Ludovico il Pio: differenze tra le versioni

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Versione delle 02:13, 8 feb 2017

Ludovico il Pio
Ritratto di Ludovico il Pio nelle vesti di miles Christi, in un codice contemporaneo dell'826 (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Codex Reg. lat 124, f.4v.)
Imperatore dei Romani
In carica11 settembre 813 –
20 giugno 840
Incoronazione13 settembre 813, dal padre Carlo Magno presso Aquisgrana;
5 ottobre 816, da papa Stefano IV presso la cattedrale di Reims
PredecessoreCarlo Magno
SuccessoreLotario I
Re dei Franchi
In carica28 gennaio 814 –
20 giugno 840
PredecessoreCarlo Magno
SuccessoreCarlo il Calvo (Francia occidentale)
Ludovico il Germanico (Francia orientale)
Pipino I d'Aquitania (Aquitania)
Re dei Longobardi
In carica17 aprile 818 –
20 giugno 840
PredecessoreCarlo Magno
SuccessoreLotario I
Nome completoLudovico
NascitaCasseuil-sur-Garonne, 16 aprile 778
MorteIngelheim am Rhein, 20 giugno 840
DinastiaDinastia carolingia
PadreCarlo Magno
MadreIldegarda
ConiugiErmengarda de Hesbaye
Giuditta di Baviera
Figlida Ermengarda: Lotario, Pipino, Adelaide, Rotrude, Ildegarda e Ludovico;
da Giuditta: Carlo e Gisella
ReligioneCristianesimo Cattolico

Ludovico I, detto Ludovico il Pio o Luigi I, in francese è Louis le Pieux o Louis le Débonnaire (il Benevolo), in tedesco è Ludwig der Fromme (Casseuil-sur-Garonne, 16 aprile 778Ingelheim am Rhein, 20 giugno 840), è stato re dei Franchi e imperatore dell'Impero carolingio dall'814 all'840.

Biografia

Ludovico nacque a Casseuil-sur-Garonne, nell'attuale Gironda, in Francia, quarto figlio legittimo di Carlo Magno. Fin dall'infanzia, raccontano i biografi, fu molto religioso[1] Ludovico fu incoronato re di Aquitania, ancora bambino, nel 781, e là inviato con un reggente e una corte per governare la regione, reprimere le ribellioni delle popolazioni sottomesse e cercare altresì di estendere il regno oltre i Pirenei. Nel 793, fu inviato in Italia in appoggio del fratello Pipino in lotta contro il duca di Benevento. Tornato in Aquitania, sposò Ermengarda, figlia del conte Ingram, che gli darà sei figli.

Attaccò la Spagna nel 799 distruggendo Lerida: «Dopo questo e dopo che le restanti città furono saccheggiate e incendiate, Ludovico avanzò fino a Huesca. Il territorio della città, ricco di frutteti, fu falciato dalle soldatesche, devastato e bruciato».[2] Accompagnò il padre nell'800 in una delle sue numerose spedizioni contro i Sassoni.[3] Gli attacchi militari nella Spagna dei Mori si susseguirono negli anni successivi: nell'804 fu la volta di Barcellona a essere cinta d'assedio e presa per fame: Ludovico festeggiò con un Te Deum di ringraziamento nella città conquistata.[4] Nell'806 Tortosa e la provincia di Valencia sono devastate in una incursione[5] e la spedizione viene ripetuta l'anno dopo con successo e grande gioia per il bottino guadagnato.[6] D'altra parte, Ludovico non era in grado di controllare il territorio e quelle imprese si risolvevano in pure scorrerie. Ludovico il Pio era un sovrano molto debole e insicuro di sé anche con i propri familiari. Il nuovo imperatore non ebbe vita facile anche perché dovette combattere contro i suoi tre figli più grandi : Lotario, Pipino e Ludovico il Germanico , I tre figli maggiori si ribellarono al padre perché non ritenevano giusto dividere l'impero con l'ultimo nato Carlo il Calvo.

Scoppiò così una lunga guerra tra fratelli e figli , che durò fin dopo la morte di Ludovico il Pio e uno dei figli: Pipino .

Solo nell'843 con il Trattato di Verdun, terminò il conflitto tra i Carolingi, come sono chiamati i discendenti di Carlo Magno. L'impero fu diviso in tre parti fra i figli superstiti di Ludovico il Pio. Carlo il Calvo ebbe il regno dei Franchi occidentali , cioè all'incirca la Francia di oggi. A Ludovico il Germanico andò il regno dei Franchi orientali cioè la Germania attuale Lotario diventò imperatore e re d'Italia, ed inoltre una porzione di territorio compreso tra il Mare del Nord e il Lazio , il cosiddetto "regno centrale".

La successione di Carlo Magno

Come nella consuetudine dei Franchi, si pensava che Ludovico avrebbe dovuto ripartire la sua eredità con i suoi fratelli, Carlo il giovane e Pipino re d'Italia. Il figlio primogenito di Carlo Magno, Pipino il Gobbo, era stato considerato illegittimo secondo le abitudini dell'epoca e, dopo la scoperta, nel 792, di un infruttuoso tentativo di rivolta contro il padre, fu rinchiuso a vita in un monastero.

Nella Divisio Regnorum (806), Carlo Magno aveva designato come suo successore Carlo il giovane come imperatore e re dei Franchi, aggiungendo d'altra parte la Settimania, la Provenza e parte della Borgogna al regno di Aquitania per la parte di Ludovico.

Ma gli altri figli legittimi di Carlo Magno morirono, Pipino nell'810 e Carlo, re di Neustria, nell'811; così Ludovico fu incoronato co-imperatore con Carlo Magno nell'813.

L'incoronazione imperiale

Alla morte del padre nell'814, ereditò l'intero Impero carolingio e tutti i suoi possessi. Fu incoronato imperatore da papa Stefano IV nella Cattedrale di Reims con l'olio santo contenuto nella santa Ampolla nell'816. Ludovico si avvalse di Benedetto d'Aniane, un nobile visigoto originario della Settimania e fondatore di monasteri per essere aiutato a riformare la chiesa franca.

Lo stato religioso

Ludovico, probabilmente influenzato dalle pratiche religiose della vecchiaia di suo padre Carlo e da Benedetto di Aniane, vide come soluzione alla debolezza del potere centrale, che faticava a imporre la sua autorità nel vastissimo impero, la riforma innanzitutto spirituale, con la promulgazione di un impero cristiano ordinato e sereno, coeso non tanto dall'aderenza giuridica a determinate leggi ma da una profonda consapevolezza religiosa.

Una delle riforme primarie fu accertarsi che tutte le case religiose nel regno di Ludovico aderissero alla Regola di San Benedetto.

Durante un concilio ad Aquisgrana stabilì una prima riforma ecclesiastica, che aveva come principio la separazione tra potere spirituale e potere temporale. Nella pratica il principio era impossibile da applicare, poiché lo stesso Carlo Magno si era servito dell'organizzazione ecclesiastica come base per quella amministrativa e lo status quo, con vescovi e abati spesso appartenenti alla migliore aristocrazia franca, non poteva essere ribaltato facilmente. Esisteva inoltre il fenomeno delle cosiddette Chiese private, con luoghi di culto tenuti in proprietà privata sia da ecclesiastici che da laici, che li gestivano liberamente sfruttandone le rendite (diremmo oggi una Chiesa "imprenditoriale").

La cruenta deposizione di Bernardo d'Italia

Ludovico il Pio che fa ammenda ad Attigny nell'822

Subito dopo la sua ascesa, Lodovico aveva assicurato la sua posizione come imperatore con una "purga morale", con la quale aveva mandato tutti i suoi fratellastri illegittimi nei monasteri e aveva costretto tutte le sue sorelle nubili a farsi suore: questa paura di perdere il potere era figlia dell'atmosfera di intrigo e di violenza che dominava la corte di Aquisgrana, alla quale nemmeno il "Pio" era estraneo.

La sua politica aggressiva raggiunse il culmine con la lotta contro suo nipote Bernardo, re d'Italia, figlio del defunto fratello Pipino. Nell'817 Bernardo si ribellò contro Ludovico per essere stato esautorato dalla sua legittima carica di re d'Italia.

Nell'818 Ludovico, dopo la repressione della rivolta, fece imprigionare ed accecare Bernardo, che morì dopo tre giorni di atroci sofferenze. Fu poi costretto dai grandi ecclesiastici dell'impero a fare penitenza per aver causato la morte di Bernardo, e così fece ammenda ad Attigny nell'822, davanti ai nobili del regno. Nonostante questo il delitto gravò la sua coscienza per tutta la vita e la pubblica ammenda lo screditò agli occhi dell'aristocrazia, riducendo notevolmente il suo prestigio come governante.

La debolezza dell'Imperatore

Ludovico fu consigliato da Benedetto d'Aniane fino all'821, anno della sua morte. Dopo di lui fu sorretto da Adalardo, suo congiunto,[7] e dal vescovo di Lione Agobardo, una figura dotta ed energica.

Queste figure però erano interessate soprattutto al futuro della Chiesa ed alle cose spirituali piuttosto che temporali, per questo il paese era soggetto sempre più liberamente all'aristocrazia locale che ormai spadroneggiava.[8].

Date importanti

La nuova spartizione dell'impero carolingio

Lo stesso argomento in dettaglio: Impero carolingio.

Nell'anno 817, Ludovico emise la Ordinatio imperii, un decreto che esponeva i programmi per una ordinata successione dividendo l'impero fra i tre figli avuti dalla sua prima unione con Ermengarda de Hesbaye: Lotario (che era stato incoronato re d'Italia e co-imperatore), Pipino di Aquitania (re di Aquitania) e Ludovico II il Germanico (re di Baviera). Il meccanismo prevedeva poi che l'Impero non fosse diviso formalmente, affidandone la corona imperiale solo al primogenito Lotario. Fu con questa ordinatio che al regno longobardo venne tolta del tutto autonomia. In conseguenza di ciò, le corone di rex francorum et langobardorum vennero inglobate nel titolo imperiale. Fu in questo momento che il Regnum Italiae, che fino ad allora aveva indicato genericamente i territori sottratti ai Longobardi, acquisì una consistenza effettiva.

Dopo la morte di Ermengarda, si risposò con Giuditta di Baviera ed ebbe un quarto figlio, Carlo il Calvo, nell'823, che aggravò con la sua presenza il meccanismo di successione: sua madre era infatti una tempra forte ed agguerrita e cercò in tutti i modi di inserire suo figlio nella spartizione dell'impero, incontrando la rigida resistenza degli altri figli.

L'ultima decade del regno di Ludovico fu così contrassegnata dalla guerra civile. Nell'829 Ludovico I decise di togliere alcuni territori assegnati a Ludovico II e di darli a Carlo, scatenando una guerra civile che scemò poi solo perché l'aristocrazia non aveva nessun interesse a portarla avanti. Nell'830, i tre fratelli invasero le terre del padre, forzandolo ad abdicare a favore di Lotario, e fu così che Ludovico e Giuditta vennero confinati in un monastero.

Ma Ludovico riprese il potere l'anno successivo e Lotario fu privato non soltanto del titolo imperiale, ma anche del regno d'Italia, che fu destinato a Carlo. Pipino si rivoltò, seguito da Ludovico il Germanico nell'832 e Lotario, con il sostegno di papa Gregorio IV, si unì alla sommossa nell'833 e lo fece destituire nell'assemblea di Compiègne da parte dell'arcivescovo di Reims Ebbone. I fratelli sconfissero il padre e lo imprigionarono con Carlo. Giuditta fu inviata in un convento, mentre Pipino e Ludovico il Germanico, si annetterono terre in precedenza imperiali. Nell'834, tuttavia, Lotario venne obbligato a fuggire in Italia e l'anno successivo la famiglia fece la pace, ristabilendo Ludovico il Pio sul trono imperiale. Il 28 febbraio 835 Ludovico venne riconsacrato con una solenne cerimonia nella Cattedrale di Metz[9] dal fratellastro il vescovo Drogone di Metz.

Un denaro di Ludovico

Quando Pipino morì nell'838, Ludovico il Pio dichiarò Carlo nuovo re di Aquitania. I nobili, tuttavia, elessero il figlio di Pipino Pipino II.

Ludovico il Pio regnò sempre più formalmente, privo di una vera autorità, fino alla sua morte nell'840.

La disputa tra i fratelli continuò in una guerra civile che ebbe termine soltanto nell'843 con il Trattato di Verdun, che divise il regno Franco in tre parti, i nuclei che in seguito divennero Francia e Germania ed Italia. La disputa per il regno di Aquitania non fu risolta completamente fino all'860.

Matrimoni e discendenza

Dalla prima moglie, Ermengarda di Hesbaye (sposata fra il 794 ed il 798), Ludovico ebbe tre figli e tre figlie:

Dalla seconda moglie, Giuditta di Baviera, ebbe un figlio ed una figlia:

Dall'amante Teodolinda di Sens, egli ebbe due figli illegittimi:

  • Arnolfo di Sens
  • Alpais

Note

  1. ^ Thegan, Gesta Hludowici imperatoris, 3: "semper ab infantia sua timere Deum et amare didicerat".
  2. ^ Astronomus, Vita Hludowici imperatoris, 1995, p. 310.
  3. ^ Ivi, p. 312.
  4. ^ Ivi, p. 318.
  5. ^ "Christo iuvante, laeti ad praedas quas relinquerant redierunt", ivi, p. 324.
  6. ^ "Magno cum gaudio et opibus", ivi, p. 328.
  7. ^ (LA) #ES Nobiltà carolingia - Adalard III
  8. ^ Franco Cardini Marina Montesano, Storia Medievale, Firenze, Le Monnier Università/Storia, 2006, pag. 155 "Dato il suo temperamento esitante, Ludovico aveva bisogno di forti consiglieri. Benedetto d'Aniane lo sorresse fino alla morte, nell'821; il suo posto fu poi preso da un congiunto, Adalardo, e da un dotto ed energico vescovo, Agobardo di Lione. Ma entrambi pensavano più allo spirito e al futuro della Chiesa che non al governo temporale."
  9. ^ Histoire des Évêques de l'Église de Metz, Meurisse, Metz, 1634

Bibliografia

  • Astronomo, Vita Hludowici imperatoris, Hannover 1995
  • Thegan, Gesta Hludowici imperatoris, Hannover 1995
  • Franco Cardini e Marina Montesano, Storia medievale, Firenze, Le Monnier Università, 2006 ISBN 8800204740

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Imperatore Augusto dei Romani Successore
Carlo Magno
che lo incorona nell'813
814840 Lotario I
che lui incorona nell'817
Predecessore Re dei Franchi Successore
Carlo Magno 814840
Coreggenza dei suoi figli dall'817
Carlo il Calvo (Occidentale)
Ludovico il Germanico (Orientale)
Predecessore Re dei Longobardi Successore
Bernardo 818822
Coreggenza di Lotario I
Lotario I
Predecessore Re dei Franchi d'Aquitania Successore
Carlo Magno 781817 Pipino I di Aquitania
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