The Fog of War - La guerra secondo Robert McNamara: differenze tra le versioni

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Non rispondere mai alla domanda che ti viene fatta, bisogna rispondere alla domanda che tu avresti desiderato che ti facessero.<br>
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Quando parla della responsabilità della guerra del Vietnam a chi la attribuisce?<br>
Quando parla della responsabilità della guerra del Vietnam a chi la attribuisce?<br>
La responsabilità è del presidente. Se Kennedy non fosse stato ammazzato, non credo che avremmo mandato in Vietnam 500.000 uomini, come ha voluto Johnson. Johnson non riuscì ha convincermi e io non riuscii a convincere lui.
La responsabilità è del presidente. Se Kennedy non fosse stato ammazzato, non credo che avremmo mandato in Vietnam 500.000 uomini, come ha voluto Johnson. Johnson non riuscì a convincermi e io non riuscii a convincere lui.


Le inconciliabili divergenze fra McNamara, che consigliava a Johnson il 1º novembre 1967 un graduale disimpegno americano nella guerra del Vietnam con la visione di Johnson e degli alti quadri militari, che erano convinti di vincere la guerra del Vietnam, portarono alla richiesta delle sue dimissioni.<br>
Le inconciliabili divergenze fra McNamara, che consigliava a Johnson il 1º novembre 1967 un graduale disimpegno americano nella guerra del Vietnam con la visione di Johnson e degli alti quadri militari, che erano convinti di vincere la guerra del Vietnam, portarono alla richiesta delle sue dimissioni.<br>

Versione delle 14:06, 22 gen 2014

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Robert McNamara
Paese di produzioneUSA
Durata95 min
Generedocumentario
RegiaErrol Morris
SoggettoErrol Morris
SceneggiaturaErrol Morris
FotografiaPeter Donahue
MontaggioDoug Abel, Chyld King e Karen Schmeer
MusichePhilip Glass
ScenografiaTed Bafaloukos, Steve Hardie e Liz Chiz
Interpreti e personaggi

The Fog of War (La nebbia della guerra): La guerra secondo Robert McNamara[1] è un documentario del 2003 diretto da Errol Morris, presentato fuori concorso al 56º Festival di Cannes[2] e vincitore del Premio Oscar come miglior documentario.

Il documentario segue la traccia del libro di Robert McNamara, pubblicato nel 1995, In Retrospect: The Tragedy and Lessons of Vietnam[3].

Il titolo che si legge nel film è McNamara and the Pentagon. CBS reports.

Errol Morris organizza il materiale registrato in 30 ore di conversazione con Robert Strange McNamara, Segretario alla Difesa coi Presidenti John Fitzgerald Kennedy e Lyndon B. Johnson. McNamara in 11 lezioni, cerca di trasmettere ciò che ha imparato nella sua vita. Le interviste a McNamara sono corredate di un'ingente mole di materiale documentario visivo e sonoro. Le conversazioni registrate tra McNamara e i due Presidenti sono particolarmente interessanti, perché indicano una divergenza fra la posizione ufficiale di McNamara, come segretario alla difesa a suo tempo e le attuali rivelazioni, registrate su nastro.

Con lucidità, senza auto-indulgenza, a volte con accenti commossi (ad es. nel ricordare la morte del suo amico John Kennedy), l'ex professore di Harvard, l'ex presidente della Ford, l'ex segretario alla difesa degli Stati Uniti, una persona influente sulla terra, parla degli avvenimenti bellici che lo videro protagonista.

Trama

McNamara esordisce dicendo che qualsiasi comandante militare ammetterà di avere commesso degli errori e il buon senso dice di non ripetere gli stessi errori. Magari si può ripetere lo stesso errore due, tre volte, quattro o cinque, ma con le armi nucleari basta un unico errore e si distruggono intere nazioni.

Nella mia vita ho visto diverse guerre, tre anni nell'esercito degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, sette anni come segretario alla difesa durante la guerra nel Vietnam, 13 anni alla banca mondiale in giro per il mondo, a 85 anni posso guardare indietro e trarre alcune conclusioni riguardo alle mie scelte. Per principio io cerco di imparare, di capire cosa è successo, di trarne una lezione e di trasmetterla.

Il dipartimento del segretario della difesa assorbe il 10% delle entrate del paese, che è più di metà di ogni dollaro di tasse.
Segretario della difesa è la carica più difficile di Washington e McNamara è il personaggio più controverso che l'abbia mai tenuta. I suoi nemici definiscono McNamara un delinquente, una macchina IBM con le gambe, un dittatore arrogante.

Lezione numero 1: entra in empatia con il tuo nemico, empathise with your enemy.
McNamara ripercorre con la memoria le tappe della crisi dei missili di Cuba[4].
Negli anni 1950 e 1960 i capi di stato maggiore degli Stati Uniti avevano paura di un'imminente guerra nucleare con l'Unione Sovietica e quindi i responsabili militari di entrambe le nazioni, si tenevano d'occhio a vicenda; un delicato equilibrio di armamenti teneva in piedi la pace nel mondo ma fra i due colossi era in corso un feroce spionaggio chiamato guerra fredda.
Le ricognizioni aeree degli U-2 su Cuba, il 14 ottobre 1962, rivelavano che sull'isola l'esercito cubano stava installando delle postazioni missilistiche di importazione sovietica, di missili balistici atomici a media gittata, l'SS-4 Sandal, gittata 2.000 km e l'SS-5 Skean, gittata 3.500 km. Queste installazioni compromettevano l'equilibrio bellico fra Russia e Stati Uniti, potendo colpire gli Stati Uniti in un raggio di 3.500 km, con un preavviso di 5 minuti e che potevano uccidere in un colpo 90 milioni di americani.
Gli Stati Uniti avrebbero risposto all'attacco russo, nel giro di 5 minuti, per mezzo delle postazioni missilistiche americane installate in Italia e in Turchia, dotate di missili balistici Jupiter, gittata 5.500 km. Inoltre si prepararono per un bombardamento a tappeto delle postazioni cubane e mobilitarono 180.000 uomini per l'invasione di Cuba.
McNamara descrive il proprio ruolo durante la Crisi di Cuba, nell'ottobre 1962, 1) preparare un piano d'attacco e 2) pensare alle conseguenze. Kennedy non voleva un attacco perché la conseguenza avrebbe potuto essere una guerra nucleare e l'invasione dell'Europa da parte dell'esercito russo. Il generale Curtis LeMay, comandante in capo del Strategic Air Command (SAC), premeva perché gli Stati Uniti attaccassero per primi e distruggessero completamente Cuba e se ci fossero state conseguenze avrebbero risposto adeguatamente.
Il 27 ottobre, Nikita Khrushchev scrisse due messaggi: 1) se ci garantite di non invadere Cuba, toglieremo i missili; 2) se ci attaccate, siamo pronti ad affrontarvi con una potenza militare massiccia.
Llewellyn E. "Tommy" Thompson Jr., ex ambasciatore a Mosca, conosceva bene Khrushchev, riuscì a convincere Kennedy a patteggiare il ritiro dei missili russi da Cuba in cambio della promessa americana di non invadere mai più Cuba come avevano tentato con lo sbarco nella baia dei Porci.

McNamara trae spunto per una riflessione (viene in mente Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick), su come il combinarsi della disposizione all'errore dell'essere umano, unita al controllo di eccezionali potenzialità distruttive a disposizione in 15 minuti, il ricorso alle quali può essere deciso da un'unica persona, rischiò di portare uomini razionali come John Kennedy, Nikita Khrushchev e Fidel Castro sull'orlo di una guerra nucleare, a DEFCON 2 e all'annientamento delle rispettive nazioni.

McNamara dice: Quello che non sapevo era che Allen Dulles, direttore della CIA, aveva sottoposto all'approvazione del presidente Eisenhower un piano per assassinare Fidel Castro[5]. Questo piano per assassinare Fidel Castro era continuato sotto l'amministrazione Kennedy e più tardi sotto l'amministrazione Johnson.

Durante la crisi dei missili di Cuba, conseguenza del tentativo di invasione di Cuba), Chruščëv, nella lettera inviata nell'ottobre 1962 al presidente Kennedy, scrisse:
"Se i popoli non dimostrano saggezza, si scontreranno come talpe cieche e l'annientamento sarà reciproco".

Lezione numero 2: la razionalità non ci salverà, rationality will not save us.
Durante la crisi di cuba abbiamo avuto fortuna. La ragione non ci avrebbe salvato. Abbiamo vinto ma il generale LeMay, diceva abbiamo perso, dovevamo attaccare e distruggere i russi finché avevamo la superiorità delle armi atomiche.

McNamara dice: "È giusto e corretto che oggi esistano 7.500 testate nucleari, delle quali 2.500 possono essere lanciate in 15 minuti, da un solo essere umano?"

Nel 1918 è finita la Prima guerra mondiale e il presidente Wilson sognava che non ci fossero più state guerre e che i conflitti fra le nazioni si sarebbero risolti ad un tavolo di trattative.

McNamara ripercorre le tappe della propria istruzione: "In prima elementare le lezioni si tenevano in una baracca di legno ma la maestra era molto brava. Ero il primo della classe e ne cinesi, ne giapponesi, ne ebrei, riuscivano a portarmi via il posto. In seguito fu soprannominato "Mister ho una risposta per tutto" perché era capace di semplificare le cose ma il suo atteggiamento a volte appariva arrogante. Volevo iscrivermi alla Stanford University ma la mia famiglia non poteva permettersela e quindi mi iscrissi all'Università di Berkeley, nel periodo della Grande depressione quando c'erano 25 milioni di disoccupati; della mia classe su 3.500 persone solo 3 furono scelti per la Phi Beta Kappa Society, il secondo ero io ed ebbi una borsa di studio per andare all'Università di Harvard".

Lezione numero 3: c'è qualcosa al di là di se stessi, there's something beyond one's self.
A Berkeley studiai filosofia, in particolare logica ed etica; mettevano l'accento sui valori e su qualcosa al di là di se stessi, la responsabilità verso la società. Dopo andai per due anni all'università di Harvard e poi tornai a San Francisco e mi sposai. Poi scoppiò la guerra. Ero assistente professore alla facoltà di economia di Harward. Il preside aprì un corso di statistica per l'aeronautica e l'aeronautica aveva bisogno di uno studio statistico, perché aveva problemi con i bombardieri. L'indice di fallimento delle missioni era del 20%, perché i bombardieri avevano dei guasti ma scoprirono che questi guasti erano inventati dai piloti che avendo paura, tornavano indietro. L'indice delle perdite era del 4%. Curtis LeMay, allora colonnello emise un comunicato dicendo che sarebbe stato sul primo aereo di ogni missione, che tutti gli aerei decollati dovevano arrivare sul bersaglio e chi tornava indietro sarebbe finito davanti alla corte marziale. Il numero di fallimenti precipitò dalla sera alla mattina.

Lezione numero 4: massimizzare l'efficienza, maximize efficiency.
McNamara che misurava la produttività del complesso militare-industriale, attraverso il rapporto tra il numero di morti inflitte al nemico rispetto a quelle subite[6], denuncia la ferocia e la mancanza di proporzionalità, rispetto al fine da raggiungere, degli atroci bombardamenti dei B-29 sui giapponesi, nel corso della Guerra nel Pacifico, in particolare quello su Tokyo, con 100.000 vittime civili in un'unica operazione[7], di cui egli fu uno dei responsabili, nella sua qualità di addetto all'Ufficio di controllo statistico dell'Aeronautica ( Office of Statistical Control).

Lezione numero 5: la proporzionalità dovrebbe essere una linea guida in guerra, proportionality should be a guideline in war.
Per vincere una guerra è necessario uccidere 100.000 persone civili nel bombardamento di Tokio, in una notte?
Il generale Curtis LeMay, Capo di stato maggiore dell'aviazione degli Stati Uniti, con dei bombardamenti a tappeto, come aveva fatto ad Amburgo e a Dresda, fece bruciare con una tempesta di fuoco 67 città giapponesi[8], con la perdita di 1,5 milioni di vite civili, più gli animali, prima di dare l'ordine di lanciare la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, col permesso del presidente Harry Truman, il 6 e il 9 agosto 1945.
Ciò è stato necessario per risparmiare vite umane fra i militari americani che dovevano invadere il Giappone.

McNamara sostiene che il numero di civili uccisi nella seconda guerra mondiale è sproporzionato rispetto all'obiettivo che ci si proponeva di raggiungere. Questo è successo perché fra i comandanti di entrambe le fazioni non esistevano regole etiche di combattimento.

Il generale Curtis LeMay diceva: Se avessimo perso la guerra, saremmo stati noi ad essere processati come criminali di guerra. McNamara dice: Lui ed anche io ci siamo comportati da criminali di guerra. LeMay riconosceva che le sue azioni sarebbero state considerate immorali ma le considerava necessarie.

Lezione numero 6: ottenere i dati, get the data.
McNamara avrebbe voluto tornare ad insegnare ad Harward ma superò i test per entrare alla Ford.
McNamara parla della sua esperienza alla Ford costruendo auto più economiche, come la Falcon e più sicure. McNamara fece carriera alla Ford e come presidente della Ford guadagnava 800.000 dollari all'anno ma rinunciò dopo 5 settimane per diventare Segretario della Difesa degli Stati Uniti, il 12 gennaio 1961, a 25.000 dollari all'anno, nell'amministrazione Kennedy, eletta l'8 novembre 1960 e andato in carica il 2 gennaio 1961.

McNamara pensava che la guerra del Vietnam andasse inquadrata nel contesto della guerra fredda, invece era una guerra civile. Il Vietnam del Nord, con a capo Ho Chi Minh voleva rispettare gli accordi della Conferenza di Ginevra (1954), che prevedevano la riunificazione del Vietnam del Nord col Vietnam del Sud e libere elezioni, mentre il Vietnam del Sud, con a capo Ngo Dinh Diem, che si era autoproclamato presidente, voleva rimanere separato. Nacque una rivolta della popolazione del Vietnam del Sud, appoggiata dal Vietnam del Nord, contro la dittatura di Diem, appoggiata dall'amministrazione Kennedy[9].

McNamara, nel marzo 1962, sottolineò davanti al Congresso che la strategia degli Stati Uniti doveva essere quello di evitare di partecipare direttamente nella guerra, mentre era alla ricerca di una rapida conclusione militare[10].

In Vietnam nel 1963, c'erano 16.000 consulenti militari, McNamara propose a Kennedy di ritirarli nel giro di due anni. Il 2 ottobre 1963 Kennedy chiese che motivo c'era di rimuoverli? Per ridurre l'esposizione del personale combattente degli Stati Uniti. Kennedy annunciò che avremmo rimosso tutti i consulenti militari dal Vietnam entro la fine del 1965 ma Diem venne rovesciato e ucciso in un colpo di stato militare.

Poi ci fu l'assassinio di John F. Kennedy il 22 novembre 1963. Il suo successore, Lyndon B. Johnson decise che aveva un impegno verso la libertà del Vietnam e paura dell'effetto domino, che avrebbe fatto cadere tutti i paesi asiatici sotto l'influsso comunista, e quindi, invece di ritirare i consulenti militari, come deciso da Kennedy, Johnson alzò ulteriormente il livello del coinvolgimento statunitense fin dal 27 luglio 1964, inviando altri 5.000 consiglieri militari nel Vietnam del Sud, il che portò il numero totale delle forze statunitensi in Vietnam a 21.000 consiglieri americani. Inoltre, l'effetto domino, nella storia degli anni successivi, non si verificò.

Lezione 7: credere e vedere spesso sono entrambi sbagliati, belif and seeing are both often wrong.
McNamara svela i retroscena dell'incidente del Golfo del Tonchino che, a partire da un siluramento mai avvenuto di due cacciatorpediniere americane, portarono Johnson a decidere da solo la definitiva escalation della Guerra del Vietnam. Johnson fu considerato artefice del disastro in Vietnam. Johnson diceva di non cercare una guerra più estesa ma in realtà, con l'Operazione Rolling Thunder, fece sganciare sulla popolazione del Vietnam il doppio delle bombe sganciate durante la Seconda guerra mondiale in Europa Occidentale. Un vero business e un vero salasso per il contribuente americano, che costerà la drastica riduzione di tutte le altre spese in bilancio.

McNamara applicava l'analisi statistica come un modo per misurare l'efficacia delle truppe combattenti. Egli conteggiava il numero dei nemici abbattuti invece che le conquiste di territorio o di obiettivi terrestri, per misurare il successo americano nella guerra. Purtroppo questo conteggio ha portato ad una guerra di logoramento, ad una politica di infliggere enormi perdite al nemico fino a quando non ha altra scelta che arrendersi, ma non è stata una strategia efficace per vincere la guerra.

Lezione numero 8: essere pronti a riesaminare il vostro ragionamento, be prepared to reexamine your reasoning.
Come segretario della difesa, durante la guerra del Vietnam, mi sentivo di essere alle dipendenze del presidente, eletto dal popolo americano e di portare avanti gli interessi del nostro popolo.
Cos'è giustificabile moralmente durante la guerra?
Mentre ero segretario, usammo l'Agent Orange come defoliante. Dopo la guerra scoprirono che era una sostanza tossica, che aveva ucciso molti militari e civili, che vi erano venuti a contatto. Coloro che hanno fabbricato questo veleno e coloro che hanno dato l'ordine di usarlo erano hanno commesso un crimine contro l'umanità?
Non c'è nessuna legge che dice quali sostanze si possono usare in guerra e quali no. Io non avrei mai autorizzato un'azione illegale, non sono sicuro di avere autorizzato io l'uso dell'Agent Orange. Certamente è stato usato mentre io ero segretario della difesa.

Protesta contro la guerra del Vietnam, nel 1967

Lezione numero 9: al fine di fare del bene, potrebbe essere necessario impegnarsi nel male, in order to do good, you may have to engage in evil.
Norman Morrison, si diede fuoco proprio sotto il mio ufficio, il 2 novembre 1965, per protesta contro la guerra nel Vietnam[11],[12]. La vedova disse che gli esseri umani devono smettere di uccidere altri esseri umani. Questa è un'idea che condividevo. Devo riconoscere che a volte è necessario fare del male, ma bisogna ridurlo al minimo.
Nella battaglia di Atlanta, il 22 luglio 1864, durante la Guerra di secessione americana, il generale William Tecumseh Sherman, fece incendiare Atlanta, che fu rasa quasi completamente al suolo ma Sherman si giustificò dicendo che talvolta in guerra bisogna essere crudeli. Così la pensava anche Curtis LeMay, lui cercava di salvare la nostra nazione e nel farlo era pronto a uccidere quanto necessario.
Nel 1967, 50.000 persone si riunirono a Washington per dimostrare contro la guerra del Vietnam.

Lezione numero 10: mai dire mai, Never say never.
Alcuni commentatori hanno detto che la guerra del Vietnam si sta trasformando in una situazione di stallo. No, come ha detto il generale Westmoreland le operazioni militari hanno compiuto fondamentali progressi.
Non rispondere mai alla domanda che ti viene fatta, bisogna rispondere alla domanda che tu avresti desiderato che ti facessero.
Quando parla della responsabilità della guerra del Vietnam a chi la attribuisce?
La responsabilità è del presidente. Se Kennedy non fosse stato ammazzato, non credo che avremmo mandato in Vietnam 500.000 uomini, come ha voluto Johnson. Johnson non riuscì a convincermi e io non riuscii a convincere lui.

Le inconciliabili divergenze fra McNamara, che consigliava a Johnson il 1º novembre 1967 un graduale disimpegno americano nella guerra del Vietnam con la visione di Johnson e degli alti quadri militari, che erano convinti di vincere la guerra del Vietnam, portarono alla richiesta delle sue dimissioni.
Io non so se mi sono dimesso o se sono stato licenziato, McNamara dice, a Katherine Graham, editrice del Washington Post e lei risponde: "Oh, Bob. Certo che sei stato licenziato.
Johnson mi conferì in una bellissima cerimonia alla Casa Bianca la medaglia per la libertà. Io non riuscii a dire niente.
Se avessi risposto avrei detto: "So quello che pensano molti di Voi, pensano quest'uomo è doppio, si è tenuto le cose per se, non ha risposto ai desideri e alle aspirazioni del popola americano, e io voglio dirvi che vi sbagliate. Johnson certamente aveva le sue idiosincrasie, non ha accolto tutti i consigli che gli sono stati dati, in molte occasioni i suoi consiglieri gli hanno suggerito di essere più affabile. Allora c'era il rischio di una guerra con la Cina e una guerra atomica e lui era deciso ad evitarlo. Poco dopo che me ne andai io, Johnson concluse che non poteva andare avanti e non si ricandidò.

A quel punto erano morti circa 25.000 americani, meno della metà del numero finale di morti, 58.000 morti americani e 1.000.000 di vietnamiti morti nella guerra del Vietnam.

Lezione numero 11: non si può cambiare la natura umana, you can't change human nature.
Tutti sbagliamo, tutti sappiamo di sbagliare. Non conosco nessun comandante che non abbia mai sbagliato.
La nebbia della guerra significa che la guerra è al di là della capacità di comprensione della mente umana e uccidiamo inutilmente

Giunto ai 90 anni McNamara registra il fallimento del sogno wilsoniano di un mondo senza guerre.
Thomas Eliot disse: "Non smetteremo di esplorare e alla fine della nostra esplorazione torneremo al punto di partenza e conosceremo quel luogo per la prima volta". In un certo senso questo è il punto in cui mi trovo io.

Critica

McNamara con questo documentario ci lascia la sua eredità morale[13].
McNamara aveva studiato etica a Berkeley e ha adoperato questa sua conoscenza chiedendosi, ad ogni sua azione, se quello che stava facendo giovava al bene comune.
Ora, all'età di 85 anni, avvicinandosi alla propria morte, facendo un bilancio sulla distruzione che ha portato nella propria vita, si rende conto delle vite distrutte nelle guerre in cui ha partecipato. Si rende conto delle vite che lui stesso ha partecipato a distruggere e dice: "Abbiamo fatto un errore, un tremendo errore".
Questo messaggio è stato da molti interpretato come un mea culpa tardivo e ormai inutile. Molti gli rimproverano di non aver parlato prima, di non essere riuscito a interrompere la guerra del Vietnam quando era Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, quando i morti erano ancora pochi.
McNamara, a Berkeley, aveva studiato cos'è la responsabilità e un'ammissione di responsabilità[13], dell'ex Segretario della Difesa degli Stati Uniti, per quanto tardiva non è inutile, perché prevede un risarcimento dei danni prodotti in una causa di responsabilità civile.

McNamara è nato da un padre che era un venditore, ha frequentato le scuole elementari in una baracca ma la maestra era molto brava, è stato condizionato dalle ristrettezze economiche nelle proprie scelte vitali ma si è aiutato con borse di studio. Voleva fare il professore ad Harward nella vita e invece ha dovuto entrare a lavorare nella Ford e ne è diventato il presidente ma quando finalmente guadagnava il massimo che avrebbe potuto nella sua vita, ha rinunciato al guadagno per lavorare come segretario della difesa nell'amministrazione Kennedy, perché voleva mettere la sua intelligenza al servizio di una moltitudine.
Non aveva previsto che, fin dai primi giorni dalla sua assunzione, come segretario della difesa, avrebbe avuto problemi di guerra. Era stato contrario all'invasione della Baia dei Porci ma Kennedy non gli ha dato ascolto. Fin dal 1963, aveva scelto il disimpegno dalla guerra del Vietnam e aveva consigliato Kennedy per il ritiro dei 16.000 consiglieri militari entro due anni ma poi Kennedy è stato assassinato e il suo successore Johnson si è impegnato in un guerra del Vietnam, della quale McNamara più volte lo aveva avvisato che sarebbe stata perdente ma Johnson non gli aveva dato ascolto.
Anzi proprio questa sua visione divergente ha portato alla richiesta delle sue dimissioni.

McNamara è andato a lavorare meglio come dirigente della Banca Mondiale, a fare prestiti agli stati bisognosi d'aiuti economici.

McNamara all'inizio del suo discorso parla di lezione per le generazioni future. Questo è un messaggio pacifista, di non distruggere mai più, perché qualsiasi distruzione può sfociare in un bombardamento atomico e nella distruzione reciproca.
Sembra un messaggio ovvio ma non è così ovvio per le nazioni che vogliono avere e tenere ancora un arsenale atomico.
Nessuna distruzione può portare al bene comune. A chi si nutre della vita dei propri vicini, bisogna emanciparli ed offrire loro delle alternative. Con la guerra, troppe ricchezze della popolazione, in tasse, vengono sprecate, per il guadagno di una minoranza, con risultati inferiori a quelli che si sarebbero ottenuti facendo investimenti.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Altri progetti

Note

  1. ^ (EN) The Fog of Robert McNamara. Metro active. Papers.
  2. ^ (EN) Official Selection 2003, su festival-cannes.fr. URL consultato l'8 luglio 2011.
  3. ^ (EN) Robert McNamara, In Retrospect: The Tragedy and Lessons of Vietnam, Random House Digital, Inc., 1996, p. 576, ISBN 0679767495, 9780679767497.
  4. ^ (EN) Nuclear Showdown: The Cuban Missile Crisis 50 Years Later. Saturday evening post. Jeff Nilsson. 18 ottobre 2012.
  5. ^ La CIA Nostra. Cuba informa. Cronologia. Giron 10.
  6. ^ La terribile bellezza è risorta . Loop on line. Editoriale. Franco Piperno. 12 Settembre 2012.
  7. ^ (EN) Economic Effects of Air Attack Against the Japanese Home Islands. United States Army Air Forces. Office of Statistical Control (1945). Army Air Forces Statistical Digest, World War II.
  8. ^ Bombardamenti sul Giappone. Non solo bush.
  9. ^ Secretary of Defense Robert McNamara and general Nguyen Khanh. Saigon, 1964. New York Times. Asia. 28 gennaio 2013.
  10. ^ (EN) McNamara testimony to Congress, March 1962. (PDF). U.S. Department of Defense, United States-Vietnam Relations, 1945-1967 (The Pentagon Papers).
    [Part IV. B. 4.] Evolution of the War. Counterinsurgency: Phased Withdrawal of U.S. Forces in Vietnam, 1962-64. pag. 1.
  11. ^ (EN) Wooster graduate immolated himself at the Pentagon in 1965 to protest the Vietnam War. Wooster. Releases. 2009.
  12. ^ La risposta pacifista alla guerra in Vietnam. Geo. Tesi on line.
  13. ^ a b La lezione di McNamara. Ideazione. Rivista di cultura politica. Alessandro Turci. novembre-dicembre 2005.
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