Eruca vesicaria

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Rucola
Eruca sativa
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi II
OrdineBrassicales
FamigliaBrassicaceae
GenereEruca
SpecieE. vesicaria
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseDilleniidae
OrdineCapparales
FamigliaBrassicaceae
GenereEruca
SpecieE. vesicaria
Nomenclatura binomiale
Eruca vesicaria
(L.) Cav.
Sinonimi

Eruca sativa Mill.
Eruca vesicaria ssp. sativa (P.Mill.) Thellung
Brassica eruca (L.)
Eruca eruca (L.) Aschers & Graebn
Raphanus eruca (L.) Crantz

Nomi comuni

aruca, erba ruga, gruritta,
rucola, rughetta

La ruchetta (in usi regionali rughetta) o rucola, o anche ruca (Eruca vesicaria (L.) Cav.), è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Brassicacee.[1]

La rucola è una pianta annuale[2] che può raggiungere il metro di altezza. Le foglie pennate sono profondamente lobate con quattro-dieci piccoli lobi laterali e un grande lobo terminale. I fiori sono disposti a corimbo, con la tipica struttura floreale delle Brassicaceae. I petali sono bianco crema con venature viola e gli stami sono gialli. Il frutto è una siliqua contenente numerosi semi.

Distribuzione e habitat

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La rucola è originaria dell'area del bacino del Mediterraneo e dell'Asia centro-occidentale. Oggi è coltivata anche in altre parti del mondo. Cresce fino agli 800 m s.l.m., in terreni fertili e sabbiosi. Condizioni di gelo mite ostacolano la crescita della pianta e colorano le foglie verdi di rosso.[3] Se il clima è caldo, le piante raggiungono la maturità in 40-50 giorni.

La specie cresce tipicamente su terreno asciutto e disturbato. Costituisce una fonte di cibo per le larve di alcune specie di falene.[4] Le sue radici sono suscettibili all'infestazione da parte di nematodi.

Le foglie sono usate a scopo culinario e apprezzate per il loro sapore deciso e sin dai tempi dei romani, in Italia la rucola cruda veniva aggiunta alle insalate. Spesso viene aggiunta come guarnizione sulla pizza alla fine o subito dopo la cottura. In Puglia, si cucina la rucola assieme ai "cavatiéddi", aggiungendo grandi quantità di rucola tritata grossolanamente alla pasta condita con una salsa di pomodoro e pecorino.[5] La rucola viene utilizzata anche come condimento per salumi e pesce.[5] In tutta Italia viene utilizzata come insalata assieme ai pomodori e con burrata, bocconcini, mozzarella di bufala o mozzarella. A Roma la rucola viene utilizzata negli straccetti, un piatto di fettine sottili di manzo con rucola cruda e parmigiano.

Anche i semi possono essere usati per esempio per sostituire i semi di senape in ambito domestico, o per ricavarne un olio dal gusto gradevole[6].

Piante simili

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Viene chiamata rughetta anche la rughetta selvatica (Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.), una piantina perenne dal sapore molto simile[6].

  1. ^ (EN) Eruca vesicaria (L.) Cav., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  2. ^ (EN) Chittaranjan Kole, Wild Crop Relatives: Genomic and Breeding Resources: Oilseeds, Springer Science & Business Media, 21 febbraio 2011, ISBN 978-3-642-14871-2.
  3. ^ princetoneats.org, https://web.archive.org/web/20140202151039/http://www.princetoneats.org/the-secret-of-the-local-red-arugula. URL consultato il 24 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
  4. ^ Marjorie Blamey e C. Grey-Wilson, The illustrated flora of Britain and northern Europe, Hodder & Stoughton, 1989, ISBN 978-0-340-40170-5.
  5. ^ a b Reilly, The Oxford Companion to Italian Food, p. 446
  6. ^ a b Maria Luisa Sotti, Maria Teresa della Beffa, Le piante aromatiche. Tutte le specie più diffuse in Italia, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 1989, ISBN 88-374-1057-3.

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