Mittelwerk

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Mittelwerk
Militare USA e un motore di V2 catturato
Ubicazione
StatoBandiera della Germania Germania nazista
Stato attualeBandiera della Germania Germania
RegioneTuringia
CittàNordhausen
Coordinate51°32′05″N 10°45′04″E / 51.534722°N 10.751111°E51.534722; 10.751111
Informazioni generali
TipoBunker sotterraneo
Termine costruzione1943
CostruttoreMittelwerk GmbH
Visitabilemuseo[1]
Informazioni militari
Termine funzione strategica1945
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Per Mittelwerk, dal tedesco "fabbrica centrale", si intende una fabbrica tedesca costruita durante la seconda guerra mondiale sotto la collina di Kohnstein, al fine di evitare i bombardamenti alleati.

La fabbrica utilizzò il lavoro forzato proveniente dai prigionieri del campo di concentramento di Dora-Mittelbau, principalmente per la produzione dei missili balistici V2, le bombe volanti V1 ed altre armi.

Mittelwerk GmbH[modifica | modifica wikitesto]

Taniche da 4.500 l per la produzione di V1 e V2

La notte tra il 17 e il 18 agosto 1943, i bombardieri della RAF effettuarono durante l'operazione Hydra un bombardamento contro il centro di ricerca di Peenemünde, dove era in corso lo sviluppo e la produzione del V2.

Il 19 ottobre 1943, alla società tedesca Mittelwerk GmbH fu rilasciato il contratto di guerra n. 0011-5565/43 dal generale Emil Leeb, responsabile dell'ufficio d'armi dell'esercito,[2] per 12.000 missili A4, pagandoli 40.000 Reichsmark ciascuno.[3][4]

La Mittelwerk GmbH diresse anche altri siti per lo sviluppo e la sperimentazione del razzo V2 a Schlier, progetto Zement, e a Lehesten.[5] A partire da maggio 1944,[2] Georg Rickhey venne nominato direttore generale di Mittelwerk GmbH,[6] Albin Sawatzki direttore tecnico, Arthur Rudolph capo della divisione tecnica[6], con il vice Karl Seidenstuecker[7], mentre Hans Lindenberg controllava 50 ingegneri per il controllo della qualità, nella località di Ilfeld.[8] Altri ingegneri erano impegnati nella produzione della turbopompa: ad esempio Magnus von Braun e Günther Haukohl[6] hanno supervisionato la produzione del V2 dopo aver aiutato a progettare la sua catena di montaggio. Altri collaboratori furono, Eric Ball, Hans Fridrich, Hans Palaoro e Rudolph Schlidt.[7] La struttura aveva un personale di comunicazione agli ordini del capitano dott. Kühle, una divisione amministrativa gestita da Börner, un membro del consiglio, Otto Karl Bersch,[6] ed un ufficio per l'offerta di lavoro ai prigionieri (Brozsat).[7] Hannelore Bannasch era invece impiegato presso la segretaria di Sawatzki.[7]

Altri progetti Mittelwerk[modifica | modifica wikitesto]

Un missile V1 in catena di montaggio

Nel luglio del 1944, Hans Kammler ordinò a Nordwerke di utilizzare i tunnel incrociati 1-20 per un produrre sia gli aerei Junkers che i motori a pistoni, lasciando così i tunnel 21-46 a disposizione della Mittelwerk GmbH. Nei mesi di febbraio-aprile 1945, l'impianto di Nordhausen produsse sia i missili antiaereo Taifun che gli aerei da caccia Heinkel He 162. Fu messo inoltre in funzione un impianto per la produzione di ossigeno liquido.[9] L'ingegner Eber utilizzò attrezzature sottratte sia dal bunker Watten che da altri siti per costruire i generatori di ossigeno liquido: 15 generatori erano quasi completi quando il sito fu occupato dagli alleati. Il Mittelwerk conteneva anche attrezzature per la produzione di carburante per aerei,[10] e, in caso d'emergenza, sarebbe stato avviato il progetto "Cuckoo", per la produzione di combustibile da olio vegetale. Tale sito sotterraneo avrebbe dovuto essere scavato nella miniera di Himmelsburg, situata poco più a nord della Mittelwerk.[10]

Piani supplementari per la costruzione di impianti del razzo V2 nei pressi di Friedrichshafen e Riga, non sono mai stati realizzati.

L'assemblaggio dei V1 iniziò tra ottobre e novembre del 1944, all'estremità sud della Tunnel A.[9] Alla fine di gennaio 1945, 51 V1 vennero spediti dalla fabbrica Fieseler situata in Alta Baviera, nome in codice Cham, all'impianto di Nordhausen per il loro completamento. Dopo la chiusura di una seconda fabbrica di V1, il Mittelwerk Werk II nel febbraio del 1945 rimaneva l'unica fabbrica di bombe volanti V1. Qui vennero costruiti complessivamente 2.275 V1, dal settembre 1944 fino aprile 1945.[11]

Non vi sono prove certe che a Mittelwerk siano stati costruiti o conservati altri armamenti, considerati "esotici". Ad esempio, Richard Overy rileva in "La Guerra Bombing - Europa 1939-1945" de 2013: "Non vi sono prove certe che piccole bombe sferiche contenenti rifiuti radioattivi sono stati costruiti a Mittelbau."[12]

Evacuazione[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine di febbraio 1945, i Capi di Stato Maggiore alleati proposero un attacco all'impianto di Nordhausen utilizzando una miscela altamente infiammabile, il napalm,[13] già sperimentata nel teatro del Pacifico. In questo modo si sarebbe potuto penetrare profondamente con forza nei locali interrati, uccidendo militari e personale con il calore intenso. La zona venne attaccata il 3 e 4 aprile 1945 dalla RAF con bombe convenzionali. Gli alleati credettero di bombardare delle caserme, ma in realtà queste erano le baracche degli operai addetti al lavoro forzato. L'attacco del 4 aprile 1945 ha invece colpito la caserma e la città di Nordhausen. Il lavoro forzato presso il campo di concentramento di Dora-Mittelbau fu sospeso, mentre il campo fu evacuato il 4 aprile 1945,[9] gli scienziati si spostarono nel baluardo alpino di Alpenfestung. Hitler aveva ordinato la distruzione di qualsiasi infrastruttura utile agli alleati;[6] tale ordine venne volutamente ignorato da Speer, per cui l'impianto di Nordhausen fu evacuato senza fare alcun danno.[13]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essere stati avvertiti di "aspettarsi qualcosa di un po' insolito nella zona di Nordhausen", e dopo essere precedentemente entrati nello stabilimento Nordhausen da nord attraverso il Junkers Nordwerke, la 3ª Divisione Corazzata e la 104ª divisione di fanteria raggiunsero la città di Nordhausen. l'11 aprile 1945 scoprirono i morti e i malati del campo distribuiti in[2] 264 caserme.[14]

Il lancio dei missili V2, causò, tra gli alleati, circa 2.541 morti e 5.923 feriti.[15] Paradossalmente, delle circa 60.0000 persone che lavorarono nel campo di Mittelbau-Dora e nei suoi sottocampi, si stima che le vittime furono 20.000, morti o al campo o nei luoghi nei quali erano stati successivamente trasportati: 350 sono stati impiccati, di cui 200 per sabotaggio;[7] molti altri sono morti a causa della stanchezza, dal freddo, dalla malnutrizione o da malattie. Altri ancora sono stati uccisi dalle guardie. Il totale comprende anche tra 1.300 e 1.500 prigionieri, uccisi dalle bombe britanniche all'inizio di aprile.[16]

Missione per il V2[modifica | modifica wikitesto]

Alcune persone dell'Operazione Paperclip che erano scienziati a Mittelwerk.

Il 22 maggio del 1945,[6] mediante l'Operazione Paperclip gli USA spedirono il primo treno carico di parti dei razzi che sarebbero stati poi utilizzati in progetti come l'Operazione Sandy, il primo lancio americano di un V2 dal mare, e l'Operazione Blossom. Nell'area vasta 8 300 km², del White Sands Missile Range del New Messico, venne attivato il progetto Hermes, il primo programma missilistico USA. La zona di Nordhausen era divenuta zona di occupazione sovietica, e ufficiali dell'esercito sovietico vi giunsero il 26 maggio 1945 per visitare l'impianto di Nordhausen.[6] Nel giugno del 1945, l'esercito americano aveva l'impianto di Nordhausen come previsto dalla Direttiva 1067/14 JCS, con parti, macchine, utensili, e documenti (tra cui i progetti progettati i missili intercontinentali A-9/A-10).[14] L'Armata Rossa occupò la Mittelwerk fino al 5 luglio 1945, mentre nel corso dell'estate 1948 demolì entrambi gli ingressi del sistema di tunnel.[9]

Il processo Dora[modifica | modifica wikitesto]

16 dei 19 imputati al processo Dora del 1947

Nel 1947, il processo Dora ha condannato alcuni ufficiali delle SS e kapò dei campi di concentramento, mentre tre scienziati coinvolti del programma del missile V2 vennero assolti dai crimini di guerra nazisti perpetrati a Mittelwerk. Il 19 maggio 1947, l'ex capo della struttura Mittelwerk, Georg Rickhey, venne estradato dalla Germania agli Stati Uniti e successivamente, durante il processo Dora, assolto dall'accusa di crimini di guerra. Ad Arthur Rudolph, dopo essere emigrato negli Stati Uniti, venne affidato un ruolo chiave sia nel progetto del missile Pershing, che nel Programma Apollo, ma fu costretto a rinunciare alla cittadinanza statunitense e a ritornare in Germania; il governo della Repubblica Federale Tedesca, citando la prescrizione, non lo condannò ma gli concesse la cittadinanza. Wernher von Braun, direttore tecnico di una struttura separata a Peenemünde, aveva visitato Mittelwerk il 25 gennaio 1944.[13]

Rovine[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1995 fu scavato un nuovo tunnel per raggiungere il Tunnel A. I primi 710 metri vennero aperti per i visitatori. Ampie parti del sistema sono allagate da acque sotterranee, mentre altre parti sono crollate. Dopo la riunificazione della Germania, i tunnel sono stati spesso saccheggiati da cercatori di tesori, entrati da una miniera privata situata a nord della collina di Kohnstein.

Willi Kramer, un archeologo e scienziato tedesco che si immerse nel sistema di gallerie tra il 1992 e il 1998, ha stimato che vennero rubate 70 tonnellate di materiale. L'accesso attraverso questi ingressi non era sicuro fino al 2004, quando la miniera andò in fallimento.[17]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Paul Grigoreff, The Mittelwerk/Mittelbau/Camp Dora Mittelbau GmbH - Mittelbau KZ, su V2rocket.com.
  2. ^ a b c (EN) Michael J Neufeld, The Rocket and the Reich: Peenemünde and the Coming of the Ballistic Missile Era, New York, The Free Press, 1995, pp. 209, 227, 267.
  3. ^ (EN) Józef authorlink=Józef Garliński Garliński, Hitler's Last Weapons: The Underground War against the V1 and V2, New York, Times Books, 1978, p. 106.
  4. ^ Corrispondenti a circa 287.200 € al 2016.
  5. ^ (EN) Dahm, Werner Karl, su Peenemünde Interviews, National Air and Space Museum. URL consultato il 13 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2003).
  6. ^ a b c d e f g (EN) Frederick I, III Ordway e Sharpe, Mitchell R, The Rocket Team, Apogee Books Space Series 36, New York, Thomas Y. Crowell, 1979, pp. 77, 80,88,117,120,185,271,293,316,319,322, ISBN 1-894959-00-0.
  7. ^ a b c d e (EN) Linda Hunt, Secret Agenda: The United States Government, Nazi Scientists, and Project Paperclip, 1945 to 1990, New York, St. Martin's Press, 1991, pp. 60, 64–69, 75–77, ISBN 0-312-05510-2.
  8. ^ (EN) Michael Brian Petersen, Engineering Consent: Peenemuende, National Socialism, and the V-2 Missile, 1924-1945 (PDF), su nyteknik.se, University of Maryland, College Park. URL consultato il 13 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2009).
  9. ^ a b c d (FR) Yves Béon, Planet Dora: A Memoir of the Holocaust and the Birth of the Space Age, (tradotto da libro La planète Dora, Béon & Richard L. Fague), Westview Press, 1997, pp. XIX, XXI, XXII, XXIV, ISBN 0-8133-3272-9.
  10. ^ a b (EN) Minutes of Meeting No. 45/6 (PDF), su fischer-tropsch.org, Enemy Oil Intelligence Committee, 6 febbraio 1945. URL consultato il 22 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2008).
  11. ^ (EN) André Sellier, Stephen Wright and Susan Taponier (translation), A History of the Dora Camp, Chicago, Ivan R. Dee, 2003 [1998-Histoire du camp de Dora], pp. 147–8, ISBN 1-56663-511-X.
  12. ^ (EN) Richard Overy, The Bombing War - Europe 1939-1945, Allen Lane, 2013, ISBN 978-0-7139-9561-9.
  13. ^ a b c (EN) Józef Garliński, Hitler's Last Weapons: The Underground War against the V1 and V2, New York, Times Books, 1978, pp. 109, 194.
  14. ^ a b (EN) James McGovern, Crossbow and Overcast, New York, W. Morrow, 1964, pp. 117, 120, 185.
  15. ^ (EN) Peter G Cooksley, Flying Bomb, New York, Charles Scribner’s Sons, 1979, p. 175.
  16. ^ (DE) Bilanz des Schreckens (German), su buchenwald.de, Stiftung Gedenkstätten Buchenwald und Mittelbau-Dora. URL consultato il 16 febbraio 2015.
  17. ^ (DE) Sebastian Christian, Überreste eines Mordregimes, su Science, Spiegel Online, marzo 2006.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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