Coordinate: 43°45′54.99″N 11°14′59.88″E

Tesoro dei granduchi

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Museo degli Argenti
Ala del palazzo dov'è ospitato il museo degli Argenti
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàFirenze
IndirizzoPiazza Pitti 1, Firenze
Coordinate43°45′54.99″N 11°14′59.88″E
Caratteristiche
Tipoarte applicata, oreficeria, toreutica
Istituzione1919
Visitatori1 (2019)
[Museo degli argenti Sito web]
Vetrina con oggetti sacri nel Museo degli Argenti

Il Museo degli argenti fa parte del complesso di palazzo Pitti a Firenze. Istituito nella seconda metà dell'Ottocento, è ospitato nell'ala laterale settentrionale del corpo di fabbrica principale del palazzo, entro il quale si estende in 14 sale al piano terra (appartamenti estivi ai quali si accede dal cortile del Buontalenti) e in 13 sale al soprastante piano mezzanino. Il museo viene chiamato anche Tesoro dei Medici, sebbene alcuni pezzi datino all'epoca successiva dei Lorena, e contiene una vasta collezione di pezzi inestimabili di oreficeria, argenteria, cammei, cristalli, opere in avorio e in pietre dure.

Nel 2013 il circuito museale del giardino di Boboli, che comprende anche il Museo degli Argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il giardino Bardini, è stato il sesto sito italiano statale più visitato, con 710.523 visitatori e un introtio lordo totale di 2.722.872 Euro[1].

Percorso espositivo

Appartamenti estivi

  1. Sala di Luca Pitti
  2. Sala delle Porcellane
  3. Sala di Giovanni da San Giovanni
  4. Sala di Lorenzo
  5. Grotticina
  6. Cappella
  7. Sala dell'Udienza Pubblica
  8. Sala dei Cristalli e delle Pietre Dure
  9. Cortile dell'Aiace
  10. Sala delle Ambre
  11. Sala dell'Udienza Privata
  12. Terza Sala dell'Udienza
  13. Sala degli Avori
  14. Sala degli Avori e dei Reliquari

La sala II al pian terreno contiene le opere più antiche facenti parte delle collezioni di Lorenzo il Magnifico, come la collezione dei vasi antichi (romani, sasanidi e veneziani), spesso con delicate incrostazioni argentee aggiunte nel XV secolo. Tra i pezzi più pregiati di questa sezione un calice bizantino, una doppia coppa in ametista, e un'opera in porfido raffigurante una Venere e Amore del pesciatino Pier Maria Serbaldi detto "il Tagliacarne". La sala III ospita un rilievo ligneo sei-settecentesco, mentre la sala IV è coperta dagli affreschi di Giovanni da San Giovanni, eseguiti dal 1634 e completati da Cecco Bravo, Francesco Furini e Ottavio Vannini nel 1642.

La sala V era un'antica piccola cappella con splendide oreficerie per il culto. Le sale da VI a XII, prospicienti a piazza Pitti, erano gli appartamenti estivi del granduca e presentano ancora i preziosi affreschi di Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli, dipinti tra il 1634 e il 1641 nelle sale dalla VI alla VIII. Tra i pezzi più pregiati di queste sale figurano: opere in ebano e pietre dure intarsiate, come lo Stipo d'Alemania, proveniente da Augusta come dono dell'Arciduca del Tirolo, e un inginocchiatoio analogo; uno stipo e un reliquiario di santi domenicani di Giovan Battista Foggini; vasi in avorio tornito di fattura tedesca e uno di Giovanni Antonio Maggiore da Milano, che è il pezzo più antico conosciuto in questa specialità artistica (1582); un tavolo e uno stipo capolavori di ebanisteria olandese; una bussola magnetica donata dallo zar Pietro il Grande a Cosimo III; vasi e coppe in pietre dure e cristallo di rocca dalle fogge bizzarre e insolite.

Al piano terra si trova l'eccezionale raccolta di porcellane orientali, di oltre 1.000 esemplari, per lo più di provenienza medicea, recentemente arricchitasi della collezione Scalabrino: ben 127 pezzi del XVII e XVIII secolo, tutti di qualità rarissima nel panorama europeo.

Il mezzanino

  1. Sala dei Cammei
  2. Sala dei Gioielli
  3. Prima Sala del Tesoro di Salisburgo
  4. Seconda Sala del Tesoro di Salisburgo
  5. Loggetta
  6. Sala del Tesoretto
  7. Sala Esotica
  8. Sala delle Porcellane Cinesi
  9. Sala delle Porcellane Giapponesi
  10. Sala delle Donazioni
  11. Sala dei Calchi
  12. Corridoio dei Calchi
  13. Corridoio dei Reliquiari

L'esposizione prosegue nel mezzanino, dove sono collocate le collezioni dei cammei, dei gioielli, dei ninnoli, delle argenterie per uso liturgico e da tavola, dei manufatti esotici.

È qui disposta anche la collezione di manufatti aurei e d'argento provenienti dalla Germania e portati dal granduca Ferdinando III dopo il periodo di esilio terminato nel 1815, causato dall'occupazione francese.

Nelle due sale che ospitavano le porcellane sono state realizzate nuove vetrine e risistemati i gioielli, integrati da nuove acquisizioni mediante donazioni e comodati, prevalentemente manufatti contemporanei. È stata infine dedicata una saletta, l'ultima stanza di quelle che si affacciano sul cortile interno dell'Ammannati, alla collezione di miniature Barocchi, di oltre 120 pezzi.

Note

  1. ^ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Visitatori e introiti dei musei

Bibliografia

  • Marilena Mosco. Museo degli Argenti in "Marco Chiarini (a cura di). Palazzo Pitti, tutti i musei, tutte le opere (la guida ufficiale): pag. 128-141. Livorno, Sillabe, 2001". ISBN 978-88-8347-046-2

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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