Coordinate: 40°50′54.83″N 14°15′17.51″E

Piazza San Domenico Maggiore

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Piazza San Domenico Maggiore
La piazza vista frontalmente

Piazza San Domenico è una delle piazze più importanti di Napoli. Essa si trova lungo il decumano inferiore della città, a breve distanza da altre importanti piazze cittadine come quella del Gesù Nuovo e piazzetta Nilo.

Trovandosi nel cuore del centro storico partenopeo, la piazza non è raggiungibile con alcun mezzo pubblico essendo la zona interamente ed unicamente a transito pedonale.

Storia e descrizione

La piazza prende il nome dalla chiesa, di cui si ammira la zona absidale chiusa in alto da una cornice merlata, che si erge alle spalle dell'obelisco di San Domenico.

È uno dei luoghi più significativi della città perché, storicamente, rappresenta il limite orientale delle mura greche di Neapolis. La piazza fu voluta da Alfonso I di Napoli, infatti proprio a lui si deve la grande scalinata a fianco dell'abside della chiesa di San Domenico Maggiore.

Nei secoli, ha avuto molteplici ruoli, da quelli politici a quelli commerciali finanche a quelli occulti data la vicinanza della Cappella Sansevero. Lo slargo, contornato da palazzi monumentali, ospita la suddetta chiesa basilicale di San Domenico Maggiore, tra le più belle della città, la cui facciata è caratterizzata da un'evidente influenza orientale.

Al centro dello slargo vi è l'omonimo obelisco di Francesco Antonio Picchiatti, eretto dai napoletani come ringraziamento per essere scampati ad un'epidemia di peste, nel cui basamento è riprodotta la sirena Partenope, simbolo della città.

Oltre alla chiesa di san Domenico Maggiore ed all'omonimo obelisco, la piazza è circondata anche da altri imponenti edifici nobiliari. Questi sono:

Inoltre, sono presenti nelle vicinanze altri importanti edifici, quali la chiesa di Sant'Angelo a Nilo, presso l'omonima piazza, che custodisce il sepolcro del cardinale Brancacci scolpito da Donatello e Michelozzo; palazzo Carafa della Spina, eretto alla fine del XVI secolo e ristrutturato nel XVII secolo edificando uno dei più bei portali d'ingresso della città; palazzo di Sangro, palazzo di famiglia dei principi di Sansevero, a breve distanza dall'omonima cappella che custodisce alcune delle più importanti sculture marmoree del Settecento di Napoli e di tutto il meridione.

La piazza è attraversata da due importanti vie della città: Spaccanapoli (est-ovest) e da via Mezzocannone (sud-nord). Infine, in essa ha sede la plurisecolare pasticceria Scaturchio.

Bibliografia

  • Gennaro Ruggiero, Le piazze di Napoli, Tascabili economici Newton, Roma 1998 ISBN 88-7983-846-6

Voci correlate

Altri progetti