Sven Nykvist: differenze tra le versioni

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Ha lavorato ad oltre centotrenta film. Il suo nome è quasi indissolubilmente legato a quello del connazionale [[Ingmar Bergman]] per il quale, da ''[[Una vampata d'amore]]'' ([[1953]]) a ''[[Dopo la prova]]'' ([[1984]]), cura la fotografia in venti film, ottenendo anche due [[Oscar_alla_migliore_fotografia|premi Oscar]]: con ''[[Sussurri e grida]]'' ([[1973]]), in cui crea una dominante cromatica rossa che determina potentemente il senso di dolore e di infelicità del film e ''[[Fanny e Alexander]]'' ([[1983]]).<br>
Ha lavorato ad oltre centotrenta film.

Il suo nome è quasi indissolubilmente legato a quello del connazionale [[Ingmar Bergman]] per il quale da ''[[Una vampata d'amore]]'' ([[1953]]) a ''[[Dopo la prova]]'' ([[1984]]) cura la fotografia in venti film, ottenendo anche due premi Oscar: con ''[[Sussurri e grida]]'' ([[1973]]), in cui crea una dominante cromatica rossa che determina potentemente il senso di dolore e di infelicità del film e ''[[Fanny e Alexander]]'' ([[1983]]).

Il suo stile si caratterizza per il suo naturalismo e la sua semplicità. Gran maestro della luce e delle ombre, perfettamente a suo agio con il bianco e nero (resta forse insuperabile il suo sperimentalismo in ''[[Persona (Bergman)|Persona]]'' ([[1966]]), ma anche con le più particolari composizioni coloristiche (come in ''[[L'uovo del serpente]]'', [[1977]]), riesce sempre a supportare le atmosfere bergmaniane con le sue scelte fotografiche.
Il suo stile si caratterizza per il suo naturalismo e la sua semplicità. Gran maestro della luce e delle ombre, perfettamente a suo agio con il bianco e nero (resta forse insuperabile il suo sperimentalismo in ''[[Persona (Bergman)|Persona]]'' ([[1966]]), ma anche con le più particolari composizioni coloristiche (come in ''[[L'uovo del serpente]]'', [[1977]]), riesce sempre a supportare le atmosfere bergmaniane con le sue scelte fotografiche.


==Biografia==
==Biografia==
Nykvist nacque a [[Moheda]], [[Kronobergs län]], [[Svezia]]. Figlio di un missionario che viveva perlopiù nel [[Congo Belga]], visse la sua infanzia con i suoi parenti svedesi, lontano dai genitori, e si interessò ad un’arte allora considerata peccaminosa dalla maggioranza dei religiosi non conformisti. Sven ebbe la possibilità di frequentare una scuola di fotografia dove presto si distinse. Appena ventenne, trovò lavoro presso la Sandrews come assistente alla fotografia e molti dei grandi artisti e registi di quell’epoca sfilarono presto nella sua vita: Hasse Ekman e [[Alf Sjöberg]], [[Stig Järrel]] e Viveca Lindfors, per citarne solo alcuni.
Nykvist nacque a [[Moheda]], [[Kronobergs län]], [[Svezia]]. Figlio di un missionario che viveva perlopiù nel [[Congo Belga]], visse la sua infanzia con i suoi parenti svedesi, lontano dai genitori, e si interessò ad un’arte allora considerata peccaminosa dalla maggioranza dei religiosi non conformisti. Sven ebbe la possibilità di frequentare una scuola di fotografia dove presto si distinse. Appena ventenne, trovò lavoro presso la Sandrews come assistente alla fotografia e molti dei grandi artisti e registi di quell’epoca sfilarono presto nella sua vita: [[Hasse Ekman]] e [[Alf Sjöberg]], [[Stig Järrel]] e [[Viveca Lindfors]], per citarne solo alcuni.<br>
Nel corso del secondo conflitto mondiale venne in Italia con una troupe svedese per girare un paio di film di scarso valore: in seguito fu l’Africa paterna a diventare l’obiettivo di numerose e rischiose avventure cinematografiche che si conclusero felicemente quando Nykvist ruscì a terminare l’unico documentario mai girato su [[Albert Schweitzer]].<br>

Poi è la volta di Bergman, un maestro e un mago, che spinge Nykvist a superare i confini acquisiti nell’arte fotografica. Bergman e Nykvist danno vita a una sorta di matrimonio di lavoro, un sodalizio difficile, ma anche, dopo venti film girati insieme, caratterizzato da una mutua e vicendevole affinità. Col successo arrivano i premi Oscar: per ''[[Sussurri e grida]]'' nel 1974, ''[[Fanny e Alexander]]'' nell’84, e la nomination per [[L'insostenibile leggerezza dell'essere (film)|L’insostenibile leggerezza dell’essere]] nell’88.<br>
Nel corso del secondo conflitto mondiale venne in Italia con una troupe svedese per girare un paio di film di scarso valore: in seguito fu l’Africa paterna a diventare l’obiettivo di numerose e rischiose avventure cinematografiche che si conclusero felicemente quando Nykvist ruscì a terminare l’unico documentario mai girato su [[Albert Schweitzer]].
Divenuto internazionalmente famoso, collabora con [[Roman Polanski]] per ''[[L'inquilino del terzo piano]]'' (1976), con [[Louis Malle]] per ''[[Pretty Baby]]'' (1978) e con [[John Huston]], [[Andrej Tarkovskij]], [[Volker Schlöndorff]]. Nel '78 debutta nella regia con ''Noi due, una coppia''.<br>

Nel 1988, con ''[[Un'altra donna (film)|Un'altra donna]]'', comincia a lavorare con [[Woody Allen]], al quale offre la sua consueta perizia anche per ''[[Crimini e misfatti]]'' (1989) e ''[[Celebrity (film)|Celebrity]]'' (1999), smorzando e desaturando i colori per tracciare uno spento paesaggio visivo che, per adeguarsi al tono spesso dolente dei film per cui lavora, si illumina solo a sprazzi. Fu il primo cineasta europeo a far parte della [[American Society of Cinematographers]], nel 1996.
Poi è la volta di Bergman, un maestro e un mago, che spinge Nykvist a superare i confini acquisiti nell’arte fotografica. Bergman e Nykvist danno vita a una sorta di matrimonio di lavoro, un sodalizio difficile, ma anche, dopo venti film girati insieme, caratterizzato da una mutua e vicendevole affinità.

Col successo arrivano i premi Oscar: per ''[[Sussurri e grida]]'' nel 1974, ''[[Fanny e Alexander]]'' nell’84, e la nomination per [[L'insostenibile leggerezza dell'essere (film)|L’insostenibile leggerezza dell’essere]] nell’88.

Divenuto internazionalmente famoso, collabora con [[Roman Polanski]] per ''[[L'inquilino del terzo piano]]'' (1976), con [[Louis Malle]] per ''[[Pretty Baby]]'' (1978) e con [[John Huston]], [[Andrej Tarkovskij]], [[Volker Schlöndorff]].

Nel '78 debutta nella regia con "Noi due, una coppia".

Nel 1988, con ''[[Un'altra donna (film)|Un'altra donna]]'', comincia a lavorare con [[Woody Allen]], al quale offre la sua consueta perizia anche per ''[[Crimini e misfatti]]'' (1989) e ''[[Celebrity (film)|Celebrity]]'' (1999), smorzando e desaturando i colori per tracciare uno spento paesaggio visivo che, per adeguarsi al tono spesso dolente dei film per cui lavora, si illumina solo a sprazzi.

Fu il primo cineasta europeo a far parte della [[American Society of Cinematographers]], nel 1996.

Sua moglie, Ulrika, morì nel 1982. La carriera di Nykvist terminò improvvisamente nel 1998, quando gli fu diagnosticata una [[afasia]], e morì nel 2006, all'età di 83 anni.


==Vita privata e morte==
Suo figlio [[Carl-Gustaf Nykvist]] diresse il suo primo film, ''Woman on the Roof'', nel 1989 e un [[documentario]] su suo padre, ''Light Keeps Me Company'' (1999).
La moglie, Ulrika, morì nel 1982. Il figlio, [[Carl-Gustaf Nykvist]], diresse il suo primo film, ''Woman on the Roof'', nel 1989 e un [[documentario]] su suo padre, ''Light Keeps Me Company'' (1999). La carriera di Nykvist terminò improvvisamente nel 1998, quando gli fu diagnosticata una [[afasia]], e morì nel 2006, all'età di 83 anni.


==Filmografia parziale==
==Filmografia parziale==
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*''[[L'insostenibile leggerezza dell'essere (film)|L'insostenibile leggerezza dell'essere]] (The Unbearable Lightness of Being)'', regia di [[Philip Kaufman]] ([[1988]])
*''[[L'insostenibile leggerezza dell'essere (film)|L'insostenibile leggerezza dell'essere]] (The Unbearable Lightness of Being)'', regia di [[Philip Kaufman]] ([[1988]])
*''[[Un'altra donna (film)|Un'altra donna]] (Another Woman)'', regia di [[Woody Allen]] (1988)
*''[[Un'altra donna (film)|Un'altra donna]] (Another Woman)'', regia di [[Woody Allen]] (1988)
*''[[New York Stories]]'', regia di Woody Allen - episodio "''Oedipus Wrecks''" ([[1989]])
*''[[New York Stories]]'', regia di Woody Allen - episodio ''Oedipus Wrecks'' ([[1989]])
*''[[Crimini e misfatti]] (Crimes and Misdemeanors)'', regia di Woody Allen (1989)
*''[[Crimini e misfatti]] (Crimes and Misdemeanors)'', regia di Woody Allen (1989)
*''[[Charlot (film)|Charlot]] (Chaplin)'', regia di [[Richard Attenborough]] ([[1992]])
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*[http://www.lindau.it/schedalibro.asp?idLibro=632 Scheda del libro ''Nel rispetto della luce'']
*[http://www.treccani.it/Portale/sito/scuola/itinerari/un_libro/rec_120.html Scheda del libro ''Nel rispetto della luce'']
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Versione delle 17:48, 10 mag 2010

Sven Vilhem Nykvist (Moheda, 3 dicembre 1922Stoccolma, 20 settembre 2006) è stato un direttore della fotografia svedese.

Ha lavorato ad oltre centotrenta film. Il suo nome è quasi indissolubilmente legato a quello del connazionale Ingmar Bergman per il quale, da Una vampata d'amore (1953) a Dopo la prova (1984), cura la fotografia in venti film, ottenendo anche due premi Oscar: con Sussurri e grida (1973), in cui crea una dominante cromatica rossa che determina potentemente il senso di dolore e di infelicità del film e Fanny e Alexander (1983).
Il suo stile si caratterizza per il suo naturalismo e la sua semplicità. Gran maestro della luce e delle ombre, perfettamente a suo agio con il bianco e nero (resta forse insuperabile il suo sperimentalismo in Persona (1966), ma anche con le più particolari composizioni coloristiche (come in L'uovo del serpente, 1977), riesce sempre a supportare le atmosfere bergmaniane con le sue scelte fotografiche.

Biografia

Nykvist nacque a Moheda, Kronobergs län, Svezia. Figlio di un missionario che viveva perlopiù nel Congo Belga, visse la sua infanzia con i suoi parenti svedesi, lontano dai genitori, e si interessò ad un’arte allora considerata peccaminosa dalla maggioranza dei religiosi non conformisti. Sven ebbe la possibilità di frequentare una scuola di fotografia dove presto si distinse. Appena ventenne, trovò lavoro presso la Sandrews come assistente alla fotografia e molti dei grandi artisti e registi di quell’epoca sfilarono presto nella sua vita: Hasse Ekman e Alf Sjöberg, Stig Järrel e Viveca Lindfors, per citarne solo alcuni.
Nel corso del secondo conflitto mondiale venne in Italia con una troupe svedese per girare un paio di film di scarso valore: in seguito fu l’Africa paterna a diventare l’obiettivo di numerose e rischiose avventure cinematografiche che si conclusero felicemente quando Nykvist ruscì a terminare l’unico documentario mai girato su Albert Schweitzer.
Poi è la volta di Bergman, un maestro e un mago, che spinge Nykvist a superare i confini acquisiti nell’arte fotografica. Bergman e Nykvist danno vita a una sorta di matrimonio di lavoro, un sodalizio difficile, ma anche, dopo venti film girati insieme, caratterizzato da una mutua e vicendevole affinità. Col successo arrivano i premi Oscar: per Sussurri e grida nel 1974, Fanny e Alexander nell’84, e la nomination per L’insostenibile leggerezza dell’essere nell’88.
Divenuto internazionalmente famoso, collabora con Roman Polanski per L'inquilino del terzo piano (1976), con Louis Malle per Pretty Baby (1978) e con John Huston, Andrej Tarkovskij, Volker Schlöndorff. Nel '78 debutta nella regia con Noi due, una coppia.
Nel 1988, con Un'altra donna, comincia a lavorare con Woody Allen, al quale offre la sua consueta perizia anche per Crimini e misfatti (1989) e Celebrity (1999), smorzando e desaturando i colori per tracciare uno spento paesaggio visivo che, per adeguarsi al tono spesso dolente dei film per cui lavora, si illumina solo a sprazzi. Fu il primo cineasta europeo a far parte della American Society of Cinematographers, nel 1996.

Vita privata e morte

La moglie, Ulrika, morì nel 1982. Il figlio, Carl-Gustaf Nykvist, diresse il suo primo film, Woman on the Roof, nel 1989 e un documentario su suo padre, Light Keeps Me Company (1999). La carriera di Nykvist terminò improvvisamente nel 1998, quando gli fu diagnosticata una afasia, e morì nel 2006, all'età di 83 anni.

Filmografia parziale

Collegamenti