Pipino il Gobbo

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Pipino, detto il Gobbo (769811), è stato un principe e monaco cristiano franco primogenito di Carlo Magno contro cui ordì una congiura.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato dal re dei Franchi nord-occidentali e futuro re di tutti i Franchi e futuro imperatore, Carlo Magno, e da Imiltrude, giovane aristocratica franco-alsaziana di modesto rango.

Secondo Eginardo, parente, biografo ufficiale e consigliere di Carlo Magno, il matrimonio tra Carlo e Imiltrude fu sancito nella forma franca del fredelehe, cioè, seguendo una prassi in uso tra i Franchi, secondo una forma non indissolubile[1], e, per questo, Pipino e la sorella, di nome Amaltrude (Amaudru), non furono riconosciuti come legittimi[2]. La madre Imiltrude fu ripudiata nel 770.

Secondo un'altra accreditata teoria la Chiesa di Roma esercitò pressioni su Carlo, perché risultava scandaloso che il sovrano dell'Occidente e protettore della chiesa non seguisse una delle sue più elementari norme, la monogamia. Per questo motivo Pipino fu diseredato e dichiarato illegittimo, al fine di "eliminare le prove" della poligamia di Carlo Magno (o, per lo meno, di salvare le apparenze).

Egli è descritto da Eginardo come bello di viso ma deformato da una gobba[3].

Comunque anche se considerato illegittimo, Pipino continuò a vivere a corte, anche dopo che il suo nome, Pipino, nel 780, era stato passato al suo fratellastro, il terzogenito, Carlomanno, che, nel 781, divenne re d'Italia (questo perché, presso i Franchi come presso moltissime dinastie regali precedenti e successive, l'attribuzione a uno dei rampolli del nome del nonno, re anch'egli, aveva quasi il significato di una designazione di successione al trono).

Sembra che tra il 791 e il 792, alcuni nobili Franchi, mentre il re era in campagna contro gli avari e Pipino il Gobbo svernava in Baviera (secondo Eginardo, simulando una malattia)[3], ordissero una congiura che avrebbe attentato alla vita di Carlo e dei suoi tre figli, Carlo il Giovane, Carlomanno e Ludovico (Lotario, il gemello di Ludovico, era morto bambino, nel 780 circa). La congiura venne scoperta, nel corso del 792, e in un'assemblea, a Ratisbona, si giunse alla conclusione che lo stesso Pipino, aveva dato il suo consenso a prendere il posto del padre, se la congiura fosse andata a buon fine. La pena fu molto severa, a tutti i congiurati venne inflitta la pena capitale, che fu eseguita per tutti meno che per Pipino, che fu obbligato a prendere i voti, fu tonsurato e rinchiuso, pare con l'obbligo del silenzio, nell'abbazia di Prüm situata sull'omonimo fiume, affluente della Mosella.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo Martello Pipino di Herstal  
 
Alpaïde di Bruyères  
Pipino il Breve  
Rotrude di Treviri Lamberto II di Hesbaye  
 
Clotilde  
Carlo Magno  
Cariberto di Laon ?  
 
Bertrada di Prüm  
Bertrada di Laon  
Gisella di Laon ?  
 
?  
Pipino il Gobbo  
 
 
 
 
 
 
 
Imiltrude  
 
 
 
 
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Con lo stesso rito, fredelehe, avevano iniziato la loro unione anche i genitori di Carlo, Pipino il Breve e Bertrada di Laon, che però poi, prima della nascita di Carlomanno si sposarono anche secondo il rito cattolico
  2. ^ Un'altra versione invece asserisce che Pipino fosse di corporatura normale e con lineamenti regolari, ma con una deformazione alla spina dorsale e quindi alcuni ritengono che questo fosse il motivo per cui Carlo lo diseredò ufficialmente.
  3. ^ a b Eginardo, Vita di Carlo Magno, a cura di Valerio Marucci, Salerno Editrice, p. 97, ISBN 978-888-402547-0.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gerhard Seeliger, "Legislazione e governo di Carlomagno", cap. XIV, vol. II (L'espansione islamica e la nascita dell'Europa feudale) della Storia del Mondo Medievale, pp. 422–455.

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