Museo etnografico del ferro, delle arti e tradizioni popolari

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Museo etnografico del ferro, delle arti e tradizioni popolari
Il mulino del maglio
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBienno
IndirizzoVia Artigiani 13 e Via Artigiani 13, 25040 Bienno
Coordinate45°56′00″N 10°17′20″E / 45.933333°N 10.288889°E45.933333; 10.288889
Caratteristiche
TipoEtnografia
Istituzione1988
Visitatori3 664 (2022)
Sito web

Il Museo etnografico del ferro, delle arti e tradizioni popolari è situato nel comune di Bienno, in Val Camonica (provincia di Brescia).

Fondato nel 1988[1], il museo è strutturato in maniera diffusa in più sedi dell'abitato di Bienno, rammentando l'importanza dell'economia del ferro che fin dal XVI secolo[2][3] ha permesso lo sviluppo e la ricchezza del paese.

Il complesso museale si compone di cinque strutture: la sede principale è ospitata nella fucina-museo (di tipo "cavadora", cioè specializzata nella produzione di manifatture "profonde" come secchi, padelle e mestoli[4]), una ludoteca (ex fucina Comensoli), una scuola di forgiatura (ex fucina Franzoni, presso cui è organizzata la Biennale Internazionale di Forgiatura[5]), uno spazio per mostre temporanee (ex fucina Ercoli) ed un mulino-museo, in cui è possibile vedere un'antica fucina con pavimentazione in terra battuta, accanto ad un enorme maglio in legno azionato da un mulino ad acqua quattrocentesco sul canale artificiale chiamato Vaso Re, che forniva l'acqua a tutte le fucine del paese.

Qui i Maister, i maestri fabbri così chiamati nel dialetto camuno, praticavano l'arte della ferrarezza al fine di produrre i più svariati utensili: non solo zappe, badili, pentole, secchi, ma, nell'antichità, anche armi. In una sala a fianco è sistemata una raccolta di minerali estratti in zona, anche in antico[senza fonte].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Museo Etnografico del Ferro, delle Arti e Tradizioni Popolari, su musilbrescia.it. URL consultato il 10 marzo 2015.
  2. ^ Giuseppe Berruti, Per una storia dell’economia della Val Camonica tra il X e il XVIII secolo: le fucine da ferro, la tessitura, la coltura dell'olivo, 2013, p. 29.
  3. ^ Celestino Colleoni, capitolo XXXVII, in Historia Quadripartita di Bergomo et suo territorio, Historiae urbium et regionum Italiae rariores, Volume 67, Edizione 1, Bergamo, 1617, p. 550.
  4. ^ AA.VV., Musei dell'artigianato: oltre 300 collezioni in Italia, Touring Club Italiano, 2003, p. 43, ISBN 88-365-2818-X.
  5. ^ Quarta edizione della Biennale internazionale di Forgiatura, su Associazione scuola in fucina. URL consultato il 10 marzo 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]