Pietro Iacopo De Jennaro
Pietro Iacopo De Jennaro (o Pietro Iacopo de Gennaro o Pietro Giacomo Di Gennaro; Napoli, 1463 – Napoli, 1508) è stato un letterato e nobile italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Pietro Iacopo De Jennaro nacque in una famiglia di antica nobiltà napoletana, ascritta fin dal XIII secolo al sedile di Porto[1]. Suo padre Giorgio De Jennaro, il quale aveva ottenuto da Alfonso I di Napoli la signoria della Rocca delle Fratte (nei pressi dell'attuale Coreno Ausonio[2]) e della Rocca d'Evandro, ottenne nel 1452 anche la carica di maestro razionale, una magistratura con competenza in materia tributaria[3]. Non si sa molto degli anni della giovinezza, della formazione culturale e della vita privata di Pietro Iacopo: si presume abbia ricevuto una formazione di tipo giuridico[4]. Sposò Lucrezia Scarsa (o Scarcia), presumibilmente appartenente a un'antica famiglia napoletana del Seggio di Porto in seguito estinta, e ne ebbe almeno tre figli[5]: un bambino morto prematuramente, una figlia di nome Maria, e il figlio Alfonso che come il padre e il nonno fu presidente della Camera della Sommaria e poeta autore di un Carmen Sacrum in lingua latina[6][7]. Non è invece possibile identificare la nobildonna catalana di nome Bianca cantata da Pietro Iacopo nel Canzoniere[3].
Pietro Iacopo De Jennaro ebbe numerosi incarichi pubblici. Nel 1468 fu ambasciatore a Pesaro; nel 1471-72 fu ambasciatore alla corte di Ercole I d'Este a Ferrara. Pietro Iacopo De Jennaro alternò i suoi soggiorni fra Napoli e la Rocca delle Fratte, e si dedicò fin dall'età giovanile all'esercizio della poesia. Nel 1481, tuttavia, le Fratte furono confiscate dalla Corona e vendute, allo scopo di rimpinguare le dissestate finanze del Regno; nella I egloga della Pastorale Pietro Iacopo incolpò della confisca Antonello de Petruciis e il conte di Sarno[3][8]. L'infortunio non sembra aver avuto gravi effetti sulla carriera di Pietro Iacopo il quale ricoprì più volte l'incarico di Presidente della regia Camera della Sommaria fra il 1479 e il 1494; fu commissario generale nelle terre di Bari e d'Otranto nel 1479, capitano di Cosenza nel 1482, commissario regio in Terra di Lavoro e nel Contado di Molise dal 1487 al 1495, commissario regio in Principato Citra nel 1495, quindi percettore fiscale e commissario regio della Basilicata nel 1497[3][9]. Non sono più attestati suoi incarichi negli officia periferici dopo la seconda calata dei Francesi (1501)[10].
La sua produzione letteraria fu molto abbondante, eclettica e si protrasse fino alla fine della sua vita. Erasmo Percopo riteneva che la Pastorale del De Jennaro fosse un'imitazione dell'Arcadia di Jacopo Sannazaro[11]. Maria Corti ha confutato la tesi del Percopo mostrando come sia stato, invece, De Jennaro, ispirato a sua volta dai poeti bucolici senesi come Filenio Gallo, ad aver influenzato il più giovane Sannazaro[12]. Maria Corti, tuttavia, giudica il De Jennaro un «mediocrissimo poeta»[8].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Canzoniere
[modifica | modifica wikitesto]- Canzoniere: raccolta poetica (sonetti, canzoni e sestine) messa insieme intorno al 1486, con testi risalenti fino al 1464, dedicata a Giovanni Tommaso Moncada, e pubblicata postumo nel 1883[13]. La prima parte costituisce un vero e proprio canzoniere d'amore per una donna amata, una catalana di nome Bianca di cui nel sonetto CVI se ne piange la morte; nella seconda parte sono raggruppati quasi tutti i componimenti di altro argomento (politico, religioso, ecc.)
Clepsimoginon
[modifica | modifica wikitesto]- Clepsimoginon (1471): poemetto di tre canti in ottava rima, di discendenza boccaccesca, sugli amori di Elena e Paride, dedicato a Ercole I d'Este. Scoperto da Carlo Dionisotti negli anni cinquanta, acquistato da una ditta antiquaria inglese, fu rivenduto all'asta dopo che Maria Corti ne aveva trascritto solo le rubriche dei canti[14]
Dialogo de li huomini illustri sopra le medaglie
[modifica | modifica wikitesto]- Dialogo de li huomini illustri sopra le medaglie: trattato storico-politico, narrazione discontinua "per medaglie" delle gesta di vari personaggi romani, a iniziare da Romolo; scritto tra il 1500 e il 1504, probabilmente incompiuto, ne è stato pubblicato nel 2019 il testo superstite contenuto in un manoscritto della Biblioteca nazionale di Palermo[15]
Plutopenia
[modifica | modifica wikitesto]- Plutopenia: dialogo a contrasto fra Povertà e Ricchezza al cospetto di Onestà, dedicato al giovane Federico d'Aragona; l'opera fu stampata forse a Napoli da Riessinger fra il 1470 e il 1471[16].
Le sei età de la vita
[modifica | modifica wikitesto]- Le sei età de la vita: poema di 47 canti in terzine di endecasillabi, distribuiti in sedici cantiche, ciascuna preceduta da un'epistola dedicatoria in prosa, scritto ad imitazione della Divina Commedia e dei Trionfi del Petrarca[3], fu iniziato attorno al 1495 ed è stato pubblicato soltanto nel 1976[17]
Pastorale
[modifica | modifica wikitesto]- Pastorale: raccolta di 15 egloge, di argomento amoroso e politico, precedute da un testo introduttivo in prosa. Maria Corti ha dimostrato che l'opera si è costituita attraverso tre successive redazioni, tra il 1482, anno in cui furono espropriate Le Fratte, e il 1508, data della pubblicazione a Napoli[12]. Erasmo Percopo ha fissato nel 1508 l'anno di morte del De Jennaro, e riteneva Pastorale un'opera postuma[18].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ «Nato son già nel generoso Porto / Seggio partenopeio de vigil schivo / Giennaro è 'l mio cognomo, e sotto al divo / Alfonso re, ch'ora è del corpo morto, / di dolce, antica e nobele fameglia / venuto son». De Gennaro, Rime e lettere, Sonetto XCII, vv. 5-10.
- ^ M. Santangelo, 2019, p. 76, nota 80.
- ^ a b c d e S. Niccoli, DBI.
- ^ M. Santangelo, 2019, p. 76.
- ^ M. Santangelo, 2019, p. 77.
- ^ Mauro De Nichilo, DE GENNARO, Alfonso, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 36, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1988. URL consultato il 19 marzo 2022.
- ^ De Lellis, 1654, pp. 266-267.
- ^ a b Maria Corti, 2001, p. 314.
- ^ M. Santangelo, 2019, pp. 84-92.
- ^ M. Santangelo, 2019, p. 92.
- ^ E. Percopo, 1894.
- ^ a b Maria Corti, 1954.
- ^ Giuseppe Barone (a cura di), Il Canzoniere di Pietro Jacopo de Jennaro : codice cartaceo del XV secolo, prefazione e note di Giuseppe Barone, Napoli, Antonio Morano, 1883.
- ^ Maria Corti, 1954, Introduzione, pp. IX-XI nota.
- ^ M. Santangelo, 2019.
- ^ Mariano Fava, Notizia di un incunabolo della tipografia napoletana ignoto ai bibliografi, in Rivista delle biblioteche e degli archivi, vol. 4, Firenze, G. Carnesecchi, 1893, pp. 45-49.
- ^ Pietro Iacopo Di Gennaro, Le sei etate de la vita umana : testo inedito del secolo XV, a cura di Antonio Altamura e Pina Basile, Napoli, Società editrice napoletana, 1976..
- ^ Pastorale de Pietro Iacobo Gianuario patricio parthenopeo. Egloghe, Napoli, Ioan Anthonio de Caneto Papiensem, 1508 nel mese de Augusto..
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Corti, Le tre redazioni della "Pastorale" di P.I. De Jennaro con un excursus sulle tre redazioni dell'"Arcadia", in Giornale storico della letteratura italiana, vol. 131, n. 395, Torino, Loescher, luglio 1954, pp. 305-351, ISSN 0017-0496 .
- Maria Corti, Nuovi metodi e fantasmi, Milano, Feltrinelli, 2001.
- Carlo De Lellis, Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli del signor Carlo De Lellis, Napoli, Honofrio Sauio, 1654.
- Domenico De Robertis, L'esperienza poetica del Quattrocento, La letteratura aragonese, in Emilio Cecchi e Natalino Sapegno (a cura di), Storia della Letteratura italiana, III, Milano, Garzanti, 1966, pp. 648-740.
- Sandra Niccoli, DE GENNARO, Pietro Iacopo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 36, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1988. URL consultato il 26 agosto 2021.
- Erasmo Pèrcopo, La Prima Imitazione dell'Arcadia; aggiuntevi l'Egloghe pastorali di Pietro Jacopo de Jennaro e di Filenio Gallo, Napoli, Pierro, 1894.
- Monica Santangelo, La nobiltà di Seggio napoletana e il riuso politico dell'Antico tra Quattro e Cinquecento : Il "Libro terczo de regimento de l'Opera de li homini jllustri sopra de le medaglie" di Pietro Jacopo de Jennaro (PDF), Napoli, Federico II University Press, 2019, ISBN 978-88-6887-036-2.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Di Gennaro, Pietro Iacopo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- OPAC SBN, Opere di Pietro Iacopo De Gennaro
- worldcat.org, De Jennaro, Pietro Jacopo 1436-1508
- De Jennaro, Rime e lettere, su culturaitalia.it. URL consultato il 9 settembre 2021.
- P.I. De Gennaro, Sonetto "Giunge la notte"
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88351933 · ISNI (EN) 0000 0000 7979 0754 · SBN MILV050726 · BAV 495/19867 · CERL cnp01233955 · GND (DE) 105521299X · BNF (FR) cb12182715q (data) |
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