Moltkia suffruticosa

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Erba perla rupestre
Moltkia suffruticosa
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Lamiidi
Ordine Boraginales
Famiglia Boraginaceae
Sottofamiglia Boraginoideae
Tribù Lithospermeae
Genere Moltkia
Specie M. suffruticosa
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Lamiales
Famiglia Boraginaceae
Genere Moltkia
Specie M. suffruticosa
Nomenclatura binomiale
Moltkia suffruticosa
(L.) Brand., 1902
Sinonimi

Pulmonaria suffruticosa
L., 1763 (basionimo)
Lithospermum suffruticosum
(L.) A.Kern.
Lithospermum fruticosum
Vitman
Gymnoleima graminifolium
Decne.
Lithodora graminifolia
Griseb.
Lithospermum graminifolium
Viv.
Moltkia graminifolia
(Decne.) Nyman

Nomi comuni

migliarino suffruticoso

L'erba perla rupestre (Moltkia suffruticosa (L.) Brand., 1902) è una pianta erbacea perenne, a fiori penduli, della famiglia delle Boraginacee.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (“Moltkia”) ricorda il Conte Gadske Moltke fondatore del Museo di Storia Naturale di Copenaghen e morto nel 1818.
L'epiteto specifico (“suffruticosa”) fa riferimento al particolare tipo di forma biologica della pianta.
Il binomio scientifico attuale (Moltkia suffruticosa ) è stato assegnato definitivamente dal botanico August Brand (1863-1930) in una pubblicazione del 1902.
In lingua tedesca questa pianta si chiama Fels-Steinsame.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Località : "Giardino Botanico delle Alpi Orientali", Monte Faverghera (BL), 1500 m s.l.m. - 28/06/2008

È una pianta alta da 10 a 30 cm, di aspetto suffruticoso e portamento cespitoso (a cespuglio). Tutta la pianta è ricoperta di una peluria ruvida e canescente (al tatto risulta quasi vellutata). La forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr), ossia sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm, inoltre le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

Il fusto è legnoso, contorto molto ramificato; i rami sono generalmente ascendenti (a volte anche nutanti) e semplici fino all'infiorescenza. Sono presenti dei peli eretti (o appressati) lunghi 0,6 – 1 mm.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie
Località : "Giardino Botanico delle Alpi Orientali", Monte Faverghera (BL), 1500 m s.l.m. - 28/06/2008

Le foglie sono del tipo “graminifoglia” (lunghe, sottili e lineari); lungo il fusto sono spiralate e sono prive di stipole. La pagina superiore è di colore verde scuro, mentre quella inferiore è più chiara. In genere il loro portamento descrive una curva verso il basso. Dimensioni delle foglie : larghezza 1 – 3 mm: lunghezza 3 – 6 cm.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza
Località : "Giardino Botanico delle Alpi Orientali", Monte Faverghera (BL), 1500 m s.l.m. - 28/06/2008

Le infiorescenze sono bratteate (con foglie di tipo bratteale) e raccolgono dei racemi di fiori blu o violetto-cerulei con sfumature lilla. Le spighe sono terminali di tipo scorpioide. I fiori sono portati da lunghi peduncoli arcuati per cui i fiori sono pendenti.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, tetraciclici (formati dai 4 verticilli fondamentali della angiosperme: calicecorollaandroceogineceo), pentameri (il calice e la corolla sono formati da 5 elementi); mentre i sepali sono più o meno liberi (saldati solo alla base), i petali sono sempre concresciuti[2]. Lunghezza dei fiori : 8 – 12 mm.

K (5), [C (5), A 5], G (2) (supero)[3]

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

I frutti si presentano sotto forma di quattro nucule o drupeole acheniformi (quattro mericarpi liberi a forma ovoide-ricurvi). Dimensione dei mericarpi  : 3 mm.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale[4]:

Formazione : delle comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
Classe : Asplenietea trichomanis
Ordine : Potentilletalia caulescentis
Alleanza : Potentillion caulescentis

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il Sistema Cronquist assegna questa pianta alle Lamiales, mentre la moderna classificazione filogenetica Sistema APG IV la assegna all'ordine Boraginales[5]. Descritta da Linneo come Pulmonaria suffruticosa fu in seguito spostata nel genere Lithospermum con la denominazione di Lithospermum graminifolium Viv. o anche Lithospermum suffruticosa L.. Il botanico italiano Adriano Fiori (1865 – 1950) nella sua opera ”Flora analitica di Italia” del 1909 la descrive ancora sotto il genere Lithospermum[6]. È l'unica specie del genere Moltkia presente sul territorio italiano[7].

Usi[modifica | modifica wikitesto]

L'unico impiego di questa pianta rustica è nel giardino roccioso e alpino. Crescono in terra sabbiosa o comune ma sempre leggera; si moltiplicano per divisione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Moltkia suffruticosa, in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  2. ^ Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  3. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 6 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  4. ^ AA.VV., Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
  5. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  6. ^ Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume secondo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 861.
  7. ^ Eduard Strasburger, Trattato di Botanica (Vol.2), Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 855, ISBN 88-7287-344-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume secondo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 891.
  • Pignatti S., Flora d'Italia Vol. III, Milano, Edagricole, 2017, p. 152, ISBN 9788850652440.
  • AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 64.
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
  • Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 855, ISBN 88-7287-344-4.

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