Mike Lindell

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Michael J. Lindell

Michael J. Lindell, detto Mike (Mankato, 28 giugno 1961), è un imprenditore statunitense noto anche come My Pillow Guy,[1] attivista politico e teorico della cospirazione.[2][3][4][5] È il fondatore e CEO di My Pillow, Inc., un'azienda produttrice di cuscini, biancheria da letto e pantofole[2][6][7][8] e di una piattaforma di social media chiamata Frank.

Lindell è un importante sostenitore e consigliere dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo la sconfitta di Trump nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2020, Lindell ha svolto un ruolo significativo nel sostenere e finanziare i tentativi di Trump di ribaltare il risultato elettorale; ha diffuso teorie del complotto smentite sulla diffusa frode elettorale in quelle elezioni. È stato anche un promotore attivo dell'estratto vegetale tossico oleandrina come cura di medicina alternativa per il COVID-19[5].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lindell è nato nel 1961 a Mankato, Minnesota. È cresciuto a Chaska e Carver, nel Minnesota. La dipendenza dal gioco di Lindell iniziò ad emergere durante la sua adolescenza. Ha frequentato l'Università del Minnesota dopo il liceo, ma abbandonò poco dopo. Negli anni '80, Lindell ha lanciato e gestito una serie di piccole imprese, dalla pulizia di tappeti ad alcuni bar e ristoranti nella contea di Carver. All'età di 20 anni Lindell divenne consumatore di cocaina: questa dipendenza è peggiorata dopo che è passato al crack negli anni '90. Lindell stava anche contraendo debiti di gioco, cosa che ha portato al pignoramento della sua casa e alla richiesta di divorzio da parte di sua moglie. Lindell ha dichiarato di aver raggiunto la sobrietà attraverso la preghiera nel 2009.

My Pillow[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 Lindell ha inventato il cuscino My Pillow, riempito con pezzi di schiuma triturata che si incastrano. Lindell ha trasformato l'attività in una società manifatturiera. Nel 2017 il Better Business Bureau (BBB) ha revocato l'accreditamento di My Pillow, abbassando la sua valutazione a una F sulla base di una serie di reclami da parte dei consumatori. Il BBB ha citato un'offerta "compra uno, prendi uno gratuito" che è diventata un'offerta continua e quindi il prezzo normale del prodotto. In una dichiarazione, Lindell ha commentato: "Naturalmente, sono terribilmente deluso dalla decisione del BBB".

Nel 2020 Lindell ha nominato suo figlio Darren direttore operativo dell'azienda, citando le sue possibili ambizioni politiche future. Nel 2021 alcuni importanti rivenditori hanno smesso di offrire i prodotti My Pillow. Lindell ha suggerito che questo fosse il risultato delle sue affermazioni relative ai risultati delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2020, sebbene punti vendita come Kohl's e Bed Bath & Beyond avessero sostenuto che il calo, confermato dalle ricerche di mercato, fosse invece dovuto alla bassa domanda dei clienti.

Il sito Frank[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 2021 Lindell ha dettagliato i piani per "Vocl", una piattaforma di social media alt-tech che stava sviluppando da diversi mesi. Ha descritto il sito come un incrocio tra YouTube e Twitter. Una disputa da parte di una società proprietaria di un sito web chiamato "Vocal" ha portato Lindell a rinominare il suo sito "Frank". Frank è stato lanciato sul dominio frankspeech.com il 19 aprile 2021, riscontrando molti problemi tecnici. Frank non ha funzionalità di social networking e offre principalmente flussi video incorporati, tra cui Absolute Interference e Teorie del complotto sulle elezioni presidenziali del 2020.

Lindell ha detto di aver speso milioni di dollari per sviluppare Frank. Secondo le fatture pubblicate da uno scrittore di SaMike lon, ottenute da una videoconferenza trapelata con il team IT di Lindell, Mike Lindell ha speso circa 936.000 dollari in hardware, manodopera e servizi per lanciare Frank. Jared Holt, un ricercatore di media di estrema destra presso il Digital Forensic Research Lab dell'Atlantic Council, ha affermato che "tutti i vari prodotti e iniziative che Lindell ha in corso, che si tratti di un film pseudo-documentario o di una piattaforma di social media, sono sforzi molto costosi. Qualcuno sta prendendo i soldi di Lindell da lui per produrre questa roba". Lindell ha dichiarato a Insider nel marzo 2022 che spendeva oltre 1 milione di dollari al mese per Frank.

FrankSocial, un sito di social networking ospitato su un dominio diverso, è diventato disponibile nell'aprile 2022. Un giornalista di Insider ha descritto FrankSocial come una reminiscenza del design di Facebook nel 2012, con un feed di notizie di base e nessuna funzione di messaggistica.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Nell'agosto 2016, Lindell ha incontrato il candidato presidenziale repubblicano Donald Trump, e ne è diventato un accanito sostenitore, definendolo, dopo la sua vittortia elettorale del 2016, "il presidente più straordinario che questo paese abbia mai visto nella sua storia". In un discorso alla Liberty University nell'agosto 2019, Lindell ha dichiarato: "Quando ho incontrato Donald Trump, mi è sembrato un appuntamento divino, e quando sono uscito da quell'ufficio ho deciso che avrei fatto tutto". Il 19 ottobre 2016, Lindell ha partecipato al dibattito presidenziale finale a Las Vegas. Ha parlato a una manifestazione della campagna di Trump a Minneapolis il 6 novembre 2016 e ha partecipato all'Official Donald Watch Party l'8 novembre. Ha partecipato anche all'inaugurazione di Trump ricevendo in regalo dal neopresidente una spilla di inaugurazione come regalo personale.

Nel 2017, Lindell si è seduto accanto a Trump a una tavola rotonda alla Casa Bianca. In una manifestazione a Fargo, Dakota del Nord, il 27 giugno 2018, Trump si è complimentato con Lindell per il suo "acume negli affari". Lindell ha parlato a una manifestazione di Trump il 4 ottobre 2018 a Rochester, Minnesota, e alla Conservative Political Action Conference del 2019, in cui ha promosso Trump come "il più grande presidente della storia" e "scelto da Dio".

Nel 2019, Lindell ha incontrato Trump e il suo staff su questioni di dipendenza da oppiacei. Era con lui quando Trump ha firmato un disegno di legge bipartisan che affrontava la crescente crisi degli oppioidi e cercava di prevenire l'abuso di oppioidi e la morte.

In un'apparizione del marzo 2020 su Fox News, Lindell ha affermato che le fabbriche di biancheria da letto della sua azienda erano state riorientate sulla produzione di mascherine per volere dell'amministrazione Trump. Più tardi, sempre, in quel mese, Lindell è apparso con Trump a una conferenza stampa sul coronavirus della Casa Bianca, durante la quale Lindell ha elogiato Trump: "Dio ci ha dato la grazia l'8 novembre 2016, per cambiare il corso in cui ci trovavamo. Dio era stato tolto dalle nostre scuole e vite, una nazione ha voltato le spalle a Dio. Vi incoraggio a usare questo tempo a casa per riprendere la parola. Leggete la nostra Bibbia e trascorrete del tempo con le nostre famiglie".

Lindell ha preso in considerazione la possibilità di candidarsi alla carica di governatore del Minnesota nel 2022 contro il democratico in carica Tim Walz, su sollecitazione, è stato detto, di Trump. Ha partecipato a una riunione dell'Associazione dei governatori repubblicani dove è stato incoraggiato a candidarsi. Nel maggio 2020, è diventato il presidente della campagna per la rielezione di Trump in Minnesota. Nel luglio 2020, Lindell si è detto "sicuro al 99%" di candidarsi alla carica di governatore del Minnesota; ma poi non l'ha fatto.

Nel novembre 2020, Lindell è stato tra coloro che hanno pagato la cauzione del tiratore di Kenosha, l'allora diciassettenne Kyle Rittenhouse. Lindell ha risposto alle accuse dicendo di aver donato a "The Fight Back Foundation Inc. per aiutare a finanziare controversie per frode elettorale, tra le altre cose" e che la storia era una "fake news".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Dominion Voting Systems sues 'MyPillow Guy' for $1.3 billion, in AP NEWS, 22 febbraio 2021. URL consultato il 24 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2021).
  2. ^ a b (EN) Jane Wells, How this entrepreneur went from a crack addict to a self-made multimillionaire, in CNBC, 20 settembre 2017. URL consultato il 28 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2020).
  3. ^ (EN) Jan Wolfe e David Thomas, Trump allies including Giuliani lose bid to dismiss Dominion vote machine lawsuits, in Reuters, 11 agosto 2021. URL consultato il 12 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2021).
    «Lindell is a conspiracy theorist who founded a pillow and bedding company»
  4. ^ (EN) Jill Colvin, Trump airs old election grievances in return to rally stage, in Associated Press, 26 giugno 2021. URL consultato il 12 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2021).
    «Mike Lindell, the My Pillow founder-turned-conspiracy theorist who has spent millions trying to prove the election was stolen...»
  5. ^ a b (EN) Kevin Breuninger, Former Trump lawyer Alan Dershowitz is advising MyPillow CEO Mike Lindell in Dominion defamation suit, says his role is 'extremely limited', in CNBC, 16 marzo 2021. URL consultato il 12 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2021).
    «... Alan Dershowitz is advising lawyers for MyPillow CEO and election conspiracy theorist Mike Lindell...»
  6. ^ (EN) Josh Dean, The Preposterous Success Story of America's Pillow King, in Bloomberg, 11 gennaio 2017. URL consultato il 28 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2020).
  7. ^ (EN) Betsy Klein, How the MyPillow guy became a midterm messenger, in CNN, 4 novembre 2018. URL consultato il 10 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2020).
  8. ^ (EN) Jeffery Martin, 'My Pillow' trends after MyPillow founder urges Americans to focus on religion during White House coronavirus briefing, in Newsweek, 30 marzo 2020. URL consultato il 1° maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2020).

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