Nihil difficile amanti
Nihil difficile amanti è una massima latina, derivata da una frase di Cicerone (Orator, X), che significa «nulla è difficile per chi ama».
L'espressione è diventata di uso proverbiale per esaltare o per rilevare l'ineluttabile potenza dell'amore, sentimento che non si arrende di fronte a nessun ostacolo.
Contesto e significato[modifica | modifica wikitesto]
Nell'Orator la frase non ha nulla del significato romantico e passionale che gli è stato attribuito estrapolandola dal contesto. Cicerone, dopo aver ricordato che la sua discussione si propone di definire le caratteristiche del perfetto oratore, si rivolge a Marco Giunio Bruto, dedicatario dell'opera, esaltandone appunto le virtù morali e professionali di valente oratore, avvocato e politico, e sottolineando che le difficoltà dell'argomento potranno essere superate proprio dall'affettuosa stima che egli porta nei suoi riguardi:
«Magnum opus omnino et arduum, Brute, conamur; sed nihil difficile amanti puto.
Amo autem et semper amavi ingenium, studia, mores tuos.»
«Noi stiamo tentando, o Bruto, un'opera assolutamente grande e ardua; ma ritengo che nulla sia difficile per chi ama.
Del resto io amo e ho sempre amato il tuo ingegno, i tuoi studi e i tuoi costumi.[1]»
Su questa frase è stata forse esemplata la più nota espressione Nihil difficile volenti, che non ha invece riscontro negli autori latini.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Lo stesso affetto verso Bruto, stavolta usando il verbo dilìgere («amare, prediligere»), Cicerone esprime nel paragrafo introduttivo, dichiarando che non era possibile negare quest'opera a colui che gli era prediletto in modo particolare, e al quale sentiva di essere altrettanto carissimo (negare ei quem unice diligerem cuique me carissimum esse sentirem).
