consultato il 18 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2018).
  18. ^ Hum Chart History | Billboard, su web.archive.org, 14 settembre 2018. URL consultato il 18 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2018).
  19. ^ (EN) devops, Heatseekers Albums, su Billboard, 2 gennaio 2013. URL consultato il 4 febbraio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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