Ponte George Washington

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Ponte George Washington
George Washington Bridge
Localizzazione
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
CittàNew York-Fort Lee
AttraversaHudson
Coordinate40°51′06″N 73°57′09.6″W / 40.851667°N 73.952667°W40.851667; -73.952667
Dati tecnici
TipoPonte sospeso
Materialeacciaio
Campate1
Lunghezza1 450 m
Luce max.1 066,8 m
Larghezza36 m
Altezza185 m
Realizzazione
ProgettistaOthmar Ammann (ingegnere),
Cass Gilbert (architetto)
Ing. strutturaleOthmar Ammann
Costruzione1927-24 ottobre 1931 (livello superiore)

29 agosto 1962 (livello inferiore)

Inaugurazione24 ottobre 1931
Intitolato aGeorge Washington
Mappa di localizzazione
Map

Il ponte George Washington (in inglese: George Washington Bridge, noto informalmente come il GW Bridge[1], oppure come il GWB,[2] o GW,[3] e affettuosamente come George[4]) è un ponte sospeso che sovrasta il fiume Hudson, collegando il quartiere di Manhattan Washington Heights a Fort Lee nel New Jersey.

L'autostrada Interstate 95 e la U.S. Route 1/9 attraversano il fiume grazie a questo ponte. La U.S. Route 46, che si trova totalmente nello Stato del New Jersey, finisce a metà del ponte al confine dello Stato.

Il ponte ha un livello superiore con quattro corsie in ogni direzione e un livello inferiore con tre corsie in ogni direzione, per un totale di 14 corsie di traffico. Il limite di velocità nel ponte è di 45 mph (70 km/h), anche se la congestione spesso rallenta il traffico. Un passaggio su ogni lato del livello superiore del ponte porta il traffico di pedoni e biciclette. Nel 2007, il ponte George Washington aveva la maggiore capacità veicolare rispetto a qualsiasi altro ponte nel mondo,[5][6] portando 106 milioni di veicoli/anno, rendendolo il più trafficato ponte per veicoli a motore del mondo, secondo la Port Authority of New York and New Jersey - agenzia governativa bi-statale che possiede e opera diversi ponti, tunnel e aeroporti nell'area.[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'USS Nautilus passa sotto il Ponte George Washington nel 1956.

Il movimento di terra per il nuovo ponte cominciò nell'ottobre del 1927, come progetto della Port of New York Authority.[8] Il capo ingegnere era Othmar Ammann, con Cass Gilbert come architetto. Il ponte venne dedicato il 24 ottobre del 1931, ed è stato aperto al traffico il giorno seguente.[9][10] Inizialmente denominato "Hudson River Bridge," il ponte venne in seguito dedicato a George Washington, il primo Presidente degli Stati Uniti d'America.[11].

Quando venne aperto nel 1931, il ponte sorpassò l'Ambassador Bridge nella lista dei ponti con la maggiore campata al mondo. Con circa 3 500 piedi (1 100 m), riuscì a quasi duplicare il precedente record di 1 850 piedi (560 m). Mantenne questo primato fino all'apertura del Golden Gate Bridge.[12] La lunghezza totale del ponte è di 4 760 piedi (1 450 m).

Nella sua costruzione originaria, il ponte aveva sei corsie per il traffico, ma nel 1946 vennero aggiunte due corsie addizionali.[8] Un secondo ponte inferiore, che era stato anticipato nei piani originali di Ammann, venne ordinato dal colonnello McCammon, dello USACE, e aperto al pubblico il 29 agosto del 1962.[13] Il livello inferiore è stato soprannominato scherzosamente "Martha".[14] Il livello addizionale aumentò la capacità del ponte del 75%, rendendo il George Washington Bridge l'unico ponte a sospensione con 14 corsie di traffico veicolare, disponendo di ben 8 corsie nel livello superiore e 6 in quello inferiore.

Nel progetto originario delle torri del ponte si prevedeva di racchiudere la struttura metallica in cemento armato rivestito da lastre di granito. Ma causa di considerazioni di risparmio imposte dalla crisi della Grande depressione ed alle molte opinioni favorevoli riguardo all'estetica delle nude torri in metallo, questi rivestimenti non vennero mai eseguiti. Le torri in metallo esposto, con il loro distintivi e innumerevoli raccordi metallici a croce di sant'Andrea, sono diventate una delle caratteristiche distintive del ponte.

Le Corbusier disse della struttura in acciaio disadorno:

«Il George Washington Bridge sopra l'Hudson è il più bel ponte nel mondo. Fatto di cavi e piloni di acciaio, brilla nel cielo come un arco invertito. È benedetto. Unico posto dove risiede la grazia in una città disordinata. È dipinto di un colore d'alluminio e, tra l'acqua e il cielo, non si vede nulla se non la corda piegata sopportata da due torri in acciaio. Quando la tua auto sale verso la rampa le due torri si elevano così in alto che la cosa ti rende felice; la loro struttura è così pura, così decisa, così regolare che qui, finalmente, l'architettura d'acciaio sembra ridere. L'auto raggiunge uno spazio inaspettatamente ampio; la seconda torre è molto lontana; innumerevoli cavi verticali, lucenti contro il cielo, sono sospesi da questa curva magistrale che prima si muove verso il basso e poi verso l'alto. Le torri di New York, colorate di rosa, appaiono come una visione aspra, mitigata dalla distanza.»

Il George Washington Bridge venne dichiarato National Historic Civil Engineering Landmark dalla American Society of Civil Engineers il 24 ottobre del 1981, nel cinquantesimo anniversario della cerimonia di inaugurazione del ponte.[12]

Connessioni stradali[modifica | modifica wikitesto]

La Trans-Manhattan Expressway lo collega direttamente con l'Alexander Hamilton Bridge. Ci sono anche delle rampe che collegano il ponte al terminale degli autobus e alla metropolitana di New York.

Pedaggi[modifica | modifica wikitesto]

Vista della carreggiata e di una torre

I pedaggi correnti per le macchine sono i seguenti: otto dollari se si paga in contanti, otto dollari nelle ore di punta con E-ZPass e sei dollari se non è ora di punta. Uno sconto speciale di due dollari è disponibile per le macchine con più di tre passeggeri.

Per i motocicli: sette dollari se si paga in contanti, sette dollari nelle ore di punta con E-ZPass e cinque dollari se non è ora di punta.

I camion pagano otto dollari per asse, con sconti notturni e nelle ore di punta.[16]

Il pedaggio viene addebitato una volta sola ed ammonta a circa un milione di dollari al giorno.

Il ponte ha un totale di 31 varchi, 12 nel livello superiore, 12 nel livello inferiore e 7 nel Palisades Interstate Parkway.[16]

Accesso a pedoni e ciclisti[modifica | modifica wikitesto]

Passerella meridionale

I pedoni devono pagare 10 centesimi, ma le biciclette non sono più tassate.

Il ponte è famoso tra i turisti che viaggiano a piedi, in bici o sui pattini a rotelle. Il marciapiede sud viene condiviso dai ciclisti e dai pedoni. L'entrata a Manhattan è nella 178th Street. Il marciapiede è accessibile dal lato del New Jersey dall'Hudson Terrace. Sempre da qui, i pedoni possono trovare l'inizio del percorso panoramico del ponte che prosegue a nord verso Albany.

Rotte alternative[modifica | modifica wikitesto]

All'interno dell'area metropolitana di New York, il Tappan Zee Bridge è una via alternativa che elude la città.

L'Interstate 84, che attraversa l'Hudson sul Newburgh–Beacon Bridge, è spesso usata come alternativa al Ponte George Washington e al Tappan Zee Bridge perché evita le zone centrali.

Suicidi[modifica | modifica wikitesto]

Il George Washington Bridge è uno dei luoghi preferiti nella città di New York per commettere suicidio, assieme al Empire State Building.[17]

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lacey Rose, Inside the Booth, in Forbes, 2 marzo 2006. URL consultato il 15 gennaio 2008.
    «Like the PATH trains, which also connect New York to New Jersey, the G.W. Bridge is run by the Port Authority of New York and New Jersey, a public agency that employees 7,000 workers and has annual revenues of $2.9 billion.»
  2. ^ Tom Toolen, Bridges Keep Photographer in Suspense, in The Record, 27 settembre 1995. URL consultato il 15 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2012).
    «Frieder calls the GWB 'the most beautiful suspension bridge in the world...'»
  3. ^ Charisse Jones, Upkeep Costs Rise as USA's Bridges Age, in USA Today, 20 ottobre 2006. URL consultato il 15 gennaio 2008.
    «The George Washington Bridge — locals call it 'the GW' — is one of a collection of dazzling spans that link New York's five boroughs or the city and New Jersey.»
  4. ^ James Barron, Bridge Photographer With a Taste for Trivia, in The New York Times, 22 luglio 1998. URL consultato il 15 gennaio 2008.
    «Mr. Frieder takes it for granted that anyone who has ever heard a radio traffic report will know that the G.W.B., a k a the George, is the George Washington Bridge.»
  5. ^ Man-Made: Bridges of NYC, National Geographic Channel (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2011).
    «More than 107,000,000 vehicles crossed its fourteen lanes in 2005 alone.»
  6. ^ Judy Rife, George Washington Bridge Turns 75 Years Old, in Times Herald-Record, 24 ottobre 2006. URL consultato il 27 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2018).
    «The party, however, will be small in comparison to the one that the Port Authority of New York and New Jersey organized for 5,000 people to open the bridge to traffic in 1931. And it won't even be on what is now the world's busiest bridge for fear of snarling traffic.»
  7. ^ Port Authority of New York and New Jersey - George Washington Bridge, su panynj.gov. URL consultato il 25 marzo 2010.
  8. ^ a b History - George Washington Bridge, su Port Authority of New York and New Jersey. URL consultato il 6 marzo 2010.
  9. ^ Two Governors Open Great Hudson Bridge As Throngs Look On, in The New York Times, 25 ottobre 1931. URL consultato il 6 marzo 2010.
  10. ^ 56,312 Cars Cross Bridge on First Day, in The New York Times, 26 ottobre 1931. URL consultato il 6 marzo 2010.
  11. ^ Jay Maeder, Name That Bridge, 1931 Edition, in The New York Times, 17 febbraio 2011. URL consultato il 18 marzo 2011.
  12. ^ a b George Washington Bridge, su ASCE Metropolitan Section. URL consultato il 6 marzo 2010.
  13. ^ Joseph C. Ingraham, Lower Deck of George Washington Bridge Is Opened, in The New York Times, 30 agosto 1962. URL consultato il 6 marzo 2010.
  14. ^ Michael Aaron Rockland, The George Washington Bridge: Poetry in Steel, New Brunswick, Rutgers University Press, 2008, pp. 81–82, ISBN 0-8135-4375-4.
  15. ^ (FR) Charles-Édouard Jeanneret-Gris, Quand les cathédrales étaient blanches [When the Cathedrals were White], 1937.
  16. ^ a b Tolls - Bridges & Tunnels, su Port Authority of New York and New Jersey. URL consultato il 27 febbraio 2010.
  17. ^ Jordan Lite, Some 'tourists' choose city landmarks for suicide, in New York Daily News, 1º novembre 2007. URL consultato il 29 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2009).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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