Pombia Safari Park

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Safari Park
Zoo Safari
Tipo di areaParco safari, giardino zoologico, parco divertimenti
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Piemonte
Province  Novara
Comuni Pombia
Superficie a terra0,40 km²
PresidenteWioris De Rocchi
Mappa di localizzazione
Map
Sito istituzionale
Coordinate: 45°39′00″N 8°37′59.99″E / 45.65°N 8.63333°E45.65; 8.63333

Il Safari Park di Pombia è un complesso turistico che include un giardino zoologico, uno zoo safari e un parco divertimenti, situato a Pombia in provincia di Novara, fondato e ideato da Angelo Lombardi nel 1976 inizialmente con il nome di Zoo Safari.

Dopo il graduale declino della vecchia struttura, rilevata da Orfeo Triberti, proprietario dal 1999, il parco ha assunto il nome attuale e subìto una notevole ripresa ed espansione negli anni successivi.Nel ottobre 2022 La famiglia Triberti cede il parco alla famiglia De Rocchi. [1] È composto da due aree distinte: il parco divertimenti con una trentina di giostre, con animali entro recinti o gabbie, ed il parco safari dove gli animali vivono in libertà e sono osservabili dai visitatori dentro i loro veicoli o gli appositi trenini.[2]

Il parco ha stipulato un accordo di collaborazione con la facoltà di Medicina veterinaria dell'Università degli Studi di Torino sui progetti di ricerca che riguardano la patologia e il benessere degli animali allevati e sulla conservazione di alcune specie a rischio d'estinzione.

Nascita del Leone bianco[modifica | modifica wikitesto]

I Leoni bianchi, Flash e Moon nel 2013

Nel settembre del 2004, dopo 3 mesi di gestazione, una coppia di leoni bianchi, chiamati Flash e Moon e importati al Safari Park da un parco tedesco, diede alla luce la sua prima cucciolata. Durante il parto erano però sopraggiunte delle complicazioni che avevano richiesto l'intervento farmacologico e, a partire dal secondo giorno, alla leonessa erano stati sottratti i piccoli a causa di una carenza di latte. Malgrado l'uso di incubatrici e il ricorso all'allattamento artificiale, i cuccioli divennero affetti da un virus che li portò al decesso in meno di un mese.[3]

Due anni più tardi, nel 2006, dalla stessa coppia nasce, ma soprattutto sopravviverà sino all'età adulta, per la prima volta in Italia, una leonessa bianca, chiamata Ashanti. La cucciola però, come sostenuto dalla biologa del parco, Cathrin Schröder, venne da subito sottratta alle cure parentali in quanto Moon, la madre, non si curava di lei e non la scaldava col corpo come avrebbe dovuto fare per istinto materno. Così l'animale è stato allattato artificialmente con un latte in polvere ad alto contenuto proteico.[4]

Sos Elephants[modifica | modifica wikitesto]

Sos Elephants è una fondazione senza fini di lucro, istituita nel luglio 2011 dal Safari Park di Pombia, per promuovere la conservazione degli Elefanti del Borneo. La sua missione consiste nell'evidenziare la necessità di intraprendere azioni di conservazione immediate, concrete e flessibili per garantire la sopravvivenza a lungo termine degli elefanti pigmei dello Stato di Sabah, nel Borneo (Malaysia).

Nel 2014 il parco promuove l'iniziativa di sostenere maggiormente la fondazione a sostegno dell'Elefante del Borneo. Grazie al successo di Sos Elephants, a cui viene destinata una quota di ogni biglietto d'ingresso, il titolare, Orfeo Triberti, si è posto l'obiettivo di arrivare così a creare, nel Borneo, un'area simile ad una riserva, in cui possano vivere e aumentare di numero, gli elefanti pigmei, sottospecie dell'Elefante asiatico presente esclusivamente sull'isola.[5]

Le missioni della fondazione Sos Elephants consistono nel fornire supporto tecnico, finanziario ed amministrativo ai programmi di gestione e protezione delle specie di elefanti presenti nelle loro rispettive aree protette, assistenza nella gestione di zone o roccaforti protette per elefanti nei loro habitat naturali, supporto alle iniziative di riproduzione in cattività e ai programmi di ricerca condotti nei Paesi di origine di questa specie di elefante, oltre che contribuire a partecipare alla formulazione di un piano globale di riproduzione in cattività per le specie di elefanti interessate.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Info Parco Safari 2010
  2. ^ ItaliaParchi, su italiaparchi.it. URL consultato il 4 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2015).
  3. ^ Repubblica.it 2006
  4. ^ unannoinpiemonte.com
  5. ^ La Stampa 2014

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