Omicidio di Elisa Claps

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Omicidio di Elisa Claps
omicidio
Elisa Claps
Data12 settembre 1993
LuogoPotenza
StatoItalia Italia
Coordinate40°38′22.77″N 15°48′21.51″E / 40.639659°N 15.805976°E40.639659; 15.805976
ObiettivoElisa Claps
ResponsabiliDanilo Restivo
Conseguenze
Morti1
Feriti0

L'omicidio di Elisa Claps è un fatto di cronaca nera in cui fu vittima una studentessa, nata a Potenza il 21 gennaio 1977 e uccisa a sedici anni. Scomparve nella città natale il 12 settembre 1993[1], e se ne persero le tracce per oltre sedici anni fino a quando il cadavere della ragazza fu rinvenuto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza il 17 marzo 2010[2]. Le indagini successive appurarono che la morte della giovane avvenne lo stesso giorno della sua scomparsa per mano di Danilo Restivo[3][4], che, nel periodo in cui la sorte di Elisa Claps era ancora sconosciuta, fu giudicato colpevole anche dell'uccisione, compiuta nel 2002 in territorio britannico, di una vicina di casa, Heather Barnett[5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Elisa Claps, ultimogenita di tre figli nati da un commerciante e un'impiegata, era una studentessa al terzo anno del liceo classico di Potenza. La mattina di domenica 12 settembre 1993 Elisa esce di casa per recarsi a una funzione religiosa nella vicina chiesa insieme ad un'amica, promettendo a Gildo, uno dei due fratelli maggiori, di rientrare entro le 13 per raggiungere la famiglia nella casa di campagna dei Claps, a Tito, e pranzare tutti insieme; invece di lei si perderà ogni traccia.

Secondo le testimonianze, la giovane aveva in realtà concordato con l'amica in questione di recarsi presso la chiesa della Santissima Trinità, sita nel centro di Potenza, per incontrare un amico che doveva consegnarle un regalo per festeggiare la promozione agli esami di riparazione[1]. Fu scoperto in seguito che la persona incontrata da Elisa è Danilo Restivo, ventunenne originario di Erice, Sicilia,[6] trasferitosi, da ragazzino, a Potenza con la famiglia, dove il padre Maurizio assume l'incarico di direttore della Biblioteca nazionale potentina.[7] Restivo risulterà anche essere l'ultimo ad aver visto la ragazza: il giovane viene sospettato dagli inquirenti di avere un ruolo importante nella scomparsa della ragazza per l'incapacità di ricostruire i suoi spostamenti dopo l'incontro.

Infatti alcune ore dopo la sparizione di Elisa, Restivo si presenta con gli abiti insanguinati al Pronto Soccorso dell'ospedale cittadino per farsi medicare un taglio alla mano, raccontando ai medici d'essersi fatto male in seguito ad una caduta nel cantiere delle scale mobili vicino alla chiesa della Santissima Trinità. La ferita, tuttavia, sembra essere provocata da una lama. I vestiti che il giovane indossava quella domenica appaiono vistosamente insanguinati, ma non vengono sequestrati immediatamente, e lo stesso si rende irreperibile per i due giorni successivi con la scusa di dover sostenere un esame universitario a Napoli. Restivo afferma di aver parlato con Elisa per qualche minuto, chiedendole consiglio su come comportarsi con una comune amica della quale s'era innamorato, e che, inoltre, Elisa gli avrebbe confidato d'avere paura a causa di un individuo che l'aveva importunata mentre stava entrando in chiesa; dopodiché, secondo il racconto di Restivo, la ragazza si sarebbe allontanata mentre lui s'era trattenuto a pregare.

Il giovane Restivo è noto per l'abitudine di importunare le ragazze delle quali si invaghisce e alle quali spesso fa telefonate mute seguite dalla colonna sonora del film Profondo rosso o dalla nota canzone Per Elisa dell’artista Alice, vincitrice del Festival di Sanremo nel 1981. Un'altra abitudine decisamente insolita di Restivo è quella di tagliare di nascosto ciocche di capelli a giovani donne con un paio di forbici che porta sempre con sé. Alcune amiche di Elisa dichiararono che Restivo aveva tentato di corteggiarla senza successo e che era abitudine del giovane cercare di ottenere appuntamenti dalle ragazze da cui era attratto con la scusa di offrire piccoli doni, diventando poi aggressivo e violento quando le ragazze che gli interessavano rifiutavano i suoi approcci.

Quando apprende che la giovane aveva avuto un appuntamento con Restivo, la madre di Elisa focalizza la sua attenzione contro il ragazzo, dichiarando che, con ogni probabilità, Danilo ha ucciso Elisa e ne ha occultato il corpo. La donna perciò chiede ripetutamente agli inquirenti d'indagare a fondo su Restivo, ma senza esito, fino a quando, quasi diciassette anni dopo, i resti della giovane vengono ritrovati nel sottotetto della chiesa dove Elisa s'era incontrata con Restivo e dentro la quale i familiari di Elisa avevano chiesto fin dall'inizio d'effettuare un'accurata perquisizione.

Le indagini[modifica | modifica wikitesto]

L'inchiesta viene inizialmente assegnata alla Procura della Repubblica di Potenza, ma in questa fase gli inquirenti non hanno conseguito alcun progresso significativo. Nel 2010, Don Marcello Cozzi, referente locale di Libera, ha chiesto l'intervento dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere conto al Consiglio Superiore della Magistratura, da lui presieduto, dell'operato di Felicia Genovese, il PM che coordinò le indagini nel periodo potentino, in quanto sospettata di aver volontariamente insabbiato il caso[8]. La stessa però è stata successivamente prosciolta dall'accusa[9]. Dalla Procura di Potenza il caso è comunque passato di competenza a quella di Salerno. Si è inoltre più volte occupata del caso la trasmissione Rai Chi l'ha visto?, con uno specifico intervento sinottico di Marco Travaglio[10].

Il fratello di Elisa, Gildo, in accordo con tutta la famiglia, ha avuto l'idea di creare la prima associazione dei familiari delle persone scomparse: l'Associazione Penelope[11].

Il 17 marzo 2010, i resti di Elisa Claps vengono ritrovati occultati in fondo al sottotetto della chiesa potentina della Santissima Trinità (la stessa dove Elisa si era recata il giorno della scomparsa). Scoperti per caso da alcuni operai durante lavori di ristrutturazione per infiltrazioni d'acqua[2]; oltre ai resti umani, vengono trovati anche un orologio, gli occhiali, gli orecchini, i sandali e quel che resta dei vestiti della giovane. Il reggiseno appare tagliato ed i jeans sono aperti, suggerendo che la ragazza abbia subito un'aggressione a sfondo sessuale prima di essere uccisa[2].

Il ritrovamento verrà giudicato dai familiari una messa in scena, ritenendo che fosse avvenuto in precedenza e che fosse stato tenuto nascosto dal parroco della chiesa, don Domenico "Mimì" Sabia: la madre di Elisa ha dichiarato di sospettare del religioso, poi deceduto nel 2008, perché non le avrebbe mai permesso di «vedere l'interno della chiesa»[12], e il fratello della scomparsa ha chiesto al vescovo di Potenza di «dire finalmente la verità su quanto accaduto»[13].

Particolare scalpore è derivato anche dal fatto che, appurata la circostanza del ritrovamento del cadavere da parte del viceparroco alcuni mesi prima della sua segnalazione, questi abbia affermato di aver taciuto il fatto poiché: «quel giorno il nostro Arcivescovo era impegnato in un convegno, riprovai al telefono senza dire di cosa si trattasse ma non riuscii a mettermi in contatto. Decisi così che gli avrei parlato l'indomani. Ma la cosa poi mi scivolò di mente.»[14][15]. Maggiori dettagli su come si sia giunti alla scoperta trapeleranno solo in seguito, quando – a gennaio 2013 – si chiuderanno le indagini della magistratura sulle due donne delle pulizie che avevano avvertito il parroco della scoperta fatta nel sottotetto, e che hanno rilasciato dichiarazioni discordanti[16].

Il 19 maggio 2010, Danilo Restivo, già coinvolto a suo tempo nel caso sulla sparizione di Elisa Claps e successivamente trasferitosi in Inghilterra, a Bournemouth, nel Dorset, viene fermato dalla Polizia del Dorset, con l'accusa di omicidio volontario con riferimento al brutale assassinio del 2002 ai danni dell'allora sua vicina di casa, la sarta Heather Barnett. Da tempo era tenuto sotto controllo e pedinato dalla polizia locale, che lo aveva anche ripreso mentre in una zona boschiva – armato di uno stiletto – pedinava con atteggiamento sospetto donne inglesi[17].

Alla data del 28 maggio 2010 i risultati dell'autopsia sui resti del corpo di Elisa Claps sono ancora secretati. Gli inquirenti hanno comunque comunicato che Elisa Claps è stata uccisa con 13 colpi di un'arma da taglio e a punta[18].

Il 29 giugno 2010 alcune foto contenute nella perizia medico legale filtrano alla stampa[19]. Il 6 luglio 2010 Vincenzo Pascali, direttore dell'Istituto di Medicina Legale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, riferisce ai consulenti delle parti che dalle tracce di sperma trovate sul materasso posto vicino al cadavere sono stati estratti due profili genetici – diversi tra loro – e su uno strofinaccio sequestrato nei locali del centro culturale Newman (che ha sede nella canonica, sotto al sottotetto) si è riusciti ad estrarre un terzo profilo genetico sovrapponibile ad uno di quelli estratti dal materasso. Pertanto, sarebbe così possibile risalire a due individui di sesso maschile che hanno utilizzato tale materasso come alcova[20][21].

Il 12 settembre 2010, a Potenza, si tiene una manifestazione a ricordo di Elisa Claps, da parte dell'associazione Libera, con centinaia di cittadini che scendono in piazza per chiedere giustizia. Il fratello Gildo ricorda che nel 1996 nel sottotetto della chiesa della Trinità – per la durata di circa un anno – si tennero dei lavori durante i quali l'impresa appaltatrice "incernierò dei cassettoni proprio in corrispondenza del cadavere di mia sorella. Ridicolo pensare che nessuno abbia mai visto niente"; e sostiene che nel 2008 qualcuno deve aver rimosso del materiale che copriva il corpo. Pertanto chiede conto di ciò al vescovo ritenendo che o sapesse, oppure non fosse capace di controllare gli uomini della sua Diocesi, concludendo con l'opinione: "Il ritrovamento è stato solo una messinscena".

Al contempo don Marcello Cozzi ha avanzato richiesta di intervento al presidente della Repubblica, al fine di "chiedere conto al Csm, da lui presieduto, dell'operato di Felicia Genovese, il pm che coordinò le indagini sulla scomparsa di Elisa"[22]. L'8 ottobre 2010 il GIP di Salerno, dott. Attilio Franco Orio, in accoglimento della richiesta dei PM titolari dell'inchiesta che domandavano una seconda perizia sui resti di Elisa, dott.ssa Rosa Volpe e dott. Luigi D'Alessio, fissa per il 18 ottobre un secondo incidente probatorio per il conferimento del quesito al CTU, il comandante del RIS di Parma, il tenente colonnello dei Carabinieri Giampietro Lago[23].

Il 25 ottobre 2010 vengono rese note alcune risultanze aggiuntive: i clasti (sassolini) provenienti dal sottotetto e presenti nel solco del tacco di Elisa Claps dimostrano che Elisa arrivò viva, camminando, nel sottotetto e che poi vi fu uccisa; Elisa sarebbe stata colpita con una forbice di medie dimensioni e da una lama tagliente; l'aggressore si accanì tagliando, probabilmente rivoltandone anche il corpo, per un tempo relativamente lungo dopo l'aggressione, con Elisa moribonda o già morta; il bottone rosso trovato vicino al suo cadavere potrebbe essere appartenuto con molta probabilità a un abito cardinalizio; i fori presenti nel tavolato posto sotto le tegole, in corrispondenza del luogo di ritrovamento del cadavere, risultano praticati con un cacciavite spaccato, di piccole dimensioni, e fanno pensare a operazioni condotte senza metodo per creare frettolosamente una feritoia nel sottotetto allo scopo di far disperdere i miasmi. Fu condotta una perizia dattiloscopica sui dodici reperti prelevati nel sottotetto della chiesa Santissima Trinità, per comparare le impronte digitali trovate sugli oggetti repertati con quelle di Danilo Restivo[24].

Il 9 marzo 2011 il sito di Chi l'ha visto? rivela che sono state rilevate tracce del DNA di Danilo Restivo sulla maglia che Elisa indossava quando fu uccisa[25]. Nel corso della puntata l'avvocato della famiglia Claps precisa che sulla maglia è stato ritrovato sia sangue che saliva di Restivo. Il 2 luglio 2011 viene officiato il funerale di Elisa da don Marcello Cozzi e da don Luigi Ciotti. Per la giornata viene proclamato il lutto cittadino. Su espresso desiderio dei familiari della ragazza, le esequie si tennero all'aperto[26][27].

Processi[modifica | modifica wikitesto]

Il processo in Inghilterra[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 giugno 2011 Danilo Restivo viene condannato all'ergastolo dalla Crown Court (tribunale) di Winchester per l'assassinio di Heather Barnett, uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster, un villaggio del Dorset nei pressi di Bournemouth. Nel pronunciare la sentenza - in cui si afferma che senza ombra di dubbio Restivo ha ucciso anche Elisa Claps - il giudice Michael Bowes ha inoltre detto a Restivo: "Lei non uscirà mai di prigione [...]. Lei è recidivo. È un assassino freddo, depravato e calcolatore [...] che ha ucciso Heather come ha fatto con Elisa [Claps, n.d.r.] [...]. Ha sistemato il corpo di Heather come fece con quello di Elisa. Le ha tagliato i capelli, proprio come Elisa [...]. Merita di stare in prigione per tutta la vita"[28][29][30].

Danilo Restivo è attualmente detenuto in Inghilterra, dove sta scontando una condanna a 40 anni di carcere per l'omicidio di Heather Barnett, avvenuto successivamente al delitto Claps, quando l'imputato si era già trasferito nel Regno Unito.

Il primo processo in Italia[modifica | modifica wikitesto]

L'8 novembre 2011, presso il Tribunale di Salerno, ha inizio il processo di primo grado a Danilo Restivo, con rito abbreviato. Nel corso della prima udienza i PM, facendo notare che i reati concorrenti più gravi a carico di Restivo - che avrebbero potuto far scattare l'ergastolo - sono tutti prescritti, avanzano la richiesta di 30 anni di reclusione, ossia il massimo possibile, unitamente all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata al termine dell'espiazione della pena[31]. L'11 novembre 2011 Restivo viene condannato a 30 anni di carcere, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni a fine pena, oltre al versamento di 700000 € alla famiglia Claps a titolo di risarcimento[32].

Il processo di appello, iniziato a Salerno il 20 marzo 2013 e celebrato in presenza di Restivo (dall'11 marzo 2013 estradato temporaneamente in Italia[33][34]), si conclude il 24 aprile 2013 con la conferma della condanna a trent'anni per Restivo, il quale sconterà la pena dell'ergastolo in Inghilterra. Il 23 ottobre 2014 la Corte di Cassazione conferma in via definitiva la condanna a 30 anni inflitta nei confronti di Restivo nei precedenti gradi di giudizio.

L'inchiesta-bis in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Anche dopo la sentenza di condanna per Restivo a trent'anni, resta ancora aperta l'indagine della Procura di Salerno sulla scomparsa di Elisa Claps, sulle modalità del ritrovamento del cadavere e su eventuali complicità di cui avrebbe beneficiato Restivo. L'11 novembre 2011 l'avvocato della famiglia Claps, prima della lettura della sentenza, ha sottolineato come per l'omicidio di Elisa, Danilo Restivo non avrà l'ergastolo "per colpa della Chiesa che, in questi 18 anni, ha permesso che fossero prescritti i reati concorrenti" di violenza sessuale e occultamento di cadavere[32]. Lo stesso GUP Boccassini in primo grado aveva scritto nella sua sentenza di "condotte di inquinamento probatorio imputabili a famigliari e terzi", di omissioni gravi[3].

Fu annunciato il processo per falsa testimonianza di due donne delle pulizie della Curia potentina, in quanto mentirono affermando di aver scoperto i resti di un cadavere nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità solo il 17 marzo 2010 mentre vi sono evidenze che inducono la Procura a ritenere che da mesi sapessero che là vi era un cadavere[3]. Due giornalisti, Pierangelo Maurizio del TG5 e Fabio Amendolara della Gazzetta del Mezzogiorno, hanno scoperto che dell'omicidio si era occupato il Sisde, servizio segreto civile, e che sul caso c'era il segreto di Stato. Per queste scoperte, Amendolara è anche stato perquisito più volte su disposizione della magistratura di Salerno che era alla ricerca delle sue fonti.

Riapertura della chiesa della Santissima Trinità[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2022 la famiglia Claps si oppone all'avvenuta riapertura al culto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, ritenendo che in tale edificio non siano state fatte tutte le indagini necessarie per giungere alla verità e che parte di essa rimanga sepolta in tale chiesa coperta da una cortina impenetrabile di omissioni e colpevoli silenzi[35].

L'omicidio di Elisa Claps nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

Podcast[modifica | modifica wikitesto]

  • Demoni Urbani: Per Elisa (2021), podcast di Francesco Migliaccio
  • Indagini: Potenza, 12 settembre 1993 (2022), podcast in due puntate a cura di Stefano Nazzi[36]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Sedicenne scompare dopo la Messa. Allarme e mistero a Potenza, in la Repubblica, 17 settembre 1993. URL consultato il 2 maggio 2013.
  2. ^ a b c Trovati in chiesa i resti di Elisa Claps. Svolta nel giallo che sconvolse Potenza, in la Repubblica, 17 marzo 2010. URL consultato il 2 maggio 2013.
  3. ^ a b c Conchita Sannino, Caso Claps, condanna confermata: trent'anni a Danilo Restivo, in la Repubblica, 24 aprile 2013. URL consultato il 2 maggio 2013.
  4. ^ Caso Claps: confermati 30 anni a Restivo, in Corriere del Mezzogiorno, 24 aprile 2013 (modifica il 25 aprile 2013). URL consultato il 2 maggio 2013.
  5. ^ (EN) Danilo Restivo to go to Italy for murder appeal, in BBC, 26 febbraio 2013. URL consultato il 2 maggio 2013.
  6. ^ Restivo incastrato dal Dna: «Massacrò una sarta», in Il Giornale, 20 maggio 2010. URL consultato il 15 gennaio 2021.
  7. ^ L’omicidio di Elisa Claps, sepolta per 17 anni nella soffitta della chiesa, in Fanpage. URL consultato il 15 gennaio 2021.
  8. ^ La Siritide - 22/11/2010 - Caso Claps, CSM incaricato di indagare su condotta della pm Genovese, su web.archive.org, 14 aprile 2013. URL consultato il 24 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2013).
  9. ^ Gianni Lannes, Bambini a Perdere. Scomparse, violenze e mercato dei corpi, Luigi Pellegrini Editore, 28 ottobre 2016, ISBN 978-88-6822-483-7. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  10. ^ Video da 'Chi l'ha visto': "Le 10 domande di Marco Travaglio sul caso Elisa Claps"
  11. ^ Penelope Italia - Associazione Nazionale delle Famiglie
  12. ^ Elisa Claps: la madre accusa il parroco, su voceditalia.it. URL consultato il 30 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2010).
  13. ^ Claps, "ritrovamento fu messinscena". Fratello Elisa: "Ci sono ombre e dubbi", su tgcom.mediaset.it. URL consultato il 30 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2010).
  14. ^ Potenza, c'è un giallo nel giallo scoperto mesi fa il corpo di Elisa, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 10 marzo 2011.
  15. ^ Elisa, corpo scoperto da mesi. Il vice parroco sapeva, su corriere.it. URL consultato il 10 marzo 2011.
  16. ^ Fonte: La Repubblica, 02.01.2013, "Omicidio Claps, nuovi colpi di scena: nei guai due donne e un medico"
  17. ^ Fonte: Il video della polizia del Dorset
  18. ^ I pm:«Elisa Claps uccisa da Restivo con 13 colpi di arma da taglio», in Corriere della Sera, 28 maggio 2010. URL consultato il 30 maggio 2010.
  19. ^ Fonte: ANSA.it, 29.06.2010, "Le foto della perizia"
  20. ^ "Lo sdegno della famiglia di Elisa: «Quel sottotetto squallida alcova»", in La Repubblica, 07 luglio 2010. URL consultato il 7 luglio 2010.
  21. ^ Claps, trovato Dna di 2 uomini fra i reperti del sottotetto, in La Repubblica, 6 luglio 2010. URL consultato il 6 luglio 2010.
  22. ^ "Gildo Claps contro il vescovo: «O ha coperto o è incapace»", in La Repubblica, 12 settembre 2010. URL consultato il 12 settembre 2010.
  23. ^ "Caso Claps, nuova perizia affidata ai Ris di Parma", in La Repubblica, 8 ottobre 2010. URL consultato l'8 ottobre 2010.
  24. ^ Fonte: La Repubblica, 25.10.2010, "Delitto Claps, bottone forse di abito cardinalizio. Perizia: «Elisa aggredita anche dopo la morte»"
  25. ^ Fonte: La Repubblica, 09.03.2011, "Il DNA di Restivo sulla maglia di Elisa. Il fratello della ragazza: «Chiuso il cerchio»"
  26. ^ Fonte: La Repubblica, 02.07.2011, "Elisa Claps, i funerali diciotto anni dopo la scomparsa"
  27. ^ Fonte: La Repubblica, 02.07.2011, "L'ultimo addio a Elisa Claps. Diciotto anni dopo la morte"
  28. ^ Fonte: La Repubblica, 30.06.2011, "Restivo condannato all'ergastolo per l'omicidio di Heather Barnett"
  29. ^ Fonte: Press Association (UK), 30.06.2011
  30. ^ Fonte: Daily Echo, 30.06.2011, "Danilo Restivo given whole life jail sentence for murder of Heather Barnett"
  31. ^ Fonte: La Repubblica, 08.11.2011, "Omicidio Claps, iniziato il processo. I pm chiedono 30 anni per Restivo"
  32. ^ a b Fonte: La Repubblica, 11.11.2011, "Restivo condannato a trent'anni. La madre di Elisa: "Fatta giustizia""
  33. ^ Fonte: La Repubblica, 22.02.2013, Caso Claps, Restivo in Italia, processo a Salerno il 20 marzo
  34. ^ Fonte: La Repubblica, 11.03.2013, "Appello processo Claps: Danilo Restivo è in Italia"
  35. ^ Fonte: Repubblica.it, 20.07.2022, "Potenza, Gildo Claps: 'Chiesa riaperta, ipocrisia di chi dovrebbe fare del rispetto del prossimo la sua missione di vita'"
  36. ^ Indagini - Potenza, 12 settembre 1993 – Prima parte, su Il Post, 1º giugno 2022. URL consultato il 3 giugno 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]