Parigi che dorme

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Parigi che dorme
Una scena del film
Titolo originaleParis qui dort

(o Le Rayon de la mort)

Lingua originalefrancese (didascalie)
Paese di produzioneFrancia
Anno1925
Durata35 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33:1
film muto
Generefantastico, fantascienza
RegiaRené Clair
SoggettoRené Clair
SceneggiaturaRené Clair
ProduttoreHenri Diamant-Berger
Casa di produzioneFilms Diamant
FotografiaMaurice Desfassiaux e Paul Guichard
MontaggioRené Clair
MusicheJean Wiener
ScenografiaAndré Foy e Claude Autant-Lara
CostumiPaul Poiret
Interpreti e personaggi

Parigi che dorme (Paris qui dort) è un mediometraggio muto realizzato da René Clair e suo primo film. Fu girato nel 1923, ma uscì nelle sale nel 1925, dopo il successo del precedente cortometraggio del regista, Entr'acte.

È un precursore del genere fantascientifico.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Uno scienziato pazzo ha inventato un raggio misterioso che sperimenta su Parigi, facendo addormentare tutta la popolazione cittadina, con le persone che rimangono congelate, immobili come statue.

Albert, il guardiano di notte della Torre Eiffel - rimasto immune assieme alla nipote dello scienziato grazie all'altezza - si accorge, al suo risveglio, che la capitale è paralizzata. Solo cinque persone arrivate in aeroplano sono sfuggite all'incantesimo e camminano per la città deserta.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Quando Clair non riuscì a girare il suo primo progetto Geneviève de Brabant, Jacques de Baroncelli lo raccomandò a Henri Diamant-Berger che produsse questo suo primo film per la sua società Les films Diamant.

Il soggetto è una parziale rielaborazione di una precedente sceneggiatura dello stesso René Clair Le rayon magique.

La pellicola fu realizzata come intermezzo per lo spettacolo di balletti Relâche di Francis Picabia, celebre esponente del dadaismo parigino.[2]

Il film fu girato nell'estate del 1923.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film rimase bloccato per 15 mesi in attesa di un distributore. Uscì nelle sale nel febbraio 1925.

È stato pubblicato in Italia nel 2011 su DVD da Ermitage Cinema, nella collana Le origini del cinema, e distribuito da Medusa Film. Il titolo del DVD è Parigi che dorme ma contiene anche il cortometraggio Entr'acte dello stesso regista. I sottotitoli sono in francese.

Durata[modifica | modifica wikitesto]

  • Versione del 1971. La versione del film pubblicata nel DVD è quella di 35 minuti, indicata anche da molteplici siti web, fra cui Fantafilm [2], IMDB [3]. Si tratta dell'ultima versione voluta da René Clair che, nel 1971, rimaneggiò l'originale e soppresse 600 metri di pellicola, per conferire alla narrazione un ritmo più veloce.
  • Versione del 1923. In occasione della proiezione del film alle Giornate del cinema muto di Pordenone, nel 2007,[4] la Cinémathèque française di Parigi ha fornito una copia recuperata e restaurata nel 2000, che ha riportato la pellicola alla sua lunghezza originale di 1527 metri, per la durata di proiezione da 61 a 67 minuti. La durata originale è indicata anche nella filmografia di Giovanna Grignaffini.[5]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il film ebbe un'accoglienza calorosa da parte del pubblico e anche dalla stampa.[6]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«Paris qui dort si presenta come un vero e proprio repertorio di tecniche e procedimenti cinematografici, la stasi e il movimento, il rallentato, l'accelerato, l'inversione. Una specie di manifesto catalogo di tutte le possibili regole grammaticali e sintattiche che il cinema, svincolato dalla letteratura e dal teatro, poteva utilizzare.»

«Il raggio dallo straordinario potere può essere considerato una metafora della capacità propria del cinema di inventare e rielaborare la realtà.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di fantascienza: aspettando il monolito nero (1902-1967), Gremese Editore, 2003, p. 10, ISBN 978-88-8440-266-0.
  2. ^ a b c Bruno Lattanzi e Fabio De Angelis (a cura di), Paris qui dort, in Fantafilm.
  3. ^ https://www.imdb.com/title/tt0015214/ Paris qui dort
  4. ^ Le Giornate del Cinema Muto - Database Proiezioni - PARIS QUI DORT
  5. ^ Giovanna Grignaffini, René Clair, p. 135.
  6. ^ Giovanna Grignaffini, René Clair, p. 26.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Glauco Viazzi, René Clair, Milano, 1946.
  • G. Charensol, R. Régent, Un maestro del cinema: René Clair, Milano-Roma, 1955.
  • Giovanna Grignaffini, René Clair, Il Castoro Cinema n. 69, Editrice Il Castoro, 1980.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]