Palazzo della Prefettura (Napoli)

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Palazzo della Foresteria
Facciata su piazza Plebiscito
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNapoli
Indirizzopiazza Plebiscito
Coordinate40°50′11.76″N 14°14′53.52″E / 40.8366°N 14.2482°E40.8366; 14.2482
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1815
Stileneoclassico
Realizzazione
ArchitettoLeopoldo Laperuta
ProprietarioRegno delle Due Sicilie
CommittenteRegno delle Due Sicilie

Il Palazzo della Foresteria, più recentemente noto come Palazzo della Prefettura, è un edificio monumentale di Napoli, ubicato in piazza del Plebiscito, nel quartiere San Ferdinando. Attualmente nel palazzo ha sede la prefettura di Napoli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo fu eretto sul terreno ricavato dal preesistente convento di Santo Spirito, sorto nel 1326. Il convento era stato costruito dai monaci basiliani, frate de Nidicolis e dai confratelli Gregorio, Giovanni e Lazzaro, acquistando un primo lotto da Landolfo Caracciolo, a cui si aggiunse quello donato da Margherita Maranella. Nel 1448 fu ceduto ai Domenicani.

Ferdinando I ebbe l'idea di edificare un fabbricato per poter ospitare i forestieri che venivano a visitare la corte borbonica. Il palazzo della Foresteria fu realizzato nel 1815 dall'architetto neoclassico Leopoldo Laperuta (17711858), sull'area del convento del Santo Spirito a seguito del concorso per la sistemazione complessiva della piazza.

Nel 1890, su progetto di Antonio Curri e la partecipazione di 43 collaboratori tra scultori e pittori, al pian terreno dell'edificio fu realizzato il Caffè Gambrinus.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo si estende tra via Chiaia, piazza Carolina, piazza Trieste e Trento e piazza del Plebiscito. La facciata principale è caratterizzata da due registri: uno basamentale in bugne listellate con mezzanino e botteghe, nel quale si apre il portale in piperno, fiancheggiato da coppie di semicolonne tuscaniche che reggono una trabeazione che riemerge nella chiave di volta sporgente; invece, il registro superiore della facciata è caratterizzato dalla presenza dell'ordine gigante, enfatizzato nel centro da una lieve sporgenza dei setti murari conclusi da una timpano.

Sulla facciata posteriore vi è un altro portale che prospetta su via Chiaia; esso è meno monumentale, ma è di notevoli dimensioni. All'interno della facciata su piazza Trieste e Trento c'è l'ingresso al Caffè Gambrinus, storico bar napoletano facente parte dei locali storici d'Italia.

L'interno è caratterizzato da un piccolo cortile.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aurelio De Rose, I Palazzi di Napoli. Storia, curiosità e aneddoti che si tramandano da secoli su questi straordinari testimoni della vita partenopea, Newton e Compton editori, Napoli, 2004.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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