Museo delle porcellane
Museo delle porcellane | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Firenze |
Indirizzo | accesso dal giardino di Boboli o da palazzo Pitti, piazza Pitti 1, Piazza Pitti 1 e piazza Pitti, 1 - Firenze |
Coordinate | 43°45′54.99″N 11°14′59.88″E / 43.765275°N 11.249968°E |
Caratteristiche | |
Tipo | Porcellana |
Istituzione | 1973 |
Apertura | 1973 |
Visitatori | 1 (2019) |
Sito web | |
Il Museo delle porcellane è situato nel cosiddetto "Casino del Cavaliere", in uno dei punti più alti del Giardino di Boboli a Palazzo Pitti, Firenze.
Nel 2013 il circuito museale del giardino di Boboli, che comprende anche il Museo degli Argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il giardino Bardini, è stato il sesto sito italiano statale più visitato, con 710.523 visitatori e un introito lordo totale di 2.722.872 Euro[1]. Nel 2016 il circuito museale ha fatto registrare 881.463 visitatori.[2].
Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Sebbene la sua apertura risalga appena al 1973, la collezione delle porcellane è molto antica, con pezzi regalati ai granduchi da altri sovrani europei o fatti realizzare da loro stessi su commissione. Molti pezzi furono collezionati dai Lorena, in particolare Pietro Leopoldo e Ferdinando III. Nonostante ciò il cuore della collezione in larga parte fu portato a Firenze dalla famiglia Savoia unificando a palazzo Pitti le collezioni di alcune regge "ereditate" di fatto dopo l'unità d'Italia, quali il palazzo ducale a Parma e le regge di Piacenza e di sala Baganza.
Gli esemplari esposti appartengono alle più celebri e blasonate manifatture europee, che dal Settecento riuscirono a emulare le tecniche di questo esclusivo materiale, fino ad allora ad appannaggio unico delle manifatture cinesi e giapponesi.
Numerosi sono i serviti di rappresentanza di piatti, tazze e tazzine, specialmente dedicate alle nuove mode di prendere il caffè e la cioccolata in tazza, nonché le numerose teiere, i vasi e le statuine, tutti decorati con soavi motivi ornamentali in stile soprattutto rococò e neoclassico.
Fra le manifatture di provenienza figurano: la Real Fabbrica di Napoli (Capodimonte) come il Gruppo della scuola degli orsi e diciotto statuette di popolane napoletane; quella toscana del marchese Carlo Ginori a Doccia, presso Sesto Fiorentino, con opere sette e ottocentesche; le manifatture francesi di Tournai, Vincennes, Chantilly e altre manifatture parigine; porcellane viennesi, in larga parte raccolte da Ferdinando III di Toscana; porcellane della manifatture tedesche di Meissen e Würzburg, tra le quali figurano una zuccheriera a forma di tartaruga e una teiera a forma di gallina.
Mostre[modifica | modifica wikitesto]
- Fra 2005 e 2006 il museo delle porcellane ha accolto una mostra sulle ceramiche di Paolo Staccioli, caratterizzate da leggerezza, grazia e ironia.
- Presso il Museo delle Porcellane si è tenuta una mostra sull'artista americana Betty Woodman. Si è trattato per lo più di tazze e vasi realizzati al tornio o a fusione, utilizzando la pasta tenera, smalti colorati e dorature.
- Nel 2010 è stata dedicata una mostra a Paola Staccioli e alle sue opere bizzarre e fiabesche: teiere, vasi, ciotole, tazzine, bicchieri, piatti, mattonelle..
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Visitatori e introiti dei musei
- ^ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Visitatori e introiti dei musei Archiviato il 10 gennaio 2017 in Internet Archive.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Museo delle porcellane
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su polomuseale.firenze.it.
- Sito ufficiale, su uffizi.it.
- Museo delle porcellane, su CulturaItalia, Istituto centrale per il catalogo unico.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 146336128 · ISNI (EN) 0000 0001 1015 2110 · LCCN (EN) n97101641 · WorldCat Identities (EN) lccn-n97101641 |
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