Museo archeologico di Villa Sulcis

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Museo archeologico di Villa Sulcis
Il museo
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCarbonia
IndirizzoVia Campania 2, 09013 Carbonia e Via Campania, Carbonia
Coordinate39°09′49.53″N 8°31′29.61″E / 39.163759°N 8.524893°E39.163759; 8.524893
Caratteristiche
Tipoarcheologia
Gestionesoprintendenza
Visitatori1 700 (2022)
Sito web

Il museo archeologico di Villa Sulcis è un museo archeologico facente parte del sistema museale di Carbonia. È situato dal 1988 all'interno di Villa Sulcis, che negli anni 1930 era la residenza del direttore delle miniere di Carbonia, ed è stato ampliato e rinnovato nel 2008[1].

I materiali esposti, provenienti da diverse località del Sulcis, sono datati a partire dal periodo preistorico sino all'epoca bizantina. Tra i reperti esposti nel museo si segnalano quelli del riparo sotto roccia preistorico (mesolitico e neolitico) di Su Carroppu di Sirri, delle necropoli a domus de janas di Monte Crobu, Cannas di Sotto e di Is Locci Santus, che hanno restituito importanti testimonianze della Sardegna prenuragica, e dell'area archeologica di Monte Sirai e dell'omonimo nuraghe[2].

Percorso espositivo[modifica | modifica wikitesto]

Nel museo si trovano tre sale: la sala del territorio dove sono esposti reperti dell'epoca preistorica e protostorica, la sala del Sulcis fenicio con materiali provenienti da Sulki e Bithia e la sala di Monte Sirai dedicata al sito di Monte Sirai, in territorio di Carbonia, dall'età fenicio-punica a quella romana[2].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il sistema museale cittadino, su museodelcarbone.it. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  2. ^ a b Il museo, su carboniamusei.it. URL consultato il 15 ottobre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luisa Anna Marras, Il museo archeologico di Carbonia, Carlo Delfino Editore, 1998.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN237452885 · LCCN (ENno00100937 · J9U (ENHE987007354379605171 · WorldCat Identities (ENlccn-no00100937