I due timidi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
I due timidi
Titolo originaleLes Deux Timides
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia
Anno1928
Durata62 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33:1
film muto
Generecommedia
RegiaRené Clair
Soggettodalla commedia di Eugène Labiche e Marc-Michel
SceneggiaturaRené Clair
ProduttoreAlexandre Kamenka
Casa di produzioneFilms Albatros e Sequana Films
FotografiaRobert Batton e Nikolas Roudakoff
ScenografiaLazare Meerson
Interpreti e personaggi

I due timidi (Les Deux Timides) è un film muto del 1928 sceneggiato e diretto da René Clair.

Si tratta dell'ultimo film muto di René Clair.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il giovane avvocato Jules Frémissin soffre di una timidezza paralizzante. La sua prima arringa è un disastro e ha come risultato la conseguente condanna del suo cliente Garadoux, accusato di maltrattamento coniugale. Quest'ultimo, una volta uscito di prigione, vuole sposare Cécile, figlia del maestro Thibaudier, anche costui un uomo molto timido. Tuttavia, Cécile è innamorata di Frémissin il quale però non osa chiedere la sua mano al padre. Garadoux cerca con ogni mezzo di prevalere sul rivale giungendo persino a inscenare un attacco a mano armata. Ma Jules difende il suo futuro suocero e ha la meglio su Garadoux.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu prodotto da Alexandre Kamenka, dalla Films Albatros e dalla Sequana Films. Venne girato negli studi Billancourt[1].

Soggetto[modifica | modifica wikitesto]

Il film è tratto da una commedia di Eugène Labiche e Marc-Michel.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuito dalla Les Films Armor, uscì nelle sale cinematografiche francesi il 1º marzo 1929 dopo essere stato presentato negli Stati Uniti il 5 dicembre 1928. Gli venne dato il titolo in inglese il titolo internazionale di Two Timid Souls[2].

Copia della pellicola (positivo 35 mm) viene conservata negli archivi della Cinémathèque Française[3].

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Marcel Carné, ancora giovane sconosciuto aspirante giornalista e regista, il 29 marzo 1929, pubblica sulla rivista Cinémagazine n. 13 una recensione del film e vince il concorso indetto dalla rivista, una delle più prestigiose in Francia in quel tempo. Conclude il suo articolo affermando[4]:

«Di una comicità più interiore rispetto a quella de Un cappello di paglia di Firenze, I due timidi mi è piaciuto di più. Vi si trovano una poesia e una freschezza deliziose, cosa che non aveva permesso la caricatura di un’epoca passata. Divertiti, sedotti, non si grida al capolavoro, ma si subisce il fascino di una spontaneità, priva di ogni pretesa. Si fa un'abbondante scorta di buonumore. Un film di René Clair dovrebbe essere dedicato alla gioia di vivere.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Albatros des Russes à Paris (1919-1929, pag. 176
  2. ^ IMDb release info
  3. ^ Silent Era
  4. ^ Cinémagazine: Marcel Carné, Les Deux Timides

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Barthélémy Amengual, René Clair, Seghers, coll. "Cinéma d'aujourd'hui", Paris, 1963.
  • G. Charensol, R. Regent, René Clair: un maestro del cinema, introduzione di Fernaldo Di Giammatteo, Milano e Roma, Bocca, 1955
  • Angelo Solmi, Tre maestri del cinema: Carl Dreyer, René Clair, Charlie Chaplin, Milano, Vita e Pensiero, 1956
  • Giovanna Grignaffini, René Clair, Il Castoro Cinema n. 69, Editrice Il Castoro, 1980
  • Jean Mitry, Rene Clair, Parigi, Ed. Universitaires, 1960
  • (FR) François Albera, Albatros des Russes à Paris (1919-1929, ed. Mazzotta e Cinematèque française, 1995 ISBN 88-202-1145-9
  • Arturo Invernici, Angelo Signorelli (a cura di), René Clair, Bergamo, Stamperia Stefanoni, 2008

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema