Luogotenente: differenze tra le versioni

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===Esercito===
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Il grado di '''Luogotenente''' viene attribuito dopo minimo 7 anni<ref name=normattiva1 /> di permanenza nel grado di [[primo maresciallo]]. È il grado apicale del ruolo Marescialli. Il suo distintivo di grado è costituito da tre barrette d'oro bordate di rosso e da una stelletta d'oro bordata di rosso.
Il grado di '''Luogotenente''' viene attribuito dopo minimo 8 anni<ref name=normattiva1 /> di permanenza nel grado di [[primo maresciallo]]. È il grado apicale del ruolo Marescialli. Il suo distintivo di grado è costituito da tre barrette d'oro bordate di rosso e da una stelletta d'oro bordata di rosso.


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Versione delle 14:37, 1 ago 2018

Un luogotenente è colui che fa le veci temporaneamente di una carica politica o militare o esercita in loro nome il potere su un determinato luogo.

Nel linguaggio militare, il grado di luogotenente era spesso usato per indicare l'equivalente del sottotenente o dell'alfiere. Nel Regno di Sardegna corrispondeva al grado superiore a quello di sottotenente. Attualmente in alcune forze armate di lingua inglese è equivalente a quello di tenente.

Cenni storici

Nell'antico esercito romano, il luogotenente era un ufficiale che coadiuvava e sostituiva il comandante supremo.

Fra gli esempi famosi, il generale Josef Radetzky, generale dell'Esercito imperiale austriaco è stato due volte luogotenente del Veneto. Nell'età del risorgimento italiano erano molti i luogotenenti nominati dai rispettivi re dei vari stati italiani.

Repubblica di Venezia

Nella Repubblica di Venezia il luogotenente era il governatore (altrove furono usati altri titoli, come quello di provveditore) dell'isola di Cipro, quando nel 1473, alla morte Giacomo II di Lusignano, ultimo re crociato dalla casata di Lusignano, la Repubblica di Venezia assunse il controllo dell'isola, annettendola poi nel 1489 quando la vedova, la regina Caterina Cornaro abdicò e cedette l'isola alla Repubblica di Venezia fino a quando l'isola cadde in mano dei turchi nel 1570. Oltre al luogotenente il comando militare veniva affidato a un capitano, di fatto governatore militare, fino al 1571 alla caduta di Famagosta, l'ultima fortezza veneziana dell'isola.

Regno delle Due Sicilie

Nel Regno delle Due Sicilie con lo Statuto dell'11 dicembre 1816 esisteva la carica di Luogotenente generale dei reali domini al di là del Faro, cioè il Governatore nominato dal Re per la Sicilia.

Luogotenenti di Ferdinando I delle Due Sicilie (1816-1825)

Luogotenenti di Francesco I delle Due Sicilie (1825-1830)

Luogotenenti di Ferdinando II delle Due Sicilie (1830-1859)

Luogotenenti di Francesco II delle Due Sicilie (1859-1860)

  • 1859/60 - Luogotenente Generale in Sicilia, generale Paolo Ruffo di Bagnara, principe di Castelcicala
  • 18 maggio/19 giugno 1860 - Luogotenente Generale in Sicilia, generale Ferdinando Lanza

Regno di Sardegna e Regno d'Italia

Nel Regno di Sardegna e in seguito nel Regno d'Italia, quando il re era lontano dal suo ufficio per qualche motivo, come ad esempio per seguire l'esercito in guerra sul campo di battaglia, veniva nominato un Luogotenente Generale del Regno, scelto tra i membri della famiglia reale sabauda per svolgere alcuni dei compiti del re come viceré. Accadde nel 1848, quando durante la prima guerra d'indipendenza il re Carlo Alberto raggiunse il campo di battaglia in Lombardia, Eugenio di Savoia Carignano venne nominato "Luogotenente Generale del Regno", carica ricoperta anche l'anno successivo, quando dopo la sconfitta subita da Carlo Alberto nella battaglia di Novara, toccò a lui dare l'annuncio che il re sconfitto aveva abdicato e la successione era passata al figlio Vittorio Emanuele II. Eugenio di Savoia Carignano ricoprì lo stesso ruolo nel 1859 e nel 1866 quando Vittorio Emanuele II prese parte alla seconda e alla terza guerra d'indipendenza e ricoprì uguale compito nel 1860 e 1861 durante la transizione dell'ex Granducato di Toscana e del Regno delle Due Sicilie verso il neo-costituito Regno d'Italia.

Il 25 maggio 1915 dopo l'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale il re Vittorio Emanuele III, lascianta Roma per raggiungere il quartier generale dell'Esercito ed assumere il comando supremo, nominò suo zio, Tommaso di Savoia Duca di Genova, "Luogotenente Generale del Regno" con poteri delegati per l'amministrazione ordinaria e urgente, esclusi gli affari di grave importanza fino al 1919.

Alla fine della seconda guerra mondiale, lo stesso Vittorio Emanuele III nominò suo figlio Umberto II come "Luogotenente Generale del Regno" nel tentativo di salvare la monarchia, che si era stata compromessa con il regime fascista.

Forze armate italiane

Nelle forze armate italiane contemporanee il grado di "Luogotenente" è il grado più elevato delle categorie dei marescialli / ispettori. Al grado di Luogotenente ha accesso chi abbia compiuto 7 anni[1] di permanenza nel grado di primo maresciallo per il personale militare dell'Esercito italiano, della Marina militare e dell'Aeronautica militare, e di 7 anni[2] per i marescialli maggiori dell'Arma dei carabinieri.

Esercito

Il grado di Luogotenente viene attribuito dopo minimo 8 anni[1] di permanenza nel grado di primo maresciallo. È il grado apicale del ruolo Marescialli. Il suo distintivo di grado è costituito da tre barrette d'oro bordate di rosso e da una stelletta d'oro bordata di rosso.

Marina

Il grado Luogotenente in Marina è superiore al primo maresciallo. Il suo distintivo di grado è costituito da tre binari blu bordati di rosso e da una stelletta d'oro bordata di rosso.[3] Viene indossato sulla spalla dell'uniforme invernale e sul controspallino dell'uniforme estiva.

Aeronautica

Il grado di Luogotenente nell'Aeronautica Militare è superiore al primo maresciallo. Il suo distintivo di grado è costituito da tre barrette d'oro screziate di ROSSO, bordate di rosso e da una stelletta d'oro bordata di rosso.

Carabinieri

Nell'Arma dei carabinieri, il grado di luogotenente ha rango preminente sul grado di maresciallo maggiore.[4] Per accedervi il candidato deve aver trascorso almeno 15 anni[2] di permanenza in tale grado. In realtà, esiste una serie di disposizioni transitorie le quali, una volta entrate a regime, possono far conseguire questa qualifica anche in meno di quindici anni di permanenza nel grado di maresciallo maggiore. Quindi, ci sarà chi la conseguirà dopo 8 anni e chi dopo 9, 10, 11 e così via. Il distintivo di grado di luogotenente è costituito da tre barrette d'argento bordate di rosso e da una stelletta d'oro bordata di rosso.

Generalmente a coloro che hanno il grado di luogotenente vien affidato il comando di stazione, tuttavia possono diventare "comandante di stazione" anche semplici marescialli.[5] mentre non possono diventare "comandante di stazione" i marescialli usciti di prima nomina dalla scuola triennale allievi marescialli. Talvolta ad un luogotenente può venire affidato il comando di un plotone all'interno di un reggimento o di un battaglione.

Comparazione con i gradi dei corpi ad ordinamento militare

Comparazione con le qualifiche dei corpi ad ordinamento civile

Voci correlate

  1. ^ a b Art. 1323, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare[collegamento interrotto] in vigore dal 9 ottobre 2010.
  2. ^ a b Art. 1324, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare[collegamento interrotto] in vigore dal 9 ottobre 2010.
  3. ^ Sito istituzionale della Marina Militare
  4. ^ Art. 629 comma 2, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare[collegamento interrotto] in vigore dal 9 ottobre 2010.
  5. ^ Cfr. l'art. 173 § 3/e, del d.lgs. 15 marzo 2010 n. 66, "Codice dell'ordinamento militare",